Casamicciola, agosto '12. “L’età non esiste. L’età è una invenzione delle donne di “mezzaetà”. Un bambino non se ne cura. Tratta il nonno come un coetaneo”. L’affermazione è di Marguerite Yourcenar ( 1903-1987), la grande scrittrice francese, prima donna ad entrare nella prestigiosa Accademia Francese. Se non diventi nonno non puoi capirla.
Solo un nonno che gioca con il suo nipotino può avvertire il profondo significato dell’espressione. Il nipotino tratta il nonno come un coetaneo e non pensa affatto che lui è ormai vecchio e non può più fare certi giochi. Non se ne cura. Lo tratta come un coetaneo. Così l’amore del nonno verso il nipotino o la nipotina non ha età né confini. E’l’amore più forte tra due esseri umani. Ricambiato.
Incontrando Monica Donida, una bella donna di 40 anni, in un giorno d’agosto al Calise di Casamicciola insieme alla comune amica Flora D’Andrea e sentendo la sua storia – il suo attaccamento al nonno Carlo che scriveva musiche - l’affermazione della Yourcenar mi è venuta alla mente anche perché ho la gioia di viverlo un amore simile.
“Ho vissuto con i nonni tutta la mia infanzia ed anche oltre. Ho studiato pianoforte come il nonno. Mi dava lezioni e mi teneva accanto a lui. Prima di addormentarmi mi suonava al piano la ninna nanna. Così il legame tra me e lui non si è mai spezzato nemmeno con la morte . E’stato un sentimento reciproco così forte forse perché rafforzato dal pentagramma” mi dice.
Chi era il nonno di Monica? Era il Maestro Carlo Donida Labati ( Milano 30 ottobre 1920 – Porto Valtravaglia 22 aprile 1998)
Il Maestro Donida è stato uno dei più importanti compositori italiani. La sua carriera di compositore iniziò nella Casa Ricordi quando venne assunto come arrangiatore per la sezione musica leggera, appena inaugurata.
Una volta entrato nell’ambiente dei “canzonieri” decise di mettere sulla carta pentagrammata i primi motivi avvalendosi della collaborazione di Giancarlo Testoni con cui firmò le sue canzoni d’esordio: “Dimmi t’amo“e “Sotto il mandorlo” che ricevettero il battesimo radiofonico ed il consenso del pubblico.
Successivamente fu il binomio Donida – Pinchi a dare vita a motivi di grande successo come “Vecchio scarpone” e “Canzone da due soldi” i quali ebbero successo anche internazionale. Poi l’incontro con Giulio Rapetti in arte “Mogol”.
Il sodalizio più importante, che ha segnato la storia, è stato quello con Mogol, che ha dato vita a 126 canzoni. E’iniziato nel 1960 con la canzone “Briciole di baci” interpretata da Mina e “Diavolo” cantata da Jimmy Fontana. Il binomio diede alla musica “Romantico amore” cantata da Nicola Arigliano, “Le colline sono in fiore” interpretata da una giovanissima Wilma Goich al Festival di Sanremo, ispirata alle sue amate colline del Lago Maggiore, “Uno dei tanti” cantata da Tony Dallara e Joe Sentieri che fu portata al successo internazionale da Tom Jones con il titolo “Who (I have nothing)” che canterà anche “Gli occhi miei” come “Help yourself”.
Le sue canzoni ebbero grande successo anche all’estero, molti artisti famosi sono debitori al Maestro Donida, basti ricordare alcuni cantanti come Tom Jones, Ben E. King, Shirley Bassey, Chet Baker e Charles Aznavour che vollero interpretare le sue canzoni: “Uno dei tanti”- “Who (I have nothing)”, “Gli occhi miei” - “Help yourself”e “Le colline sono in fiore”.
Il maestro Donida partecipò a dodici edizioni del Festival di Sanremo con piazzamenti sempre di prim’ordine. Il suo debutto coincise nel 1951 con la prima edizione del Festival con la canzone “Sotto il mandorlo” interpretata dal Duo Fasano. Nel 1953 partecipò con “Vecchio scarpone” interpretata da Gino Latilla e dal quintetto vocale con Giorgio Consolini, oltre ad arrivare terza in classifica diventerò un importante inno fra gli alpini. Nel 1954 partecipò con “Canzone da due soldi” interpretata da Katyna Ranieri e Achille Togliani che si classificherà seconda. La grande vittoria arrivò nel 1961 con “Al di là” su testo di Mogol interpretata da Betty Curtis e Luciano Tajoli, canzone che arrivò in ben 26 paesi del mondo. La sua carriera sanremese continua con “Abbracciami forte” (1965 Udo Jurgens – Ornella Vanoni), “Gli occhi miei” (1968 Wilma Goich – Dino), “La spada nel cuore” (1970 Patty Pravo – Little Tony) e “La folle corsa” (1971 Little Tony – Formula 3) solo per citare le più famose.
Anche Luigi Tenco interpretò le canzoni del maestro Donida: “Serenella”, “Quasi sera”, “Sempre la stessa storia” e “Più mi innamoro di te”.
Lucio Battisti che difficilmente cantava pezzi scritti da altri, ha cantate ben quattro composte dal maestro Donida, sempre in collaborazione con Mogol: “Prigioniero del mondo”, “La folle corsa”, “La spada nel cuore” e “La compagnia” (reinterpretata da Vasco Rossi nel 2007).
Come non lasciare nell’oblio un maestro simile al tempo di oggi? Monica ha pensato alcuni fa di istituire un premio per giovani autori musicali. Un premio alla composizione dedicato al Maestro Donida ed ha avuto il sostegno della Casa Musicale Universal.Ha creato una associazione “La Compagnia di Donida” con l’obiettivo di incentivare la creatività dei giovani musicisti.
“Il premio ha fatto emergere talenti ed ha incentivato lo studio musicale fra i giovani rispetto al successo relativamente facile dello spettacolo. La composizione musicale è un arte ingiustamente trascurata” sottolinea Monica che annuncia “che dall’anno prossimo cercheremo di portare anche ad Ischia una selezione regionale del Premio Donida anche perché quest’isola magica ha ispirato uomini e donne di tutte le arti e di tutti i paesi”.
Con l’associazione Ixion di Flora D’Andrea si cercherà di coinvolgere il mondo imprenditoriale locali ed i Comuni per iniziare questa collaborazione con il Premio Donida.
“Vogliamo valorizzare il turismo culturale nell’isola d’Ischia anche con iniziative come queste tese ad aprire nuovi spazi di collaborazione con le imprese musicali” spiega Flora D’Andrea.
Monica, la nipotina, sorride contenta mentre Carlo, il nonno, ricambia dal “di là”.