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Primarie del Centro-Sinistra o voglia di Politica

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Queste primarie del Centro-Sinistra (che scrivo sempre col trattino perché a differenza di molti sostenitori del Partito Democratico fra i quali il fondatore di “La Repubblica” Eugenio Scalfari  che scrive “centrosinistra” e che si definisce di “centrosinistra” ritengo che il “Centro” è cosa diversa dalla “Sinistra” oggi ancor più di ieri ed io mi definisco di “Sinistra” e di cultura liberalsocialista assolutamente laica)

anche sul piano locale dell’isola d’Ischia hanno evidenziato una voglia di Politica e cioè di partecipazione alla vita civile. Certo siamo ancora lontani dalla partecipazione degli anni ‘ 70 e da quella degli anni ‘ 90 dopo “tangentopoli” con il grande successo del movimento referendario di Mario Segni  che – come ricordò qualcuno – si comportò come quel vincitore del biglietto della lotteria che non andò o non fu capace di incassare la vincita.

Credo che vent’anni di “liberismo” sfrenato impersonato da Silvio Berlusconi, il secondo “cavaliere nazionale” in un Paese sempre alla ricerca dell’“uomo della provvidenza” che ha fatto credere che ogni italiano  poteva diventare ricco con una discutibile spettacolarizzazione della ricchezza, dei piaceri del lusso e della carne, siano stati chiusi  proprio  al termine del 2012 e così si chiude un altro ventennio di “ricorso storico” come ci insegna Giovan Battista Vico.
E’stata una politica liberista che avrebbe fatto inorridire Luigi Einaudi e che ha portato l’Italia allo stremo ed il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, un anno fa ha dovuto chiamare un professore di economica di grande spessore come Mario Monti, nominarlo senatore a vita ed affidargli l’incarico di formare un governo tecnico. Berlusconi con il suo centro-destra ed il suo Partito della Libertà pur disponendo di un’ampia maggioranza parlamentare è stato “sfiduciato” dai “mercati finanziari” al tempo della finanzializzazione dell’economia e dai capi di governo dei due principali Paesi dell’Unione Europea, Francia e Germania, avendo l’Italia come gli altri Stati della  eurozona rinunciato alla più importante caratterizzazione della sovranità nazionale e cioè battere moneta. Trovo analogie con la Francia del 1958 quando il presidente della IV Repubblica, Coty,   per salvare il paese dalla guerra civile dovette chiamare a capo del governo “il più illustre dei francesi”  che aveva 68 anni  e che non era nemmeno deputato e se stava in ritiro della sua  villa a Colombey-les-deux- Eglises: il generale Charles de  Gaulle.


Berlusconi e compagnia sono stati sconfitti  dai loro stessi argomenti. Chi di spada ferisce di spada perisce. L’Italia è più povera. La disoccupazione giovanile è spaventosa. La precarietà del lavoro è drammatica e basta leggere le lettere inviate ai giornali di uomini e donne, giovani ed anziani, per averne contezza.
Il prof.sen. Mario Monti non può non praticare una politica di austerità, di severa austerità con tagli radicali alla spesa pubblica. I Comuni si trovano tutti – chi più chi meno – senza risorse finanziarie adeguate. Il sistema bancario non più sostenere i “carrozzoni pubblici” della cosiddette “partecipate”. Anche la Regione Campania ha risorse insufficienti per la Sanità ed i Trasporti.

E’necessaria una nuova politica economica e finanziaria che rilanci l’economia reale e non quella di carta della finanza, bisogna razionalizzare la spesa degli enti locali che in questo contesto devono essere solo due – la Regione  ed il Comune, bisogna di nuovo istituire una politica di sostegno al Mezzogiorno. Insomma c’è bisogno di una nuova politica di intervento pubblico come quella degli anni ‘ 50 e ‘ 60 del ‘ 900 ed il nuovo “Piano Marshall” è rappresentato dai fondi europei di cui bisogna fare buon uso. C’bisogno di  un capo del Governo Politico che annunci ed attui una politica di Centro-Sinistra più di Sinistra che di Centro. Questa politica deve essere estesa negli enti locali.

Credo che i partecipanti alle primarie del centro-sinistra hanno avvertito queste urgenze  ed hanno chiesto politiche pubbliche per lo sviluppo ed il lavoro.

Sul piano locale dell’isola d’Ischia non sono emersi  uomini nuovi per portare avanti sul piano locale politiche di risanamento congiunte a quelle di rilancio e di coesione né mi pare di aver intravisto personalità in grado di giocare un ruolo di rappresentanza nel prossimo Parlamento.
Credo che per “chi è giovane da molto tempo” e che ha sempre sostenuto anche sul piano locale una politica di Programmazione Economica sia doveroso partecipazione ad una nuova fase politica invitando i giovani alla concretezza dell’azione.
Bisogna impegnarsi per una coesione economica e sociale dell’isola d’Ischia. Bisogna trovare nelle leggi statali e regionali e nelle direttive dell’Unione Europea le possibilità per  consolidare il sistema economico dell’intera isola che ha urgente bisogno di una sola unità di Governo che è il Comune Unico. Non è un caso che mentre con Berlusconi c’era un Ministero del “Federalismo” che minacciava  la secessione del Nord rispetto al Sud con Monti c’è un Ministero della “Coesione Territoriale”.  I sei sindaci ed i sei consigli comunali dovrebbero lavorare già come fossero uno solo e a mio avviso  credo che l’utilizzazione dell’art.120 del Testo Unico degli Enti Locali per la costituzione della Società di Trasformazione Urbana (STU), per il recupero del complesso monumentale del Pio Monte della Misericordia in primis e poi delle altre strutture termali ed alberghiere dismesse di Casamicciola e Lacco Ameno, rappresenti lo strumento per avviare una seria e concreta Programmazione Economica ed una possibile Pianificazione Territoriale capace di  creare lavoro in attesa di un nuovo e praticabile Piano Paesistico   che ci deve essere dato dalla Regione e dallo Stato e meglio ancora con una Legge Speciale. Con la proposta della STU a Casamicciola ma a servizio di tutta l’isola abbiamo avviato un “partenariato sociale”, uno “sviluppo dal basso” che attende il protagonismo necessario del “partenariato politico ed economico” e cioè gli amministratori e gli imprenditori locali. Sono assolutamente convinto che  se come società civile non ci diamo da fare per uno “sviluppo dal basso” non possiamo chiedere   “aiuti dall’alto”.

Credo che la STU possa rappresentare il grado di effettiva solidarietà fra i sei Comuni.
La voglia di Politica di queste primarie del Centro-Sinistra credo che debba essere alimentata, deve crescere, perché senza partecipazione non si può esercitare la Democrazia  e la Politica o la si fa o la si subisce.