Ischia News ed Eventi - La crescita dell’isola d’Ischia ed i fondi europei: una sola cabina di regia con un Ufficio della Programmazione Economica e della Pianificazione Territoriale

La crescita dell’isola d’Ischia ed i fondi europei: una sola cabina di regia con un Ufficio della Programmazione Economica e della Pianificazione Territoriale

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° Un investimento pubblico e privato per almeno 50 milioni di euro per il recupero delle aree dismesse di Casamicciola e Lacco Ameno per consolidare il sistema socio-economico con una Società di Trasformazione Urbana -  Per una economia sociale di mercato in un’area in “crisi finanziaria” con almeno 90 strutture ricettive  in vendita -

Sostengo da almeno 40 anni la necessità di una politica comprensoriale di Programmazione Economica per l’isola d’Ischia, prima località turistica della Campania i cui “grandi numeri” sono stati diffusi dall’ing. Mario Rispoli, funzionario dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo: 400 strutture ricettive, 315 alberghiere, 12.200 camere, 24 mila posti letto ufficiali,7000 posti letto “sommersi”, 34% di presenze rispetto alla provincia di Napoli, 20% rispetto alla Campania (circa 19.500.000). Questi dati si riferiscono alla consistenza del  solo sistema “alberghiero o ricettivo”.
Ma tutto il sistema economico e sociale    registra circa 3mila imprese iscritte   alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura mentre le iscrizioni dei lavoratori al Centro per l’Impiego ex-collocamento sono circa 13mila ed ancora  le pratiche di indennità di disoccupazione dell’INPS sono annualmente circa 9.500. La popolazione scolastica dei 4 Istituti Superiori è di 3200 alunni con 15 indirizzi di studio con una media di 510 diplomati ogni anno.
Non credo che sia necessario esprimere una opinione – perché credo che sia evidente o assiomatico – che l’isola d’Ischia è un UNICO “sistema economico” tanto che la statistica  non la spezzetta più  in sei Comuni ed i tour operators la “vendono “nella sua interezza e divisa per “località”. Da questo “sistema economico” emerge la necessità di una sola unità amministrativa, un sol Comune, che paradossalmente conviene proprio ai comuni minori ridotti a “periferie” del Comune capoluogo o capofila il quale concentra tutti i servizi essenziali ed offre la migliore qualità della vita ai propri residenti. Nelle more di un sol Comune i sei Comuni (Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara-Fontana, Barano)  dovrebbero attuare politiche di coesione in un processo di “intercomunalità” con una sola “cabina di regia” nell’interesse di TUTTA l’isola semmai con un sol Ufficio della Pianificazione Territoriale e della Programmazione Economica.


Una politica di Programmazione Economica messa in atto dal Comune Unico dell’isola d’Ischia o da un’unica “cabina di regia” permetterebbe proprio di valorizzare le “periferie”, di eliminare gli squilibri economici e sociali per arrivare ad sistema migliore e più giusto “decentrando”  ed “alleggerendo” il Comune capoluogo.
E’altrettanto evidente che la Programmazione Economica deve essere collegata alla Pianificazione Territoriale  perché sono due aspetti di una medesima medaglia. Lo “stato dell’arte” in tema di Pianificazione Territoriale è ultranoto: L’isola d’Ischia ha un Piano Urbanistico Territoriale approvato dal Ministro dei  Beni Culturali Antonio Paolucci nel 1995. Questo Piano vieta qualsiasi modifica del territorio essendo “sovraordinato” rispetto ai Piani Regolatori Generali. Gli unici interventi possibili sono quelli di” recupero” delle strutture immobiliari dismesse tanto che l’attuale assessore regionale all’urbanistica, Marcello Taglialatela, chiede ai Comuni di redigere Piani Urbanistici Comunali di recupero. Tanto per non affrontare qui il tema delle 30mila circa pratiche dei condoni edilizi.
Credo che si è abbastanza realisti – visto che per approvare un simile Piano Paesistico” ipervincolista”  ci sono voluti 11 anni dalla “Legge Galasso” del 1984 che doveva durare solo un anno mentre   sono passati 17 anni dalla approvazione ministeriale del Piano approvato esercitando i “poteri sostitutivi” nei confronti di una “inadempienza” della  Regione – per  affermare che almeno  per i prossimi 10 anni non ci sarà altro sviluppo urbanistico per l’isola intera se non con i Piani di Recupero delle strutture esistenti.
Credo che proprio dai Piani di Recupero possa avvenire una ripresa dell’ edilizia nella dimensione di realizzare interventi – pubblici e privati -  che consolidino il sistema complessivo già arrivato ad una fase ipermatura e sostanzialmente in “crisi finanziaria”: almeno 90 strutture alberghiere sono in vendita sul mercato immobiliare per crisi di liquidità.
Il caso del recupero del complesso monumentale del Pio Monte della Misericordia di Casamicciola con  il progetto “I Percorsi delle Therme” e cioè il recupero di tutti gli ex-stabilimenti termali del Bacino di La Rita e dell’ex-complesso alberghiero-termale-commerciale La Pace tra Casamicciola e Lacco Ameno lanciato dal “Comitato Colibrì” per l’attenzione nei “Luoghi del cuore” del Fai è quindi una concreta ipotesi progettuale per un Piano di Recupero, attraverso la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana ai sensi dell’art. 120 del Testo Unico Enti Locali, che investe due Comuni dell’isola in special modo Casamicciola. La superficie coperta da “recuperare” è di circa 100mila mc. per  strutture ed infrastrutture pubbliche e private che richiedono un intervento di spesa di almeno 50milioni di euro. Può apparire un programma gigantesco ma non lo è. Servirebbe per qualificare il “termalismo scientifico” con un miglioramento qualitativo del turismo termale con il quale l’isola intera si caratterizza con un rilancio – economico, sociale ed addirittura paesistico – di Casamicciola, la più antica stazione termale dell’isola fin dal 1604 oggi in stato di  decadenza drammatica e per istituire anche un razionale turismo nautico con un unico sistema della portualità turistica ischi tana   da Ischia Ponte a S.Angelo passando per Casamicciola, Lacco Ameno e Forio.
Il prof. Mariano D’Antonio, economista e meridionalista di chiara fama con un passato di amministratore del Comune di Napoli e della Regione Campania, ha sviluppato una “analisi” su La Repubblica-Napoli di sabato 8 dicembre 2012 su “la vittoria di Bersani e la crescita del Sud” dove sostiene  che i fondi europei delle Regioni meridionali non debbono “ disperdersi  in una miriade di piccoli progetti di scarso impatto sull’economia locale” e che c’è stata nei trascorsi dieci anni “una carenza progettuale delle Regioni e degli enti locali”.
D’Antonio propone quindi per le Regioni e gli enti locali la dotazione di una “adeguata tecnostruttura di progettazione” auspicando una scelta rapida da parte della Regione e degli enti locali poiché  “le rispettive burocrazie si sono dimostrate evanescenti”.
Osvaldo Cammarota, coordinatore della Banca delle Risorse Immateriali e fra i più convinti protagonisti dello “sviluppo dal basso”, intervenendo su “Il Denaro” di venerdì 7 dicembre sul caso del Pio Monte di Casamicciola ha accennato  alle politiche comunitarie di sostegno per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 per “le politiche di sviluppo  orientate ai luoghi” e per Ischia “ si potrebbe sperimentare concretamente un esempio di economia sociale di mercato”.

Cammarota chiude il suo intervento con un appello ai “poteri pubblici  affinché diano ascolto ai cittadini”.

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Giuseppe Mazzella, giornalista, promotore dell’Osservatorio  sui fenomeni Socio-Economici dell’isola d’Ischia (OSIS) e del Comitato Colibrì per il recupero del complesso monumentale del Pio Monte della Misericordia di Casamicciola nei “Luoghi del Cuore” del FAI -