Ischia News ed Eventi - Il nuovo modello di sviluppo per Ischia: dal capitalismo “facile” a quello “difficile”; dall’economia “privata” a quella “pubblica”

Il nuovo modello di sviluppo per Ischia: dal capitalismo “facile” a quello “difficile”; dall’economia “privata” a quella “pubblica”

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I convegni ad Ischia di Economia Politica sono rari e restano nella memoria di pochi. Personalmente in tutta la mia vita – professionale e politica – conservo memoria del XIII Convegno di studi di economia e politica industriale promosso dalla Confederazione Generale dell'Industria Italiana dal 23 al 25 maggio 1969 al Cinema Excelsior di Ischia

dal tema:" la funzione economica e sociale dell'impresa industriale" al quale presero parte i più grandi imprenditori italiani ed i più grandi economisti. Parto proprio dagli insegnamenti di quel convegno – al quale partecipai come studente di economia e commercio – nel mio libro "Ischia, luci e ombre sullo sviluppo – il sistema economico-sociale dell'isola d'Ischia: dall'espansione selvaggia (1970-1974) al tempo della globalizzazione (2002-2010)" (Edizioni OSIS -2010).

Da allora ho acquisito una "forma mentis" in virtù della quale ritengo che i convegni di Economia e di Politica se ben fatti e ben seguiti possono essere ancora più formativi dei corsi o dei testi dell'Università. Del resto con erano, per me necessarie, le direttive dell'Unione Europea che ha imposto agli Stati membri per l'aggiornamento dei propri Ordini Professionali il "Lifelonglearning" cioè la "formazione continua" con una inondazione di una termologia inglese spesso inutile che offende la lingua di Dante mentre i francesi, per legge, difendono la lingua di Voltaire perfino chiamando il computer "ordinateur". E'stata sempre chiara, per me, che un titolo di studio non basta per testimoniare una competenza.

Si tiene ad Ischia venerdì 31 maggio 2013 dalle ore 15 un convegno promosso dall'Ordine dei Commercialisti di Napoli con la sottosezione di Ischia all'Hotel Hermitage sul tema: "Marketing e turismo: azioni positive per lo sviluppo dell'isola d'Ischia". Il convegno-dice il comunicato promozionale – "si propone di fare incontrare chi deve decidere e poi realizzare progetti di sviluppo territoriale, quindi, i professionisti, gli amministratori, gli enti pubblici e privati, il management e le associazioni di categoria e, in definitiva, tutti gli attori che vogliono acquistare e condividere competenze (know how), esperienze (case history) e punti di vista relativi a un ambito economico in continua evoluzione".

"Vaste programme" – direbbe il generale de Gaulle anche se parlava di altre cose - perché per affrontare un simile tema sarebbero necessari almeno tre giorni ed almeno tre relazioni di base sul quale un pubblico attento avrebbe dovuto intervenire e poi al termine approvare un ordine del giorno impegnativo per tutti da far approvare "formalmente" nei consigli comunali, perché non c'è partecipazione civile e popolare nei Comuni pur dovendo applicare la legge 241/90 e gli stessi Statuti Comunali che la "solennizzano" nei regolamenti attuativi, e negli organi decidenti di istituzioni pubbliche e private – le banche soprattutto - per poi "praticare" le idee nell'esercizio della politica economica e finanziaria di un'area geografica che è la più importante stazione turistica della Campania con 40 mila posti-letto, 3mila imprese, 13mila iscritti al Collocamento. Invece tutto si dovrà concludere in meno di quattro ore ed il programma prevede ben 33 interventi di commercialisti,imprenditori,sei sindaci ed un commissario regionale all'Azienda Turismo,un senatore,due assessori regionali. Materialmente impossibile presentare compiutamente "idee progetto, analizzare e discutere esempi e paradigmi economici più interessanti, le strategie più innovative e le metodologie più efficaci per promuovere il brand nell'odierno e agguerrito mercato globale" come annuncia il comunicato del convegno che comunque vada "dà diritto a n. 4 crediti formativi" per gli iscritti all'ordine dei commercialisti e dei consulenti del lavoro.

Per quanto ci riguarda come Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell'isola d'Ischia (OSIS) promosso da 4 anni da Franco Borgogna e da chi scrive questa nota oltre a non essere stati invitati (ma questo non è importante) non è stato tenuto conto di quanto abbiamo fatto negli ultimi due anni, con il comitato Colibrì per il recupero del Pio Monte della Misericordia con l'arch. Caterina Iacono, l'ing.Angelo D'Abbundo, la geologa Lucilla Monti, il prof. Gianni Vuoso, l'esperto di sviluppo territoriale Osvaldo Cammarota, per la realtà in declino industriale di Casamicciola come società civile (ed è questo l'importante perché predichiamo in un deserto) e che anche da questa assenza di una programmazione economica non solo territoriale – ambedue mai realizzate negli ultimi 50 anni – emerge la necessità inderogabile di un Comune Unico dell'isola d'Ischia perché sei piccoli Comuni sono dannosi per "l'agguerrito mercato globale" e creano egoismi e concorrenza fratricida tra gli imprenditori stessi ed i lavoratori medesimi con la pratica del "si salvi chi può".

Abbiamo tenuto sabato 13 aprile 2013 all'Hotel Marina 10 un seminario, naturalmente con scarsa partecipazione, rivolto soprattutto agli amministratori locali, ai professionisti dell'economia e del commercio, nel corso del quale abbiamo presentato un progetto di "finanza di progetto e di territorio" e di "marketing territoriale" dai titoli "I Percorsi delle Therme" e "Casamicciola dove l'Acqua è vita" che prevede 16 interventi strutturali ed infrastrutturali disegnati in una cartina topografica per una "riqualificazione urbana" ed un "rilancio economico della più antica cittadina termale dell'isola d'Ischia (1604)" perfettamente realizzabili da un punto urbanistico perché "recupero di aree ed immobili dismessi" consentiti dal Piano Urbanistico Territoriale in vigore attraverso la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana prevista dall'art.120 del Testo Unico sugli Enti Locali con enti pubblici e privati fra i quali l'agenzia pubblica Invitalia e nell'ambito del Piano dei fondi strutturali europei 2014-2020 avviato dal Ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, del Governo Monti e rimarcato dal neo Ministro della Coesione, Carlo Trigilia, al Forum della Pubblica Amministrazione che si sta svolgendo a Roma al Palazzo dei Congressi e si concluderà proprio venerdì 31 maggio.

Il progetto, presentato al protocollo del Comune di Casamicciola in data 17 aprile 2013 n.4172 ai sensi e per gli effetti degli articoli dello Statuto numeri 3,6,9, 15 - che è un piano di fattibilità di massima che si è aggiunto al piano di fattibilità giuridica già presentato al Comune di Casamicciola nel mese di novembre 2012 con la dettagliata storia infinita dell'affare-mancato della speculazione nel complesso Pio Monte della Misericordia in rovina da 40 anni senza nessun intervento concreto di realistico recupero produttivo – prevede una spesa di almeno 100 milioni di euro, cantieri edili per almeno 10 anni, una occupazione diretta ed indotta di almeno 400 unità . Chiesto anche un "tavolo permanente di concertazione istituzionale" con un gruppo di lavoro di tecnici in linea con le direttive di partenariato economico e sociale indicati dal Ministero della Coesione Territoriale.

Questo progetto – il primo nell'isola d'Ischia che nasce come impegno civile di disinteressati professionisti preoccupati per l'avvenire dei figli e dei nipoti - esprime una convinzione profonda e cioè che l'isola d'Ischia ha bisogno di un "nuovo modello di sviluppo" e di un "nuovo assetto istituzionale". Il nuovo modello deve favore un'economia sociale di mercato sostituendo il "capitalismo facile" – si potrebbe azzardare anche qualche altro aggettivo se si vedono le costruzioni di lottizzazioni di palazzi , condomini, ville, appartamenti, negli anni ' 70 ed ' 80 del ' 900 con una ricca rassegna stampa del "sacco di Ischia" che permetteva affari d'oro per imprenditori e tecnici – con il capitalismo difficile che è quello che deve esserci se l'economico si deve coniugare con il sociale e cioè il profitto con il salario. Questo capitalismo difficile – è difficile perché la redditività non è immediata ed ha tempi lunghi e deve anzi essere vista nell'insieme del sistema – richiede una politica economica e finanziaria PUBBLICA ed una classe dirigente della Politica che voglia con forza e decisione far assumere un ruolo di estrema decisione dello Stato e delle sue articolazioni territoriali.

E'il ritorno convinto – mutatis mutandis – ad una seria Politica di Programmazione come fu proposta negli anni ' 60 ed abbandonata negli anni ' 90 del ' 900 che è un secolo non breve, come sostiene Hobsbawn, ma lunghissimo.

Gli uomini e le donne del XXI secolo dovrebbero far tesoro delle luci e delle ombre del XX secolo, un secolo di progressi e di barbarie, se si vuole costruire come si deve un'Europa vera per gli Europei che sarà tale solo se Politica e Sociale non solo Economica e Finanziaria
Come la sognava quel visionario di Altiero Spinelli nel 1941 nelle carceri fasciste delle piccola isola di Ventotene, a noi tanto vicina nella geografia e nella storia, da dove lanciava con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni il suo "Manifesto" e dove aveva però conquistato "la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili...".

Casamicciola, 29 maggio 2013-05-29

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