Il complimento della vita/ è stato detto che i complimenti sono come il profumo. Debbono essere aspirato non inghiottiti. Cioè vanno divisi:quelli di occasione e quelli sinceri. Quelli sinceri vengono detti in maniera spontanea quasi per caso. Ma un complimento sincero ti cambia la vita. Ti fa conoscere meglio te stesso. Ti fa acquistare autostima. Era l'estate del 1973.facevo il giornalista locale da 4 anni. Sapevo fare un giornale locale. Ero corrispondente di agenzie e quotidiani. Proponevo servizi a settimanali. Pochissimi soldi ma grande impegno.
Un collega napoletano bravo e colto snob da morire 3-4 anni più di me già laureato in Lettere ma non voleva fare il professore pur essendo stato chiamato già ad insegnare. Amava la fotografia. Si scocciava di scrivere. Lo conobbi a "Il giornale d'Ischia" in Piazza Croce. Venne da me e Franco Conte per conoscere la situazione. Lavorava a free Lance cioè pagato a pezzi per "Il Mattino" e "Sport Sud". Mi invitò a collaborare con lui. Gianni Infusino, capo di Sport Sud aveva ricevuto da Gino Palumbo che dirigeva il corriere d'informazione di Milano (il serale del corsera) di mandare pezzi e foto dalla Campania per un "supplemento estate*. Infusino aveva incaricato il collega a curare Napoli. Il collega me a curare Ischia. Si chiamava Enzo Popoli. Così in luglio e agosto ci sentivamo quasi ogni giorno. Io gli proponevo e scrivevo pezzi e servizi che puntualmente uscivano. Infusino ebbe i complimenti di Gino Palumbo. Enzo Popoli da Infusino. Io da Enzo Popoli. Erano servizi e notizie di colore adatti ad un supplemento estivo. Enzo Popoli - divenne poi redattore e capo servizio de Il Mattino - mi disse:"Peppino tu hai il senso della notizia". Avemmo carriere diverse.
Enzo morì di infarto credo nel 2002 dopo pochi dalla pensione anticipata.
Non ha mai saputo che quel complimento mi ha accompagnato per tutta la vita e ha dato enorme fiducia in me stesso.
Grazie Enzo ovunque tu sia.
G. M.