Venerdì 10 giugno 2022 saranno 50 anni dalla morte del prof. Severo Scoti primo preside dell'istituto commerciale e per geometri "Enrico Mattei" costituito nel 1958 come sezione distaccata dell'istituto "Armando Diaz" di Napoli e con autonomia nel 1962. I figli Peppino ed Enrico con le rispettive famiglie faranno celebrare una messa di suffragio alle ore 19 nella chiesa dello spirito Santo ad Ischia ponte.
L'istituto Mattei é stato un istituto fondamentale per l'isola d'Ischia nel momento della sua espansione economica moderna fondata sull'industria del turismo. Da quello istituto sono usciti centinaia di "ragionieri" e "geometri" che sono diventati la classe dirigente dell'isola nelle professioni, negli alberghi, nei commerci, nella politica. Ne sono stato un allievo. Esprimo profonda gratitudine al mio preside ed ai miei insegnanti. Saluto con affetto i miei compagni del corsoB di ragioneria 1963-1968. Il preside Scoti esprimeva autorevolezza come deve avere ogni autorità educante e civile. Ho proposto, inascoltato ma con la condivisione del solo prof. Nunzio Albanelli, che al nostro preside venisse dedicata e valorizzata la ricca biblioteca dell'istituto che lui volle e fosse dato posto degno al Busto bronzeo che credo che sia opera del prof. Garufi. "La vita dei morti é solo nel ricordo dei vivi" diceva Cicerone. Credo che l'insegnamento del preside scoti sia stato vivo in centinaia di suoi alunni. Al mio tempo ci sostenne nella pubblicazione del nostro giornale "tempo di scuola" nel 1967. Avvertiva il segno dei tempi. Non avevamo il diritto all'assemblea e quando organizzammo il primo sciopero studentesco per protesta per la mancanza dell'organico dei docenti - novembre/dicembre 1967 - ci impose il ritorno in classe ma avvertiva il disagio di una gioventù che prefigurava i movimenti del '68.il preside scoti aveva rispetto per gli allievi. Ci conosceva tutti. Tutti approfittavamo della sua "vista". Aveva potenti occhiali per leggere ma tutti falsificavano la firma del genitore sul libretto delle assenze. I "filoni" sono i ricordi indelebili del nostro gruppo dei 4 - gio scaglione Antonio pinto Raffaele iacono ed io - con la Fiat 500 di Raffaele. Ma forse il preside capiva che la firma del genitore era falsa. Forse voleva concedere una libertà di crescita ad una gioventù nuova. Ricordo soprattutto di lui la lezione indimenticabile della "cultura senza aggettivi qualificativi". Si era ad una festa studentesca al jolly hotel dei diplomati del 68.c'era sempre rivalità con i "liceali". I "ragionieri" facevano conti ma non bravi in italiano. Il preside scoti dal microfono dell'orchestrina affermò che "la cultura non ha bisogno di aggettivi qualificativi. La cultura è sapere. Il sapere è essere. Essere é unità".
Fu la più grande lezione che abbia mai sentito. Ne sono fedele da 53 anni.
Grazie preside.
G. M.