C'era da aspettarselo che il Cavaliere Silvio Berlusconi in piena campagna elettorale tirasse fuori dal cilindro delle meraviglie non solo la promessa di 4 milioni di nuovi posti di lavoro ma anche quella di un "tombale condono edilizio" fra gli altri condoni fiscali. Ma stupisce invece come il centrosinistra attraverso l'on. Bersani ed il Presidente di SEL, Vendola, si stia rivelando incapace di affrontare il tema dell'assetto territoriale elementare e possibile in quelle aree di interesse ambientale "ipervincolate" da leggi del 1939 che per almeno trent'anni nel secondo dopoguerra sono state inapplicate nelle aree a vocazione turistica come l'isola d'Ischia, quella di Capri, quella di Procida e sulla costiera sorrentino-amalfitana. Queste aree sono diventate ad esclusiva economia turistica con un eccezionale sviluppo edilizio, senza il quale non poteva nascere quello industriale, che ha permesso una consistente occupazione.
Nella sola isola d'Ischia – che conta circa 65mila abitanti in un'area di circa 46 Kmq. e che ha avuto uno sviluppo straordinario dal secondo dopoguerra grazie agli investimenti nei primi anni '50 del Cavaliere del Lavoro Angelo Rizzoli (1888-1970) – si registrano circa 400 strutture alberghiere con circa 30mila posti-letto "ufficiali" e circa 3mila imprese iscritte alla Camera di Commercio mentre al Centro per l'Impiego risultano iscritte 13mila persone di cui almeno 10mila lavoratori stagionali del turismo e dell'indotto con almeno 1000 extra-comunitari tanto che l'INPS licenzia ogni anno 9.500 pratiche di indennità di disoccupazione. Come è stato possibile questo sviluppo con almeno 8 leggi di vincolo? Sono nate migliaia di costruzioni "abusive" ma è stata mai avviata una decente e possibile Pianificazione Territoriale che coniugasse difesa ambientale e progresso economico? Cosa ha causato una politica di vincolismo assoluto tanto che il Piano Urbanistico Territoriale in vigore e cioè quello approvato dal Ministro Antonio Paolucci nel 1995, tecnico di un governo tecnico, per inadempienza della Regione Campania durata 11 anni dalla "Legge Galasso",vieta qualsiasi modifica del territorio e considera costruzione abusiva perfino la messa in opera di una "scala in ferro del valore di 3mila euro" come emerge dall'ultima operazione antiabusivismo dei Carabinieri del 29 gennaio? Come è possibile che un sistema economico ipermaturo e tutto impostato sul turismo possa migliorarsi, difendere il livello raggiunto dall'occupazione ed anzi migliorarlo perché nella sola scuola superiore vi sono 3200 alunni con una produzione annuale di almeno 500 diplomati ogni anno, con un "immobilismo assoluto" decretato per legge?
A queste domande una classe dirigente seria a livello nazionale, regionale e locale dovrebbe fornire risposte e cercare "politiche di programmazione possibile" in assenza delle quali non si può non ricorrere a "provvedimenti di emergenza", la permanente emergenza, che chiama gli interventi "condoni" o "sanatorie".
Sono convinto che il prossimo Governo della Repubblica che – mi auguro vivamente – sarà una colazione di centro-sinistra o di sinistra-centro approverà per la Campania il terzo condono edilizio, quello del 2003, che la Regione Campania guidata dal centro-sinistra presieduto da Antonio Bassolino non volle estendere alle aree di interesse paesaggistico vincolate ai sensi della legge 1049 del 1939 come le isole di Ischia, Capri e Procida e la costiera Sorrentino-Amalfitana tutte aree ad economia turistica esclusiva e matura. E' un provvedimento che in questa ultima legislatura proprio il centro-sinistra ha ostacolato con ogni mezzo parlamentare e con ogni mezzo parlamentare il centro-destra ha tentato di far approvare stante la situazione grave, soprattutto nel comparto del lavoro, in Campania. Vanno ricordate con obiettività di cronaca le iniziative per l'estensione del condono alla Campania del senatore Sarro del PDL così come le dure risposte dell'on. De Seta del PD.
Poiché il nuovo Governo dovrà affrontare una drammatica situazione economica e sociale del Paese con una situazione tragica dell'occupazionale soprattutto giovanile e soprattutto nel Mezzogiorno sono dell'avviso che queste emergenze costituiranno la motivazione fondamentale per estendere il terzo condono e per fermare gli abbattimenti. Infatti proseguire sulla strada degli abbattimenti in un'area dove la disoccupazione cresce ogni giorno di più e l'economia turistica entra in crisi significherebbe ancora di più aggravare una situazione sociale che definire tragica costituisce un eufemismo. La "macelleria edilizia" purtroppo porterebbe ad una "macelleria economica e sociale".
In un importante convegno che si tenne a Lacco Ameno l'8 ottobre 2011 per iniziativa dell'Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali ( UNITEL) sul tema: "Problemi irrisolti del condono edilizio dopo la legge n. 47/85" il prof. Lucio Iannotta, ordinario di diritto amministrativo presso la Facoltà di Economia della Seconda Università di Napoli, che tenne una relazione magistrale, affermò che in Italia "i condoni edilizi arrivano ogni 9 anni" e che la misura da "straordinaria" è diventata di fatto "ordinaria".
Iannotta osservò che "le leggi di condono hanno dato cattivi risultati ed hanno determinato un enorme contenzioso in sede giudiziaria tanto che forse andava meglio il precedente sistema della licenza edilizia che non ha prodotto gli orrori di oggi e che concedeva l'autorizzazione a costruire caso per caso con attenzione al particolare piuttosto che al generale". L'affermazione fu fatta dopo un minuzioso esame di tutti i tentativi per avviare la Pianificazione Territoriale in Italia fin dal 1942 con il Testo Unico sull'Urbanistica che restò inapplicato per venticinque anni e riscoperto solo nel 1967 dal Ministro dei Lavori Pubblici, Giacono Mancini, socialista, al quale si deve la famosa Legge-Ponte.
Dopo quarantaquattro anni dalla Legge-Ponte almeno qui nell'isola d'Ischia siamo al punto di partenza .
Credo che le esigenze dell'economia prevarranno e nonostante tutto bisognerà ricorrere alla misura del condono. Paradossalmente hanno parlato per prima di applicare un condono in questa campagna elettorale per le politiche i movimenti più estremi: il Movimento delle 5 stelle di Grillo e un esponente non di secondo piano della lista Rivoluzione Civile di Ingroia l'on. Nello Di Nardo che è capolista in Basilicata e che ha dichiarato a "La Repubblica" del 30 gennaio 2013 di "battersi per il condono edilizio" senza alcuna preoccupazione di trovarsi sulle stesse posizioni del centro-destra.
Credo quindi che sarà inevitabile per il nuovo Governo utilizzare un terzo condono edilizio ma credo anche che il nuovo Governo dovrà cominciare a rendere possibile e praticabile una seria Pianificazione Territoriale che è tale solo quando sceglie e non immobilizza il territorio soprattutto per le aree di sviluppo turistico come l'isola d'Ischia per la quale propongo da almeno due anni una Legge Speciale che riveda anche l'assetto istituzionale di oggi con sei Comuni e che dovrebbero essere sostituiti con uno soltanto anche nell'ambito della Città Metropolitana di Napoli con un solo Ufficio per la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica che avvii cioè che chiede la Fondazione degli architetti e ingegneri liberi professionisti con un proprio documento cioè "la riqualificazione strutturale, energetica e architettonica del patrimonio edilizio esistente", "il riuso o la sostituzione del costruito esistente dismesso" mentre, a mio parere, "la demolizione del costruito abusivo" dal 2003 deve essere avviata solo quando impossibile ad attuarsi in un Piano di Riqualificazione Territoriale.