Interessante e di indubbio valore informativo il dibattito sul referendum regionale consultivo, riguardante la proposta di legge concernente la costituzione del comune unico "Isola d'Ischia", tenutosi il 1 giugno a Panza, frazione di Forio d'Ischia, a piazza Leonardo, nella sala della Congrega SS Annunziata, a cura dell'associazione culturale "Moveo", nata il 7 luglio dello scorso anno al fine di "favorire la diffusione della cultura giovanile", come si evince dallo Statuto.
Un referendum importante, che avrà luogo il 5 e il 6 giugno, quando agli ischitani verrà chiesto di decidere le sorti amministrative dell'isola, rispondendo al quesito : «Volete che sia istituito il nuovo Comune di "Isola d'Ischia" mediante la fusione dei Comuni di "Barano", "Casamicciola Terme", "Forio", "Ischia", "Lacco Ameno", "Serrara Fontana"»?
Al dibattito, che ha registrato numerose presenze nonostante il tempo avverso, hanno partecipato, in qualità di relatori, rappresentanti di entrambi gli schieramenti: l'avvocato Mario Goffredo e il professore Gianni Vuoso, a favore del comune unico; l'avvocato Vincenzo Acunto e Domenico Savio a sfavore dello stesso.
Una scelta equa, essendo l'associazione culturale "Moveo" apolitica ed apartitica, come dichiarato dal Presidente Vito Barnaba. A moderarli, il professore Mario Miragliuolo.
Una scelta difficile, quindi, quella degli ischitani, che necessita di una corretta informazione. Alla base dell'idea secondo la quale i cittadini dovrebbero astenersi dalla votazione, i seguenti motivi: le conseguenze negative, dovute all'accentramento amministrativo, su comuni considerati "di periferia" come Panza e Sant'Angelo e l'assenza di una rappresentanza politica, a favore del comune di Ischia; una mancata vicinanza tra cittadino ed istituzioni; una storia locale, da non cancellare, di ben 200 anni, ricca di tradizione e cultura, che con l'istituzione di un unico comune verrebbe soppressa; una minore occupazione per i giovani per i prossimi trent'anni; un'inversione di tendenza rispetto al territorio nazionale, dove invece si parla di federalismo fiscale e, forse, amministrativo.
Diametralmente opposto, invece, il parere dello schieramento a favore del si. Secondo Mario Goffredo e Gianni Vuoso, infatti, l'isola d'Ischia trarrebbe solo vantaggio dalla costituzione di un unico comune, promossa dall'ACUII, Associazione Comune Unico Isola d'Ischia, il cui progetto comporta un graduale passaggio dei comuni indipendenti, una fusione maturata, frutto, appunto, di un referendum, maggiore strumento di democrazia popolare e partecipativa.
Questi i fattori analizzati e proposti come fonte di sviluppo economico e sociale: la garanzia della rappresentanza delle varie territorialità; l'aumento del 20% dei contributi statali per ben 20 anni; il grande risparmio economico, dovuto a minori cariche dirigenziali nell'amministrazione locale, avente una qualità maggiore, in quanto amministratori votati da tutti gli ischitani, e quindi rappresentanti di interessi comuni, generali e non particolari; l'accorpamento di alcuni servizi ai municipi, su indirizzo del consiglio comunale; la possibilità di avere un unico piano regolatore, considerando che comuni come Barano e Forio non ne hanno ancora uno; una maggiore distribuzione del potere politico, attualmente presente in poche grandi famiglie ischitane; la fine del localismo e delle varie diatribe tra i sindaci, causa di blocco dei vari progetti; la risoluzione dei problemi legati all'urbanistica, alla viabilità o al debito.
Dal dibattito, ricco di spunti e riflessioni da parte del pubblico, si evince che Barano e Serrara Fontana non favoriscono tale fusione. Le motivazioni? Sembrano sconosciute ai fautori del comune unico, i quali ribadiscono che sarebbero i comuni più avvantaggiati, grazie alla riqualificazione delle loro risorse boschive.
Volendo fare un bilancio, com'è l'attuale quadro che si presenta agli occhi di chiunque? Una superficie di 46 Km2, 6 amministrazioni, 40 assessori, 140 consiglieri, 6 sindaci, 9 aziende partecipate. Rilevanti, quindi, i costi di gestione della macchina comunale.
L'associazione culturale "Moveo" ha fatto la sua parte: due ore e mezza di informazione, corretta, cercando di sviscerare i nodi del "si" e del "no". Ora tocca ai cittadini ischitani, gli unici veri protagonisti del futuro amministrativo, e non solo, dell'isola d'Ischia.