Ischia News ed Eventi - Ma come si costruisce oggi una classe dirigente? Da Napoli a Casamicciola?

Ma come si costruisce oggi una classe dirigente? Da Napoli a Casamicciola?

Macerie Capricho

Politica
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Sono rimasto colpito dalla bella intervista rilasciata a IL DISPARI dall’ avv. Giuseppe Di Meglio di Barano dove l’ avv. Di Meglio – che ha circa 65 anni – fa un chiaro resoconto del suo lungo impegno politico soprattutto nella DC, chiarisce alcune questioni e soprattutto esclude un suo nuovo impegno politico diretto per Barano perche” non saprebbe nemmeno con chi interloquire”. E’ questa affermazione che mi ha particolarmente colpito. La interpreto come il disagio di una generazione abituata ad altri confronti politici, formatosi sia nella scuola e nell’ università dove si discuteva e ci si confrontava animatamente tra colleghi di opposte opinioni in una stagione fortemente politicizzata ed ideologicizzata con una forte carica ideale.

Questo confronto – anche aspro – si estendeva altresì fuori dalle aule universitarie, nei territori dove si viveva, creando sezioni di partito, circoli culturali, giornaletti dal “ numero unico” perché non c’erano soldi per la continuità e non c’era il giornalista iscritto all’ albo che lo firmava come direttore responsabile, fogli ciclostilati – il progenitore della fotocopiatrice – che venivano diffusi alle continue manifestazioni di congressi, convegni,assemblee, comizi.

Insomma era una stagione dal “ confronto permanente” anche se nasceva l’ erba ubiquitaria del personalismo fino a mettere in secondo piano l’ originale idealismo. L’ eccesso della Storia che si ripete in forme diverse permanentemente. Ma questo confronto permanente – qualsiasi fosse il tuo lavoro – ti faceva crescere perché dovevi saper parlare in pubblico e dire qualcosa di sensato, saper scrivere una lettera e se venivi eletto nel Consiglio Comunale del tuo piccolo paese dovevi fare interventi carichi di contenuto come un Deputato al Parlamento perché questa era l’ “ imitazione educativa”.

E’ evidente che una persona che si è formata in quel tempo ed in quel modo – la cosiddetta generazione sessantottina - trova disagio a confrontarsi con una nuova classe dirigente che oggi ha poco più o poco meno di 40 anni che si è formata o meglio fa politica in tutt’altro modo.

E’ una generazione – quella dei quarantenni - che non ha vissuto quella tensione ideale degli anni 60-70 del ‘ 900, ha letto e legge poco, scrive ancor meno ed ha quasi dimenticato l’ italiano corretto perché abituata alla rapidità del “ messaggio telematico” scrive “ x” al posto di “ per” e ritiene superfluo approfondire gli argomenti che si può fare solo con la ricerca e lo studio del giornale o del libro stampato. Se noi siamo stati la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones quella dopo di noi è stata la generazione del “Drive in” cioè dello “ spettacolo” che esprimeva il vento nuovo del ritorno storico del liberismo, della vittoria storica del neocapitalismo sul comunismo che crollava con il muro di Berlino. Se noi eravamo i figli adottivi di Marcuse con il suo “ L’Uomo ad una Dimensione” quelli dopo di noi hanno ritenuto e ritengono irreversibile questo modello di sviluppo basato solo sul denaro, sulla inevitabilità del ricco e del povero e sull’ “ unica dimensione” che solo il denaro può dare potenza e che se ci sai fare puoi diventare ricco che è la cosa più importante. Altro eccesso della Storia. Perché siamo in recessione economica, il lavoro non c’è e la povertà avanza.

Oggi ci troviamo nei “ territori italiani” senza più le sezioni dei partiti dove pure si formavano i quadri direttivi per i Comuni, le Province, le Regioni, il Parlamento e non c’è più partecipazione civile con quel “ confronto permanente” e così quello che è Pubblico cioè di tutti non è di nessuno e se un bene pubblico muore o crolla dopo la prima protesta “ virtuale” che naviga sul web tutto viene dimenticato nell’ immodificabilità di questo modello di sviluppo economico e sociale.

Come si fa allora a costruire una classe dirigente? È un dibattito serio che affronto spesso su Facebook con due amici, Giuseppe Ossorio, repubblicano e già deputato, ed il sen. D’ Anna attualmente in un gruppo parlamentare che si chiama ALA. Sono due persone della mia età e della mia generazione. Forse Facebook lo sappiamo usare meglio noi che la nuova generazione perché ne comprendiamo la grande forza comunicativa. Anche l’ avv. Di Meglio è mio amico di FB e ci confrontiamo con osservazioni serie. Eppure veniamo dal ciclostile.

Così mi ha colpito l’ affermazione dell’ avv. Giuseppe Di Meglio e queste sono le mie interpretazioni e considerazioni.

Mi ha anche colpito dopo il crollo dell’ ex-Capricho de Calise di Casamicciola e la ricostruzione dettagliata ( ma la storia è ancora più complicata!) fatta su IL DISPARI dalla brava Ida Trofa l’ affermazione del sindaco in carica di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, 47 anni, ingegnere e professore di scuola superiore,da almeno 20 anni esponente politico di Forza Italia a livello locale, già vice sindaco di varie amministrazioni, assessore, consigliere comunale ed addirittura presidente del Consiglio Comunale.

Ida Trofa virgoletta: “ Ci rivolgeremo alla Regione Campania che rivendica il possesso dell’ immobile perché il Comune non può farsi carico di questi costi ma noi continuiamo a dire che l’ immobile è nostro ed è giusto che dobbiamo essere noi ad occuparcene.”. La dichiarazione è riportata su IL DISPARI del 18 febbraio e pare sia stata pronunciata anche sui canali di Teleischia e non è stata smentita.

E’ possibile dichiarare per logica elementare una cosa del genere? Il “ possesso” è cosa diversa dalla “ proprietà” ( concetti elementari di diritto civile) ed il possesso materiale è del Comune. La Regione non rivendica un bel niente. Quella che rivendica è l’ Agenzia del Demanio ma è cosa diversa. E se il bene è del Comune perché un altro ente dovrebbe dare i soldi e per cosa farne? Dove è un progetto? Ma solo oggi Castagna si accorge che il Comune non può sostenere i costi? Ma come amministratore di lungo corso non sa che questa è una vicenda che si trascina almeno da quaranta anni come l’ altra questione del recupero del Pio Monte della Misericordia? Ed appena eletto quando l’ha pulito con scopa e spugna insieme a tutta la vittoriosa sua squadra capitanata dall’ avv. Nunzia Piro, capogruppo di maggioranza, perché non ha nominato un custode e non disposto la manutenzione ordinaria come ogni edificio pubblico di proprietà del Comune dal Palazzo ex-Dux a quello ex-Napoleon dove dovrebbe esserci un Museo Civico ed invece è superaffollato dal Municipio? Perché non ha predisposto immediatamente un progetto di riutilizzazione pubblica come un centro congressuale, un circolo nautico proprio per chiedere finanziamenti alla Regione Campania? Ma sa il sindaco Castagna che un Ente Pubblico parla per “ carte” cioè con documenti scritti FORMALMENTE adottati dagli organi previsti dall’ Ordinamento Giuridico essendo una persona GIURIDICA e non FISICA?

Il disagio dell’ avv. Giuseppe Di Meglio è anche il mio.Da TRE anni insieme all’arch. Caterina Iacono abbiamo presentato come “ stakeholder” ( orrido questo inglesismo ma la nuova generazione ci sommerge con l’ inglese spesso maccheronico!) un preciso progetto con studio di fattibilità per 16 interventi strutturali ed infrastrutturali presentato nel dettaglio il 29 novembre 2014 alla presenza del prof. Amedeo Lepore oggi assessore regionale alle attività produttive indicando precisamente leggi ed opportunità per una richiesta di fondi europei di 100 milioni di euro. Presentato al Comune ai sensi dello Statuto e della legge 241/90. NESSUNA RISPOSTA. NESSUN CONSIGLIO COMUNALE. NESSUNA DELIBERA nonostante una alluvione di articoli su questo giornale al quale ho rubato spazio.

Come si può commentare? Non lo so. Ci deve essere qualcosa che non quadra in questa nuova classe dirigente se il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha 65 anni e se Antonio Bassolino a 68 anni vuole ridiventare Sindaco di Napoli ed appare il più giovane fra i candidati alle primarie per la sua competenza, la sua campagna elettorale e la sua velocità telematica Se trovassi qualche coetaneo farei una lista per Casamicciola che chiamerei GERONTOCRAZIA REPUBBLICANA. Peggio non potrebbe fare.

Casamicciola, 20 febbraio 2016-02-20

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