Ischia News ed Eventi - Quale “Regia” per lo Sviluppo?

Quale “Regia” per lo Sviluppo?

Giuseppe Mazzella

Politica
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Ero certo che dal convegno “L’ Europa a Mezzogiorno”  promosso dal Lions Club dell’ isola d’ Ischia presieduto da Camillo Iacono  in collaborazione con l’ Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’ isola d’ Ischia (OSIS), della Confcommercio e  della Federalberghi

sabato 5 marzo al Grand Hotel Re Ferdinando sarebbero emersi spunti interessanti da parte degli autorevoli relatori per farne un convegno “ costituente” dello “sviluppo locale” sui quali costruire un “ metodo” di lavoro per affrontare la stagnazione economica indirizzata verso una profonda recessione economica. La consistenza quantitativa e di alta qualità dell’ armamentario economico e sociale dell’ isola d’ Ischia con 3mila imprese iscritte alla Camera di Commercio ma con un esercito di 6mila partite IVA, una forza-lavoro disponibile di 14mila iscritti al Centro per l’ Impiego ex-Collocamento, una offerta formativa di 4 Istituti Superiori per almeno 16 indirizzi di studi per 3200 studenti capace di “ produrre” almeno 500 diplomati ogni anno, ne fa un Sistema Locale di Sviluppo complesso tale che la Regione Campania nella legge regionale n. 13 del 2008 con la quale viene approvato il Piano Territoriale Regionale ( PTR) ne fa un Sistema “autonomo” fra i soli 45 con i quali la Regione “ accorpa” oltre 500 Comuni. NON MI ISCRIVO NELL’ELENCO DEI CATASTROFISTI NE’ NELL’ELENCO DEI VECCHI E NUOVI SOLONI.

Ma come si può mettere in attuazione pratica un Piano Territoriale di soli 45 Sistemi ma con 500 Comuni? Queste perplessità sono state espresse dalla dottoressa Maria Laura Esposito, della Fondazione IFEL – Campania dell’ ANCI, che nel presentare con estremo dettaglio tutte le possibilità offerte dalla programmazione 2014-2020 dei fondi europei ha accennato alla necessità di “ riqualificare la gestione” e cioè di indicare chi deve effettivamente “ governare” questi Sistemi.
Si tratta di trovare per ognuno di essi una “ cabina di regia” che sia “ istituzionale” e “ permanente” e non  provvisoria o episodica capace di fare da concertazione efficiente fra i vari enti locali e centrali. E’ la stessa considerazione che fa il prof. Amedeo Lepore -  nel suo libro scritto con l’ eurodeputato Gianni Pittella – “ Scusate il ritardo” – e  dal quale è partito il convegno di Ischia -  sulla necessità di  chiudere la “ dicotomia tra una politica tutta centralizzata e un’altra esclusivamente localistica” per tutto il Mezzogiorno.
E’ talmente chiaro che bisogna costituire nel caso del Sistema Locale di Sviluppo dell’ isola d’ Ischia una “ cabina di regia” ( un luogo fisico cioè una stanza con un computer ed una persona fisica come un segretario) permanente che le proposte di “ coordinamento” vengono da un generico documento dei sei sindaci promosso dalla Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo  di Ischia, che è ente non solo commissariato da oltre 30 anni ( quindi senza alcuna legittimità democratica se l’ Italia è ANCORA quella della Costituzione) ma è addirittura in liquidazione per effetto della nuova legge regionale sul turismo  approvata dopo oltre 30 anni dalla Regione Campania nel 2014 e non ancora in esecuzione, senza il coinvolgimento dei Consigli Comunali che sono ANCORA i luoghi democratici della Democrazia delle Autonomie!
La neonata Città Metropolitana di Napoli fa ancora peggio perché costituisce con il decreto n.383 del 16 settembre 2015 del sindaco metropolitano, Luigi De Magistris, un “ Gruppo di lavoro denominato “Board della Città Metropolitana per la programmazione 2014-2020”  affidato al capo di gabinetto, Giuseppe Cozzolino, il quale a sua volta lo ha delegato al dirigente, Massimo Del Vasto, senza alcuna iniziativa di partecipazione o di coinvolgimento dei Consigli Comunali o dei cosiddetti “ stakeholders” locali cioè i portatori di interessi diffusi che nella sola isola d’ Ischia sono almeno 200 tra associazioni di categoria, volontari civili e religiosi, pro loco, che in questi anni di sistematico disfacimento dello “ Stato Sociale” stanno svolgendo uno straordinario ruolo di supplenza  nei servizi sociali e di autentica promozione turistica ( penso alla Pro Loco Panza ed alla sua azione di riscoperta dei “ sentieri” e della “ strada del vino”) che sono di competenza o di dovere della Repubblica Costituzionale.
Questo “ Board” così “ tecnico” e  “ apolitico” ha tenuto in circa sei mesi una sola riunione a Napoli nella sede dell’ ex-Provincia con gli amministratori dell’ isola d’ Ischia rappresentati dal sindaco di Forio, Francesco Del Deo, e dopo più nulla nella materia. Ma il sindaco metropolitano De Magistris ha approvato con decreto monocratico il Piano Territoriale di Coordinamento redatto oltre 15 anni fa e mai approvato dall’ allora Consiglio Provinciale di Napoli facendo – a suo parere – scattare ulteriori “ norme di salvaguardia dell’ ambiente” ma senza indicare prospettive di sviluppo!
Se questo significa avviare CONCRETAMENTE una politica di Programmazione Economica lo lascio al commento dei miei lettori anche perché il vice sindaco metropolitano, avv. Elena Coccia, NON ha partecipato – pur  promesso – al convegno del 5 marzo ad Ischia e cioè sul e col  “ territorio” questo nuovo Ente non si confronta!
Comunque il convegno di Ischia fa da apripista come era nei suoi obiettivi. Si è tenuto sabato 12 marzo a Nola un convegno su “ le politiche di coesione” promosso dalla facoltà di scienze politiche dell’ Università Federico II di Napoli e dalla Banca delle Risorse Immateriali ( BRI) di cui è coordinatore Osvaldo Cammarota che sta seguendo da oltre tre anni tutte le azioni tese allo sviluppo locale dell’ isola d’ Ischia soprattutto con il progetto dei 16 punti per Casamicciola anche con la disponibilità del FORMEZ. Anche l’ area nolana è un “ Sistema Locale di Sviluppo” ed anche lì il problema fondamentale è l’ “ organizzazione istituzionale a livello amministrativo e sociale” per avviare uno sviluppo dal basso che “ atterri” sul territorio come ha affermato il prof. Achille Flora al convegno di Ischia.
Dal convegno di Ischia è emerso che dovranno essere gli “ enti strumentali” del Governo e della Regione ad avere un ruolo di stimolo: l’ agenzia nazionale INVITALIA, l’ altra agenzia nazionale della Coesione Territoriale e quella regionale di Sviluppo Campania che ad Ischia ha inviato “ osservatori”. Forse fino ad un “ commissariamento” dei Comuni isolani non capaci di predisporre progetti di SVILUPPO e di OCCUPAZIONE come il caso di Casamicciola, l’ area industriale in crisi che ha almeno 100mila mc. di superficie coperta da recuperare in pieno vincolismo  assoluto nel Piano Paesistico in vigore!
Insomma occorre un risveglio delle Autonomie Locali e dovranno farlo da sole perché la Regione Campania è ancora nella fase “ ricognitiva” – come è emerso dall’ intervento dell’ assessore Serena Angioli – ed attende progetti dai Comuni.
Siamo quindi in una fase confusa. Ma l’ordine nasce dal caos.