Leggo con attenzione gli editoriali che escono su IL MATTINO – il quotidiano del Mezzogiorno, allegato a IL DISPARI, al quale ho collaborato per sei anni negli anni ‘80 - di Giorgio La Malfa, di Romano Prodi e di Amedeo Lepore.
Giorgio La Malfa è il figlio di Ugo, Padre Nobile della Repubblica, azionista, repubblicano che definiva il suo piccolo partito, il PRI, “ coscienza critica della Sinistra”. Giorgio, 81 anni, è fuori dalla politica dei “ partiti liquidi”, presiede la Fondazione Ugo La Malfa che si occupa di ricerche economiche, è autore della monumentale opera su J.M.Keynes contenuta in un “ Meridiano” della Mondadori. Si è assegnato il compito di diffondere l’ opera e le intuizioni di Keynes sostenendo l’ attualità delle “ politiche pubbliche” di Keynes come le sole che ci possono fare uscire dalla crisi economica prodotta dalla pandemia. Per la gestione del Recovery Fund di 209 miliardi di euro (che in Italia si chiama in sigla PNRR) propone – da mesi - una struttura governativa appositamente costituita come una nuova “ Cassa per il Mezzogiorno.
Romano Prodi, 83 anni,è stato Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente della Commissione Europea e fondatore del “ Partito Democratico” che avrebbe voluto come “ partito solido” capace di fare sintesi storica e programmatica, dopo il crollo dell’ URSS, delle tradizioni politiche della DC e del PCI per un’area di “ centrosinistra”( senza il trattino) irreversibilmente “ riformista” e “ progressista”.
Anche Prodi propone una “ Autorità” per la gestione dei fondi europei soprattuutto alla luce delle esperienze passate per la gestione dei “ fondi strutturali” mal gestiti dalle Regioni.
Amedeo Lepore, di cui ho conoscenza personale e molta stima e che ha partecipato ad iniziative fin dal 2014 per una “ finanza di territorio” nell’ isola d’ Ischia per il caso “ Pio Monte della Misericordia”, è docente di Storia Economica alla Università “ Vanvitelli” di Napoli, membro del consiglio di amministratore della SVIMEZ, autore di importanti volumi sul Mezzogiorno. E’ convinto meridionalista e altrettanto convinto assertore della “ centralizzazione” dei fondi a sostegno del Sud. Critico e scettico nei confronti dello “ sviluppo locale” da parte dei Comuni per come storicamente si è realizzato negli ultimi 30 anni. Ha scritto un libro fondamentale sul ruolo della Banca Mondiale e della Cassa per il Mezzogiorno nei sui primi 20 anni di vita 1950-1970 alla base del “ miracolo economico italiano”. E’ stato per due anni assessore regionale della Campania alle attività produttive nella prima Giunta De Luca ed inspiegabilmente sostituito pur avendo dimostrato competenza, spirito critico e grande impegno. Amedeo proviene dal PCI ed è vicino al PD. Il manuale Cencelli – con il quale si misurava la “ lottizzazione” nella prima Repubblica – è evidentemente ancora in funzione nella seconda. Una giovane studiosa di scienze politiche, Rosa Fioravante,che ha un dottorato di ricerca a Urbino, mia amica di Facebook, in un intervento sui 100 anni dalla fondazione del PCI sottolinea come “ la Sinistra senza organizzazione sociale con le sue idee è nulla” e che il PCI con le “ sezioni” faceva discutere operai e braccianti e lottava l’ “ ignoranza” “ organizzando “ l’ ideologia.
“ Il partito – scrive – sono tessere, soldi e muri” diceva un vecchio comunista.
Con i “ partiti liquidi” non solo è finito il PCI ma anche la DC e tutti gli altri ed è finita una certa idea della Politica. Oggi – la mia generazione – può discutere di Politica solo leggendo libri e giornali e da qui trarne considerazioni nella speranza di qualche lettore.
Così da un “ editoriale”, lungo, complesso, articolato, di economia politica o meglio di politica economica e finanziaria possiamo ricavarne chiavi di lettura per spiegare la crisi politica. Da Roma a Canicattì.
Amedeo Lepore in un editoriale su “ Il Mattino” di lunedì 15 gennaio 2021 dal titolo “ Senza riforme l’ Europa non ci aiuta” scrive fra l’ altro: “ al di là anche delle carenze del PNRR la condizione dell’ Italia richiede l’ adozione di un NUOVO MODELLO ISTITUZIONALE; economico e sociale” e che “ il Paese avrebbe bisogno di un CAMBIAMENTO EPOCALE”. Le Parole ( e la Parola è la “ forma della Ragione” diceva il grande filosofo Aldo Masullo) sono Pietre. Il Punto focale oltre la crisi di governo in atto è proprio questo. L’ Italia ha bisogno di un nuovo modello istituzionale e di un cambiamento epocale. Non si può andare avanti con il nostro “ parlamentarismo” con due Camere con gli stessi poteri chiamato “ bicameralismo perfetto”; con una assurda legge elettorale cambiata almeno 3 volte in 20 anni che “ nomina” i parlamentari ma non permette all’ elettore di dare una preferenza e così ci troviamo questa classe politica impreparata ed improvvisata nata senza i “ muri” delle vecchie sezioni dei partiti dove si formavano i dirigenti da mandare al Comune, alla Provincia, alla Regione ed al Parlamento con una progressiva maturazione; non si può andare avanti con questo “ regionalismo” che ha spezzato l’ unità ed indivisibilità della Repubblica; non si può andare avanti con 120 “ provincine” svuotate e “ città metropolitane” succursali per posticini alla “ classe politica” del sindaco-podestà del Capoluogo; non si può andare avanti con 7907 Comuni disciplinati tutti – piccoli, medi e grandi – da un unico testo unico degli enti locali.
Appare sempre più necessaria l’ Europa “ Federale” progettata da Altiero Spinelli per il quale il “ Federalismo Europeo” era una “ ideologia organizzata” che faceva la sintesi del liberalismo e del socialismo e non a caso quando si dovette trovare un aggettivo per il modello economico europeo Spinelli, Rossi e Colorni, a Ventotene nel Manifesto per un’ Europa Unita scelsero il termine “ socialista” ed a sceglierlo non fu né Spinelli né Colorni ma Ernesto Rossi che non era un “ socialista” del PSI ma un “ azionista” del Partito d’ Azione. Ma Rossi divenne il più celebre giornalista economico degli anni ‘ 50 e ‘ 60 denunciando “ i padroni del vapore” e progettando un nuovo modello di sviluppo con la guida dello Stato ma senza ruberie. Non fu mai “ socialista”. E’ di estremo interesse il libro “ Il Manifesto di Ventotene” nella collana “ i classici del pensiero libero” del Corriere della Sera n.25 del 2010 con una prefazione di Franco Venturini, una presentazione all’ edizione del 1944 di Eugenio Colorni e soprattutto il magnifico saggio di Lucio Levi. Mi riprometto – avendolo letto e sottolineato con grande interesse – di scrivere una nota apposita.
Con coraggio dobbiamo dire che la nostra Costituzione è obsoleta nella parte di organizzazione dello Stato e passare alla Terza Repubblica così come fece De Gaulle in Francia nel 1958 passando alla Quinta.
CAMBIAMENTO EPOCALE ANCHE QUI
Anche nella nostra isola d’Ischia dobbiamo avviare un “cambiamento epocale”. Siamo parte del Continente . Non ci possono stare sei Comuni con “perfetta autonomia” l’ uno dall’ altro; non si possono gestire 3mila imprese, 130 mila vani , 10mila lavoratori stagionali senza Pianificazione Territoriale e Programmazione Economica; non si può sostenere uno sviluppo “ esponenziale” ( che non è possibile) in una economia di mercato votato alla sola “dimensione turistica”; non è possibile una “offerta scolastica” (l’eufemismo è “offerta formativa”!) per circa 4mila ragazzi che cresce sempre di più senza però pensare all’ “ offerta di lavoro” che corrisponde al titolo di studio conseguito. Buon ultimo non è possibile la “ Ricostruzione” di Casamicciola e Lacco Ameno dopo il terremoto del 21 agosto 2017 senza un “ Piano di Assetto Territoriale dell’ isola d’ Ischia” perché ci sono 27.010 domande di condono edilizio da 35 anni solo a Casamicciola sono 3.130 mentre a Casamicciola ci sono 640 case completamente inagibili, 1060 immobili danneggiati, 8 edifici pubblici inagibili, 2405 sfollati e 1254 ordinanze di sgombero ed il Commissario Schilardi vuole “ ricostruire” per “ ordinanze” con “ contributi” a privati che non sanno e non possono “ ricostruire”. Credo che qui ci voglia un Costituzionalista come il prof. Sabino Cassese: ma come un “ potere straordinario” può mantenere in vita un “ potere ordinario? Così la burocrazia aumenta e non diminuisce ed i problemi non vengono risolti. Da 35 anni si nomina “ tecnici” per esaminare le pratiche di condono edilizio. Il sindaco di Casamicciola, G.B. Castagna, ne ha nominati 14. Ma senza un Piano di “ riqualificazione urbana” al massimo il 10 per cento di quelle pratiche può essere approvato con ampia discrezionalità. Il Commissariato alla Ricostruzione di Casamicciola e Lacco Ameno e qualche casa a Forio ha sede a Napoli ed è poco più o poco meno di un “ ufficio di ragioneria” che gestisce il CAS dei terremotati e qualche contributo. Se aggiungiamo la crisi economica dovuta alla pandemia che è incommensurabile per un’isola che vive solo di Turismo il quadro è completo.
Lepore chiude il suo Editoriale scrivendo: “ Chissà se ne saremo capaci”.
Come posso chiudere io questo intervento? Al “ cambiamento epocale” della Repubblica si deve aggiungere quello per la nostra isola. “ Se Atene pianse Sparta non ne rise”. Essendo noi Sparta ed Atene non ci resta che piangere.