Il "nonno" Bersani/Bersani da molto tempo parla ovunque come un "nonno" della "sinistra" che da ex comunista fondatore del PD insieme agli ex dc vuole trovare una "identità" per sé stesso ed una "giustificazione" per una fusione a freddo tra due ex partiti storici che si erano contrapposti per 50 anni.
Se da un lato è uscito dal Pd di Renzi non ammette l'errore di fare un unico partito in Italia tra cattolici e comunisti e propone adesso "un partitone di tutta la sinistra". Non ha il coraggio di definirsi "socialista", in senso storico e teoretico, mentre al parlamento europeo c'è un unico gruppo di "socialisti e socialdemocratico" tanto per chiarezza del suo lettore "le monde" ha definito nell'annuncio della morte David sassoli "socialdemocratico" cosa che in vita è sulla stampa italiana il bravo presidente del parlamento europeo non si è mai autodefinito né è stato indicato come tale. Bersani in fondo esprime il dramma di una "sinistra italiana" alla ricerca di una identità e di una denominazione partitica. Adesso il nonno Bersani - 70 anni che ha annunciato che non si presenterà alle prossime elezioni politiche - propone il "partitone" implicitamente dichiarando che sta nel "partitino" di art. 1 che non ha creato alcun "movimento democratico progressista" e che invece dal nome generico avrebbe dovuto esso stesso diventare il " partitone" del "campo largo" del quale ha alluvionati tutti i programmi televisivi. Parla come un "nonno" che invita figli e nipoti, diversissimi, a mettersi d'accordo per una eredità ridotta ai minimi termini. Non mi pare un buon lascito. Credo che la "sinistra italiana" ha un "campo stretto" che si potrà ricostruire in una identità laica e socialista e con una netta divisione dai "cattolici italiani" con i quali comunque si dovrà fare una "alleanza" ma è impossibile - per mentalità e retaggio storico - una militanza in uno stesso unico partito genericamente definito "democratico". I postcomunisti o ne prendono atto o consegneranno il governo d'Italia alla peggiore destra della storia d'Italia e di Europa.
G. M.