Fossi in Giosy Ferrandino farei una giunta di "impegno civico". Mi interrogherei sullo stato "sociale" ed "economico" della comunità civile dove sono nato e cresciuto e mi porrei la domanda da come superare tre terribili catastrofi in circa 15 anni che almeno due generazioni precedenti non hanno vissuto. Anzi. La generazione precedente - quella dei anni '80 del' 900 - ha vissuto la "corsa all'oro".
Quella di geometri e ragionieri che provenienti dall'istituto tecnico chiedeva licenze edilizie per cisterne, porticati, tettoie e "casellini rurali" per poter costruire ovunque e poi commercializzare un "prodotto" dalla ampia ed equivoca offerta poiché "pecunia non olet" cioè il danaro non ha sapore. Ma il tempo di oggi pone il problema di una enorme "ricostruzione". Non è solo materiale ma morale: bisogna ricostruire una comunità civile di 8mila persone con i loro usi e costumi ed i loro luoghi di aggregazione sociale. Circa 3mila cioè un terzo sono andati via in altre dell'isola d'ischia ed oltre. Da qui un impegno civico. Chiamerei a raccolta ciò che rimane della società civile perché c è ancora. Utilizzerei i 200 anni della chiesa dei marinai in piazza marina nata nel 1824 come punto di raccolta del passato per gestire il presente e progettare l'avvenire. Farei fare da un architetto un "disegno di nuovo paese" su una cartografia che poi farei vedere e osservare alle università ed ai poteri della repubblica. A tappe farei la ricostruzione in 10 anni se me lo permette la guerra in Palestina ed in Ucraina perché il mondo è qui e non ne sono fuori. Una sterzata la darei nella formazione della giunta comunale:tutti tecnici. Tutti impegnati ad un processo di rinascimento che si deve fare. Si può fare. Sono sicuro che si farà con il problema del tempo. Vorrei vedere l'alba nuova del mio antico paese poiché ne ho già visto e vissuto il suo odierno tramonto.
G. M.