Ischia News ed Eventi - Intervista a Maurizio Maddaloni

Intervista a Maurizio Maddaloni

Politica
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Ha un compito delicato Maurizio Maddaloni come nuovo presidente della Camera di Commercio di Napoli. In quanto a lui spetterà il compito di guidare l’Ente camerale fino al 2015, puntando con decisione al rilancio del sistema imprenditoriale, dopo la crisi economica, secondo i dettami della nuova riforma, in cui è previsto che anche gli enti camerali debbano fare i conti con il patto di stabilità, contenendo i costi ma assicurando al contempo una maggiore efficienza nei servizi erogati.

Maurizio Maddaloni è nato a Napoli, ha 55 anni, è laureato in Giurisprudenza, è un imprenditore del settore turistico e titolare di agenzie di viaggio specializzate nel settore dell'incoming internazionale con sedi su tutto il territorio nazionale. Attualmente è anche presidente di Confcommercio Campania, componente del Consiglio nazionale di Confcommercio, consigliere nazionale di Fiavet e presidente onorario della Fiavet Campania-Basilicata. E da poco, dopo averne ricoperto il ruolo di consigliere delegato, è il nuovo presidente dell'Isnart, l'Istituto nazionale di ricerche per il Turismo di Unioncamere. Tante le cariche che ricopre come quella di vicepresidente di Fasdac, il fondo di assistenza nazionale per i dirigenti del Terziario, in quanto fin dal 1995 è stato componente del Consiglio e della Giunta della Camera di Commercio della Provincia di Napoli, componente di Giunta di Unioncamere Campania e vicepresidente nazionale di Confcommercio con delega al Mezzogiorno e componente della Giunta nazionale di Confcommercio. Ha ricoperto inoltre l'incarico di vicepresidente di Promuovi Italia e di consigliere dell'Enit. E' componente del Rotary club Napoli Posillipo e quando ha tempo ama mettersi ai fornelli, con ottimi risultati. Infatti l'anno scorso ha vinto il primo premio nella categoria "Vip e stampa ai fornelli", nell'ambito della manifestazione "Sapori e Saperi", con una succulenta pasta e patate.

Maurizio Maddaloni frequenta Ischia fin da bambino e tutt’ora ama venire nella nostra isola per ritemprarsi dalle fatiche del lavoro. Un amore che traspare evidente dall’intervista che, con la consueta gentilezza ci ha voluto concedere.

Presidente come si può rilanciare il turismo fronteggiando le continue emergenze che devastano il nostro territorio?

Innanzitutto puntando al miglioramento dell’offerta esistente e alla creazione di sistemi turistici di qualità e incoraggiando l’iniziativa imprenditoriale. E naturalmente creando un ambiente favorevole alle imprese rendendo più efficienti i servizi pubblici e migliorando l’accesso ai finanziamenti anche per le imprese stagionali. La nuova amministrazione regionale inoltre, dovrà farsi carico di queste due esigenze, varando in tempi brevi la legge di riforma del settore. Noi siamo pronti a collaborare.

Come si esce dall’emergenza rifiuti che condiziona qualsiasi attività nella nostra Regione?

Si esce con un grande sforzo da parte di tutti gli attori istituzionali per realizzare un modello a medio termine di ciclo integrato dei rifiuti e che non si inceppi a scadenze più o meno fissate. C’è bisogno della collaborazione di tutti e anche del sistema di rappresentanza delle imprese. Come ente camerale infatti, siamo in prima linea impegnati sul fronte della tracciabilità dei rifiuti e sull’applicazione del Sistri. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che comporterà una fase di partenza al rallentatore. Ma rappresenta un efficace sistema per combattere l’abusivismo e la criminalità organizzata che per anni ha allungato le mani sul business dei rifiuti.

Come magazine stiamo portando avanti una campagna di sensibilizzazione per una buona differenziata ma soprattutto per una riduzione graduale della plastica, per arrivare a bandirla dall’Isola, cosi’ da promuovere Ischia come l’isola no-plastic. Cosa ne pensa?

La raccolta differenziata è lo snodo fondamentale del ciclo dei rifiuti. E le amministrazioni comunali che hanno puntato sulla differenziata, oggi possono contare danni minori a causa della chiusura delle discariche e della saturazione dei siti di tritovagliatura e compostaggio. Incoraggiare l’uso corretto dei materiali plastici di consumo nei siti turistici e, nello specifico nell’isola d’Ischia, rappresenta una scelta da condividere senza tentennamenti. Un obiettivo questo che deve essere centrato anche e soprattutto con il contributo fattivo del sistema delle imprese.

E per il mare sporco? Varrebbe la pena di installare i Muds e i Recam che la Provincia ha deciso di finanziare nel numero di sette, portando così le isole d’Ischia e Procida all’avanguardia nella depurazione biologica del mare?

Il mare è la risorsa principale dell’isola verde. Il suo primo e grande tesoro da tutelare. E il monitoraggio del suo stato di salute è sicuramente una priorità, come anche l’utilizzo di tutte le tecnologie e le risorse esistenti per conservare la flora marina e la purezza dell’acqua dell’isola, da sempre vanto degli isolani e di quanti, me compreso, scelgono il mare di Ischia per trascorrere qualche momento di relax.

Ischia quindi sta vivendo un momento particolare che va oltre l’attuale congiuntura economica. Abbattimenti, dissesto del territorio, lavoro, sanità, continuità territoriale, gestione rifiuti, inquinamento. Ischia, insomma, sembra vivere sempre in continua emergenza. Cosa si può fare nell’immediato?

Innanzitutto rafforzando l’immagine dell’isola attraverso una forte azione condivisa tra tutti gli operatori turistici. Fare sistema è la strada obbligata per vincere la competizione dei mercati internazionali. E puntando naturalmente sui tesori dell’isola. Dal termalismo fino all’offerta di qualità di servizi turistici. C’è bisogno però anche di un impegno ulteriore per ripristinare le condizioni di agibilità imprenditoriale per i tanti operatori che vivono sulla loro pelle la crisi globale. Ma anche il gap infrastrutturale che caratterizza numerosi siti turistici della nostra area metropolitana. Su questi fronti, l’ente camerale è pronto a fare la propria parte, nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche degli enti locali. A partire dalla Regione Campania che dovrà varare, in tempi brevi, la legge di riforma del turismo.

L’isola d’Ischia ha un grande valore aggiunto i suoi giacimenti culturali come il Castello Aragonese, la Torre di Michelangelo, il Museo Archeologico di Villa Arbusto, la Colombaia di Luchino Visconti, i Giardini de “La Mortella”e i sapori e saperi della sua enogastronomia che non sempre vengono promossi come meritano. Quali strategie per valorizzarli e migliorarne la fruibilità?

Questi tesori nascosti rappresentano un potenziale enorme per il rilancio delle attività turistiche isolane. Insieme al termalismo è necessario puntare, con apposite strategie di marketing, anche sugli itinerari culturali e sull’offerta enogastronomica di qualità. Ma, voglio ripeterlo con decisione, è necessario fare fronte comune e superare l’individualismo imprenditoriale e le logiche di campanile. Anche perché chi ha puntato sull’enogastronomia e sulla valorizzazione dei siti monumentali locali può testimoniare quanto faccia da moltiplicatore di sviluppo e di reddito la leva del turismo culturale e di qualità.

E sul comune unico, da molti invocato sull’Isola per la risoluzione dei mali che affliggono Ischia. Qual è la sua posizione?

E’ un processo che sta maturando. Anche questa una strada obbligatoria e da percorrere senza ostacoli e nell’interesse comune dell’isola. Si tratta di riaffermare un forte marchio unico, già esistente e conosciuto in tutto il mondo. E i vantaggi ci saranno per tutti. Per chi lavora e produce sull’isola e soprattutto per i cittadini costretti a confrontarsi quotidianamente con troppe burocrazie spesso in conflitto tra loro.

Lei è anche Presidente dell’Isnart, l’Istituto nazionale di ricerche per il Turismo di Unioncamere ed è impegnato nel promuovere un’offerta turistica competitiva e di qualità nella nostra Regione?

L’istituto di ricerche sul turismo del sistema Unioncamere da me presieduto ha come missione principale la realizzazione di studi e pubblicazioni sul turismo. Ma anche e soprattutto si adopera per innalzare la qualità dell’offerta ospitale e ridurre la disomogeneità che caratterizzano l’offerta turistica di tutto il territorio italiano. In Campania in particolare, stiamo lavorando alla definizione di un marchio di qualità per le imprese turistiche regionali. Un progetto che sta per partire con l’amministrazione di Palazzo Santa Lucia, la quale si è impegnata a riconoscere il nostro marchio come condizione necessaria per l’accesso ai finanziamenti regionali per le imprese del comparto.

MaurizioMaddaloni