Ischia News ed Eventi - Gli Ischitani lontani dall’Isola, incontri con personaggi straordinari - Da Reggio Emilia: Michele D’Ambrosio

Gli Ischitani lontani dall’Isola, incontri con personaggi straordinari - Da Reggio Emilia: Michele D’Ambrosio

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«Lui saprebbe cosa fare», cantava Lucio Battisti in una delle sue canzoni più famose. La barba, è simile alla mia ed è una delle prime cose che la gente nota per prima. La seconda è una calma apparente, esplosiva. Laurea in giurisprudenza alla Federico II° di Napoli, Michele D’Ambrosio ha preferito non seguire la “via dell’avvocato”.

«Il tribunale non fa per me», afferma con fermezza. Ha una doppia modalità di comunicazione: ironico quando racconta di idee serie e ironicamente serio quando c’è la necessità di alternarsi con un po’ di leggerezza. Del segno dell’acquario, classe 1978, ischitano di origine - nello specifico di Lacco Ameno «ne vado molto fiero» -, possiede quel «ritmo fluente di vita nel cuore» che equivale alla passione, energia vitale che assieme all’azione gli permette di realizzare intrecciati paradigmi, modelli innovativi basati su idee che gli risulta facile cogliere con fredda lucidità futuristica. Michele è quel tipo di persona che dopo aver ricevuto un guizzo dal mondo o da come se ne manifestano i flussi, sia tecnologici quanto economici o umani, è in grado di presentare progetti per costruire ciò che ha pensato e, allo stesso modo, di contagiare chi lo ascolta succhiando linfa alla sua vena creativa. Sembra avere un cacciavite in mano per regolare il minimo dell’entusiasmo nel suo interlocutore. Con l’associazione Isola Nova, partita da Ischia e diventata poi una startup, realizza collaborazioni e network in particolare nel settore della tecnologia e della innovazione o della finanza agevolata ed è alle prese con laboriosi ma semplici – per chi riesce a coglierli - laboratori progettuali che tendono a replicare un benessere diffuso per la collettività. Si è trasferito a Reggio Emilia -«assieme ad altri amici collaboriamo pure con il comune di Bologna» - e vive con la sua compagna, Roberta: «Sono qui da sei anni. Abbiamo un bambino, Diego di 3 anni. A settembre ci arriverà una bimba e ne siamo felici». Gli ho fatto alcune domande e dalle risposte, tra Blockchain, internet delle transazioni e fiducia affiancata alla competizione, appare chiaro che vuole arrivare in un luogo che non soltanto si ha difficoltà a descrivere ma non si può neanche vedere, da qui.

In che futuro ti immagini?
Tranquillo e non noioso.

Qual è stata la genesi del tuo percorso?
La genesi è quella classica. Insomma un ragazzo del sud che vive su un’isola con tutte le limitazioni – e forse qualche opportunità – del caso. Per poter seguire la mia professione e raggiungere gli obbiettivi che ho scelto purtroppo ho deciso di trasferirmi al nord. Più le mie ambizioni crescono più penso che dovrò continuare a salire (verso nord). Mi sono laureato in giurisprudenza alla Federico II° ed ho iniziato da praticante presso studi prestigiosi di Napoli. Mi sono accorto però che la carriera di avvocato non faceva per me e senza pensarci ho iniziato a collaborare con società che operano nella innovazione tecnologica. Mi sono occupato da subito del managemant e poi del design dei progetti.

Che cosa significa essere visionari nel presente?
Per il ruolo che ricopro oggi, è importantissimo. Soprattutto è un qualcosa che mi viene naturale (sorride, NDR). Significa riuscire a pensare come andare oltre gli standard conosciuti di normalità ed adattare vari tipi di tecnologia per poter risolvere i problemi quotidiani. Riuscire a immaginarsi qualcosa di semplice ma allo stesso tempo complesso. Partire dal presupposto che non si parte per inventare la scoperta più importante della storia ma si cerca di sfruttare la tecnologia a disposizione per migliorare la qualità della vita.

Ischia e Reggio Emilia: che differenze hai notato?
Le differenze sono tante soprattutto nel concepire il bene pubblico e nell’amministrarlo. Sarei bugiardo se non dicessi che il mio cuore è totalmente ischitano. Amo la mia terra, il mio mare, le mie tradizioni ma allo stesso modo dentro ho una profonda rabbia verso chi rovina l’isola. Provo rabbia verso l’incompetenza che spesso governa i nostri territori. Però ho anche fatto un patto con me stesso, ossia non voglio abbandonare la mia terra. Voglio fare qualcosa portando idee e progetti che possano cambiarla e migliorarla.

Ultimamente ti vediamo andare su e giù, tra l’isola e il resto d’Italia. Che cosa stai preparando?
(ride!, NDR) Che fai mi pedini? Si in questo periodo passo più tempo a Ischia per molteplici ragioni. Stiamo costruendo un team di giovani menti ischitane (e ti assicuro che ci sono) con cui iniziare un percorso in grado di coinvolgere aziende , alberghi , ristoranti, Pro Loco ed enti pubblici con il fine di ripensare sia il territorio che il modo di viverlo e usarlo. Il concetto di fondo alla base di questa collaborazione è il NETWORKING (mi ha chiesto espressamente di scriverlo in maiuscolo! NDR) cioè creare una rete di nodi e ognuno costituito da PMI. Professionisti e PMI in collaborazione da cui immaginare un isola al passo con i tempi e un offerta turistica all’avanguardia e grazie a competenze e professionalità farle fare un salto in avanti. So che potrebbe non esser chiaro ma ho l’abitudine di parlarne solo a cose fatte. Posso dirti però che lavoriamo su agricoltura, cibo, turismo e naturalmente innovazione.

Che cosa fa esattamente Isola Nova?
Isolanova della quale sono cofounder è il centro di partenza dei miei progetti. Nevralgico. Più che una società e una seconda famiglia formata dai miei soci e da tutti i collaboratori sparsi tra l’Italia e il resto d’Europa. Isolanova è semplicemente un laboratorio di idee e networking. Collaboriamo con Università, grandi aziende, studenti , professionisti, e tutti coloro abbiano le competenze e il giusto grado di follia per affrontare i classici percorsi in maniera inversa. Diciamo che risaliamo il fiume, controcorrente. Ci occupiamo di ricerca industriale e innovazione tecnologica.

Ti piace essere più il protagonista o il presentatore dei tuoi progetti?
Bella domanda. Dato il mio ruolo spesso mi trovo ad essere il presentatore dei progetti, anche se in ciò che faccio il protagonista non può essere un unico soggetto ma un team capace di mettere le persone al centro. Questo è alla base del vero cambiamento e di qualunque idea o progetto vincente. C’è sempre un gruppo di professionisti che rendono il tutto fattibile: come in ogni squadra ci sarà sempre l’attaccante che risulterà un po’ più famoso o acclamato ma senza il resto dei giocatori il singolo non va da nessuna parte.

A chi ti dice che ogni cosa tu pensi è un obiettivo irraggiungibile che cosa rispondi?
Rispondo che è un idiota. Si, proprio cosi: un idiota. Per due ragioni: la prima, questa mentalità, soprattutto a Ischia e al sud, fa crescere i ragazzi con la paura di fallire e con il peso di un eventuale disastro prima ancora di averci provato; quasi costringe psicologicamente i giovani a rinunciare a ogni ambizione. Il secondo motivo e che chi lo sta dicendo forse, prima lui, è morto dentro. Non sto dicendo che tutti alla fine realizzano i propri scopi ma penso che se ci si crede bisogna perseguirli fino in fondo. E se non ci si riesce, pazienza, si può sempre partire da quella esperienza per iniziare altro. Per finire, serve determinazione, studio , metodo e soprattutto passione in tutto quello che si fa pure se si fa un puzzle.

Quanto è necessario credere nei propri progetti?
Essenziale. Se non ci crede chi lo propone come potrà mai crederci qualcun altro?
Facciamo un passo indietro, al progetto che ti sta occupando adesso e coinvolge anche Ischia
Come ho detto stiamo organizzando un team di “cervelli isolani”. Siamo partiti con un progetto territoriale che si sta trasformando in qualcosa di portata internazionale. Sono due anni che ci occupiamo di Block-Chain, una vera e propria rivoluzione tecnologica. Purtroppo l’Italia al solito è molto indietro. Con Isolanova abbiamo allargato il team e stiamo studiando il modo per adattare questa tecnologia all’agricoltura e alla tracciabilità del prodotto, oltre che al turismo. (Si accorge del mio sguardo perplesso e mi chiede) Cos’è la block-chain? Mi ci vorrebbe tutta la giornata per spiegarlo. Stiamo pensando a corsi di formazione e work-shop per chi volesse saperne di più, capirla o approcciarla. Quest’idea ha sollevato molte curiosità soprattutto in Australia. Per tornare al team , un grosso aiuto – e perciò li ringrazio – me lo hanno fornito Filippo Iodice, Mario Amadei, Giuseppe Arturo, Vittorio Morgera, Gennaro Giugliano. Si tratta di professionisti ischitani.

Interessante. Sei conosciuto per essere un vulcano di idee ma, a Ischia, possono essere riconosciute e come secondo te?
Certo che possono, che scherziamo? Anzi Ischia è un territorio unico per la sua grandezza e la distanza dalla terra ferma, per il numero variabile delle presenze annue che subisce un incremento tra quelle invernali ed estive (dalle 65 mila alle 300 mila, approssimativamente); inoltre è un laboratorio a cielo aperto per progetti d’innovazione. Come fare a realizzarli sull’isola? Semplice, basterebbe che i nostri amministratori si aggiornassero e dessero più fiducia ai giovani professionisti. La rivoluzione nasce dal basso non calata dall’alto.

Ti senti un guru della new economy, un ottimista a tutti i costi o un interprete del cambiamento che le persone non riescono a cogliere?
Per carità, niente di tutto ciò. Sono solo una persona che ha investito su se stesso e ogni giorno capitalizza ore per aggiornarsi e studiare. Ogni etichetta la lascio agli altri. Sono sempre il ragazzo scanzonato con la voglia di divertirsi e che tutti i miei amici conoscono. Il cambiamento, questo deve essere fatto di concerto con il territorio perché altrimenti non si avvia, si rimane fermi e non si va da nessuna parte.

La crisi che stiamo attraversando è d’idee o di fiducia nelle proprie?
Secondo me le idee sono pure troppe. Senza fiducia nel volerle realizzare però rimangono sogni. Fiducia e competenza, questi sono gli elementi che trasformano le idee /sogni in progetti reali fatti di numeri e cose concrete.

Su che cosa, secondo te, poggeranno le basi i nuovi modelli di business?
Questa è un'altra domanda che dovrebbe prendere ore di discorsi (questa volta sono io a sorridere, NDR). In realtà abbiamo avuto varie fasi in questi ultimi 10/15 anni. Siamo passati dall’innovazione fatta di byte, ovvero il periodo d’oro di internet, app, marketplace, quindi fondata su software, ad un innovazione più complessa, quella di oggi, che vuole trovare equilibrio tra byte e atomi perciò innovazioni tangibili e fisiche. Mi rendo conto che è un discorso lungo e complesso. Tuttavia sono certo che la Block-Chain, come la scoperta di internet per il mondo, darà uno scossone alle nostre abitudini.

Quali sono le caratteristiche che bisogna possedere per navigare nelle acque del nuovo mercato dell’innovazione?
Studio, professionalità, ambizione, flessibilità, non avere vincoli territoriali.

Come è fare il tuo lavoro in una situazione cristallizzata in Italia e a Ischia?
Di certo aiuta la resistenza (ride quasi di gusto, NDR)

Un’idea che hai realizzato e di cui sei orgoglioso?
Il progetto migliore è quello che farò.

Invece un’idea che potrebbe renderti felice?
Potermi dedicare a tempo pieno alla mia famiglia e agli amici. Questo è il progetto di futuro più bello che ho e a cui sto lavorando.

ABSTRACT
«Lui saprebbe cosa fare», cantava Lucio Battisti in una delle sue canzoni più famose. La barba, è simile alla mia ed è una delle prime cose che la gente nota per prima. La seconda è una calma apparente, esplosiva. Laurea in giurisprudenza alla Federico II° di Napoli, Michele D’Ambrosio ha preferito non seguire la “via dell’avvocato”. «Il tribunale non fa per me», afferma con fermezza. Ha una doppia modalità di comunicazione: ironico quando racconta di idee serie e ironicamente serio quando c’è la necessità di alternarsi con un po’ di leggerezza. Del segno dell’acquario, classe 1978, ischitano di origine - nello specifico di Lacco Ameno «ne vado molto fiero» -, possiede quel «ritmo fluente di vita nel cuore» che equivale alla passione.

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