Si conclude la terza edizione del festival euro-mediterraneo dell’impresa e dell’innovazione che ha accolto 1200 eroi da tutto il mondo.
In un tempo sospeso tra presente e futuro la ricerca ha incontrato l’impresa, la filosofia ha abbracciato la realtà, l’economia si è lasciata contaminare dall’innovazione.
Per il terzo anno consecutivo Maratea si è trasformata in una città ideale in cui parlare di criptovalute, blockchain, investimenti, borsa, crowdfunding ed economia sostenibile con business angels, investitori, intellettuali, creativi, manager e startupper che hanno deciso di isolarsi per tre giorni in cima al mondo dove l’occhio si perde tra cielo e mare. Dal 20 al 22 settembre 2018 si è svolto Heroes Meet in Maratea, il primo festival euro-mediterraneo dedicato a innovazione e impresa che nella sua terza edizione ha esplorato il tema “Money Value”.
Alla luce dei grandi cambiamenti introdotti negli ultimi anni dalle nuove modalità di produzione e scambio della moneta, Heroes vuole riflettere sul denaro ma anche sul suo valore in nome di un capitalismo umanistico.
Un biglietto di andata senza ritorno dalla Basilicata al mondo. Heroes nasce a sud e di sud ha bisogno per ripartire dal racconto di un Mezzogiorno diverso, innovativo e ambizioso. Innovazione, coraggio ed eccellenza sono le parole chiave del panel di apertura, “Basilicata to Business”, durante il quale il giornalista Vito Verrastro ha discusso delle sfide del fare impresa al sud con Massimo Lucidi, esperto di marketing cittadino, Canio Mazzaro, Amministratore Delegato Bioera, Pietro Di Leo, Di Leo Pietro Spa, Gaetano Torchia, Amministratore Unico Sviluppo Basilicata Spa, e Roberto Cifarelli, Assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca. Heroes poi ha indagato il rapporto tra istituzioni e impresa con Mauro Pretolani, Senior Partner di Fondo Italiano d’Investimento, e Luca Carabetta, vicepresidente della Commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati.
Ma come fare impresa per bene? È la domanda di partenza del festival che con l’incontro “Profit vs non profit” ha analizzato i modelli di imprenditoria ibrida all’insegna del valore non solo economico ma anche sociale e ambientale. “Human face of money”, Il lato umano del denaro, moderato da Mario De Pizzo, giornalista del Tg1, ha indicato la direzione di un viaggio lungo tre giorni. Tra provocazione e necessità di chiarezza, Heroes ha cercato di far luce su segreti e bugie dell’economia contemporanea a partire dal panel con Maurizio Imparato, crowdfunding coach, e Massimo Antonelli, Presidente della Tam Tam Basketball nonché protagonista della prima battaglia sullo ius soli nello sport.
Quanto costano alla collettività le tecnologie che stanno cambiando la faccia del nostro pianeta e contemporaneamente la nostra quotidianità? Marco Attisani, fondatore di Watly, ha portato a riflettere sul dialogo tra tecnica, scienze e filosofia in “The price of our future”.
Dunque, la tecnologia può migliorare la nostra vita? Dall’umano al superumano il passo è breve. “Non fate che gli altri creino il vostro futuro, createlo voi”. Martin Wezowsky, Chief Designer di SAP, ha commosso la platea fino alle lacrime.
A Heroes si è parlato di blockchain con Pamela Norton, founder e CEO di Borsetta, la prima piattaforma che certifica diamanti e altri gioielli, si è discusso di fare “symbiosis” in un ecosistema con Brian Pallas, CEO di Opportunity Network, e di criptovalute per conoscere, investire e fare business. Ma soprattutto ci si è nutriti di crowdfunding.
Yancey Strickler, Co-Founder di KickStarter, ha ripercorso la storia della più grande piattaforma di crowdfunding al mondo che ha finanziato oltre 150.000 progetti, coinvolgendo più di 15 milioni di persone, ma soprattutto ha stupito la folla di imprenditori con semplici domande. “Perché esisti? Cosa ti distingue dagli altri? Cos’è il successo per te? Cosa non faresti? Investire vuol dire capire nuove forme di valore”, ha spiegato lo scrittore statunitense che non sognava di diventare imprenditore ma ha rivoluzionato la creazione dei progetti creativi.
Nell’era della massimizzazione finanziaria in cui il valore di un’idea si misura sulla sua capacità redditizia e in nome del dio denaro siamo disposti a sacrificare tutto, il fondatore di Kickstarter consiglia di ripartire da sé per creare il proprio futuro. “Quando hai una meta è incredibile quanto tu possa andare lontano”. Parola di Yancey Strickler.
I personaggi più diversi si sono raccontati ai microfoni di Heroes. Francesco Mantegazzini ha intervistato tra tanti Bob Dorf, uno dei più autorevoli esperti al mondo di customer development, a proposito delle start up americane e italiane per cercare di capire cosa possiamo imitare della Silicon Valley per arricchire la nostra cultura d’impresa. Tra gli ospiti italiani, Mario Moretti Polegato, ha ripercorso la sua storia di imprenditore dall’azienda vitivinicola di famiglia alla fondazione del marchio Geox famoso in tutto il mondo. A molti è stato chiesto di raccontare la loro storia, a tutti è stato chiesto di rivelare la loro ricetta per il successo. Leggere, scoprire il mondo, circondarsi di persone stimolanti, darsi degli obiettivi, impegnarsi a realizzare la propria idea con costanza e passione, e a volte anche un po’ di fortuna, sono i consigli per gli eroi del futuro.
“Per sei mesi analizzate il mondo, poi trovate la breccia e immaginate il vostro prodotto venduto ovunque”, è questo il consiglio di Oscar Farinetti agli imprenditori riuniti a Heroes. Per i giovani startupper, invece, non ha consigli se non quello di non ascoltare i consigli dei più grandi. E infine il fondatore di Eataly e Fico conclude celebrando la biodiversità italiana che abbiamo solo bisogno di raccontare meglio al mondo: “La più grande innovazione per noi italiani deve essere lo storytelling”.
Heroes, però, è anche Prize Competition, il contest che premia le startup più innovative, sostenibili e in grado di dimostrare la capacità di rispondere efficacemente alle principali sfide economiche e sociali del nostro tempo. Delle 50 giovani imprese selezionate solo 5 sono arrivate in finale alla competizione che si è conclusa con l’avvincente format “Startup in famiglia”. 3bee, BionIT Labs, RoomMate, EasyTax Assistant, XFlieS sono le finaliste invitate a pranzo a casa delle famiglie di Maratea per illustrare la bontà della propria idea. La valutazione offerta dai commensali si è unita poi a quella di una giuria qualificata, per decretare il vincitore del premio di 30mila euro in beni e servizi assegnato a EasyTax Assistant. Alle altre 4 startup, invece, è stato offerto un desk del valore di 1000 euro per partecipare alla prossima edizione di Heroes.
Tra gli altri, il premio Little Genius è stato assegnato alla startup We Turtle di Elisa Mazzieri, il premio in.HR Agenzia per il lavoro è andato a O-Door, startup selezionata da Banca Montepruno, il premio speciale Ernst Young a RoomMate, il premio Mamacrowd a BionIT Labs, il premio Leonardo Digital Campus a Parkit!, infine il premio Crowd Ambassador a Mirko Pallera di Ninja Marketing e allo studente Antonio Rinaldi.
Heroes, dunque, è celebrazione del valore umano. Dj TY1, Daddy G, fondatore dei Massive Attack, e Vandana Hart, ballerina e creatrice del documentario diffuso da Netflix, We speak dance, hanno illuminato le notti sotto il cielo di Maratea, portandoci in viaggio attraverso le diverse arti per riflettere sul valore della moneta più cara all’uomo che è l’espressione.
Heroes, infine, è ritrovare speaker venuti dall’altro capo del mondo insieme a imprenditori, ma anche studenti, startupper e curiosi intorno a un bicchiere di vino a parlare dei propri sogni, idee e progetti.
Con soddisfazione ma ancora tanta voglia di crescere, Heroes chiude le porte in attesa di riaprirle il prossimo anno per un nuovo e imperdibile festival.