Forio è il Comune più esteso dell'isola con i suoi 13 Km2. Ha una popolazione di 17.500 abitanti. Raggiunge i 700 metri sul livello del mare con la zona della Falanga. Conta 19 chiese e nel XVIII secolo poteva contare su 200 sacerdoti. Nel XIX secolo era la zona più produttiva dell'isola con l'economia agricola legata alla viticoltura. Nel suo territorio è compresa anche la frazione di Panza, già segnata nella carta geografica di Abramo Ortelio del 1590, che conta circa 4mila abitanti e che ha sempre mantenuto una propria identità. Fra i monumenti più suggestivi le Torri costruite nel XVI per proteggere la popolazione dalla invasioni dei pirati saraceni. Fu negli anni '50 del '900 il centro preferito degli artisti.
"Maria sans toi Forio n'aurait pas été ce qu'il est" . Questa era una dedica a Maria Senese (1898-1977) proprietaria e tuttofare del "Caffè Internazionale da Maria" che si trovava nella piazzetta del centro di Forio e che Maria ha gestito per circa mezzo secolo fino alla morte.
Quando la intervistai nel 1974 per "Il Giornale d'Ischia" Maria non ricordava più il nome di questo "scenografo francese" che nel 1958 fece scattare da un fotografo locale questo "ritratto" che Maria teneva esposto su una parte a sinistra in basso quando si entrava nel locale.
"Sono tantissimi i personaggi famosi che sono venuti a Forio ed hanno preso "il vino annacquato" come diceva Truman Capote che l'ha immortalata nel suo "Colore Locale".
"Erano altri tempi – disse Maria – tempi favolosi. L'isola d'Ischia era tutta da scoprire. Truman Capote è stato qui per 4 mesi nel 1949. Auden. Il più grande poeta inglese del '900, è stato a Forio per sei anni negli anni '50 e veniva sempre da me a prendere il suo whisky" .
Aveva un vecchio album tenuto sotto un cartone. C'erano le firme, le foto, le dediche dei personaggi che avevano frequentato il caffè. Sfogliava l'album ed indicava i nomi: Guttuso, il principe d'Assia, "questo è un ministro argentino peronista" , Pasolini, Moravia, Maugham, Laurence Oliver, Liz Taylor, Elsa Morante.
Il suo caffè era una galleria. Le pareti tutte tappezzate di quadri. Ogni pittore che veniva a Forio le regalava un quadro. Negli anni '70 c'è ne erano almeno un centinaio.
"Maria senza di te Forio non sarebbe stata quella che è" scriveva lo scenografo francese sconosciuto ma il "mito di Maria" è rimasto come quello di quei favolosi anni '50 del '900.
Il mito dei 4 anni di Auden e dei 4 mesi di Capote. Auden scrisse "addio al Mezzogiorno" lasciando Forio e Capote così conclude il reportage in "Colore locale" :
"Abbiamo seguito la primavera. In quattro mesi, da quando siamo arrivati, le notti si sono fatte calde, il mare è diventato più calmo, l'acqua verde, ancora invernale di marzo, si è mutata in quella azzurra di giugno, e le viti, allora grigie e nude sui loro pali contorti, si coprono dei primi grappoli verdi. Vi sono sciami di farfalle appena nate e sulla montagna molte dolcissime cose per le api; in giardino, dopo un acquazzone, si può udire, sì, appena percettibile, lo schiudersi delle nuove gemme. E ci svegliamo più presto, un segno dell'estate, e la sera indugiamo fino a tarda ora e questo è un altro segno. E' difficile tapparsi in casa con notti simili; la luna scende più vicina e ammicca sull'acqua con uno splendore stupefacente; e lungo il parapetto della chiesa dei pescatori, che si protende sul mare come la prua di una nave, i giovani passeggiano avanti e indietro, bisbigliando, poi attraversano la piazza, si rifugiano in qualche oscuro angolo appartato. Gioconda, la cameriera, dice che è stata la più lunga primavera che lei ricordi: la più lunga e la più bella".