La “belle époque” (l’epoca bella, i tempi felici) nacque a Parigi alla fine dell’Ottocento con il ballo del can-can del Moulin Rouge ed i quadri di Henri de Toulouse Lautrec e durò fino agli ‘10 del ‘900. Dalla fine dell’Ottocento le invenzioni ed i progressi della scienza e della tecnica furono senza paragoni con le epoche precedenti.
L’illuminazione elettrica, la radio, l’automobile, il cinema, il vaccino per la tubercolosi, tutte innovazioni che contribuirono al miglioramento delle condizioni di vita ed al diffondersi di un senso di illimitato ottimismo. Il Novecento si apriva come un secolo di pace e di benessere. Nasceva anche il turismo come fenomeno di massa con le località balneari e soprattutto termali e così l’“epoca bella” è anche la stagione della valorizzazione della medicina naturale e delle “acque miracolose” che guariscono le malattie dell’industrializzazione.
La “belle époque” arrivò anche nell’isola d’Ischia e la capitale divenne Casamicciola che per le sue acque termali miracolose era conosciuta fin dal XVII secolo quando 7 nobili napoletani nel 1604 uniti nel Pio Monte della Misericordia fecero costruire un ospedale per curare i poveri del Regno con la miracolosa acqua del Gurgitello che Giulio Jasolino, il medico calabrese alla corte regnante di Napoli, nel 1588 aveva decantato e “felicemente esperimentato” nel suo testo fondamentale “Dei rimedi naturali che si trovano nell’isola di Pitecusa hoggi detta Ischia”.
Nel 1895, appena 12 anni dopo il terribile terremoto del 28 luglio 1883 che causò 2300 morti accertati di cui 625 stranieri con la distruzione di tutto l’abitato, veniva riaperto il grande stabilimento del Pio Monte della Misericordia progettato dall’ing. Giuseppe Florio che si estendeva su di una superficie di 25mila mq2 andando a rappresentare “non solo il momento più impegnativo della ricostruzione di Casamicciola ma, cosa più importante, assicurò la continuità con la tradizione del termalismo sociale attivo in Casamicciola fin dagli albori del Seicento” scrive la prof.ssa Ilia Delizia autrice del testo fondamentale “Ischia, l’identità negata”.
Con il grande complesso del Pio Monte della Misericordia rinacquero gli stabilimenti termali della storica Piazza dei Bagni del Gurgitello e ne costruiscono dei nuovi nel Bacino di La Rita tanto che in pochi anni Casamicciola diviene la “cittadina delle acque della salute” più famosa del Mezzogiorno d’Italia in linea con la “belle époque”. Dispone di almeno 15 alberghi “ricchi dei comodi di vita”, come scrivono gli ospiti, e di altrettanti stabilimenti termali con “i ritrovati più recenti della tecnica e della scienza ”, come dice la “reclame” sulle guide dell’epoca, e partecipano alle “grandi esposizioni “di Parigi, di Torino, di Napoli, di Roma ricevendo medaglie e diplomi in linea con lo sviluppo della tecnica e dell’ottimismo di quei “tempi felici”. E’lo stile “liberty” che si manifesta con la costruzione delle ville residenziali nelle vie principessa Margherita e Castanito.
La storia di quegli anni è stata descritta con ricchezza di particolari dal giornalista Benedetto Valentino nel libro “Casamicciola e la belle èpoque”
“Casamicciola è tra le primissime località del turismo internazionale alla fine del XIX secolo ed è fra le prime località al mondo ad abbinare le terme con i bagni di mare sperimentando le tecniche inventate dal medico inglese Richard Russel (1687-1759) considerato l’inventore della talassoterapia per la cura delle malattie polmonari e cardio-circolatorie” scrive Benedetto Valentino che presenta anche il fasto degli eleganti stabilimenti di Amedeo e Umberto Belliazzi e di Luigi Manzi nella Piazza dei Bagni del Gurgitello.
Valentino – che riporta in luce la guida del cav. Giacomo de Concina, friulano, del 1832 e del dottor Vincenzo Morgera del 1890 - si sofferma soprattutto sulla bellezza e sulla modernità delle Terme Belliazzi nel cui ampio salone di ingresso “vi sono la sera frequenti trattenimenti” con canti e balli come scrive nel 1898 il cronista che si firma “Syrius” sul giornale romano “Don Chisciotte”.
La “belle époque” durò poco e l’ottimismo per i tempi felici si scontrò nel 1914 con la prima guerra mondiale ed ancora un’altra guerra nel 1939 ancora più terribile e non ritornò mai più.
Casamicciola il 24 ottobre 1910 fu colpita da un’altra tragedia, quella dell’alluvione che causò la morte di 13 persone e danni gravissimi agli stabilimenti di Piazza dei Bagni e di La Rita. Ma c’è una “seconda Rinascita” di questa cittadina i cui abitanti dimostrano una tenacia straordinaria nella voglia di riprendersi dalle sciagure che paradossalmente rendono gli ospiti-turisti ancora più affezionati perché le acque termali sono effettivamente miracolose ed hanno l’attestazione di molti autorevoli medici specialisti.
Dopo la seconda guerra mondiale e negli anni ‘50 del ‘900 con i grandi alberghi termali di Lacco Ameno di Angelo Rizzoli (1888-1970), il grande mecenate dell’isola d’Ischia, Ischia diviene una delle più importanti località turistiche del mondo e Casamicciola perde il primato di “Regina delle Terme” forse anche per la crisi dell’Ente Pio Monte della Misericordia che chiude per motivi finanziari il suo stabilimento monumentale nel 1973 e che oggi versa in una vergognosa rovina.
Ma ci sono ancora i segni dei tempi felici. E’lo stabilimento Belliazzi che li ricorda con le sue lapidi marmoree in un latino elegante. La facciata esterna ricorda la ricostruzione avviata nel 1854 dai Belliazzi: “Queste antiche terme nate dalla piccola fonte del Gurgitello per il potere eccezionale del quale anzitutto Aenaria (il nome latino di Ischia n.d.a.) è rinomata in maniera straordinaria e che in nessun altro luogo si trovano altrettanto vivifiche, essendo finora incolte, per ordine e sotto la tutela dell’augusto Ferdinando II, Re di Sicilia e di Napoli, ritenendole di sicuro vantaggio per gli ammalati, gli eredi di esse a proprie spese ricostruirono nell’anno del Signore 1854”.
Nell’ampio salone d’ingresso c’è il busto marmoreo di Umberto Belliazzi ed alle sue spalle la lapide più antica. Quella di Don Andrea D’Avalos, Principe di Montesarchio (ca. 1615-1708) con lo stemma nobiliare della sua famiglia (la torre merlata sormontata da tre torri) e la dicitura: “Don Andrea D’Avalos, Principe di Montesarchio, a proprie spese e a vantaggio del suffragio suo e di tutta la nobiltà senza l’aiuto di offerte, questi bagni costruì nell’anno della Salvezza 1698”.
“Erano le terme dei nobili sulla stessa sorgente del Gurgitello e proprio a fianco delle terme per i poveri che erano quelle del Pio Monte della Misericordia” ci spiega la prof.ssa Antonietta Iacono, ricercatrice di letteratura latina all’Università Federico II di Napoli.
In un angolo del salone c’è la “Madonnina della Salute” l’ex-voto donato nel 1717 dal cardinale Michelangelo Conti ,divenuto Papa col nome di Innocenzo XIII, per essere guarito dai suoi mali con le acque del Gurgitello in quello stesso stabilimento.
Il grande medagliere – posto sotto la lapide del principe D’Avalos - ricorda la “belle èpoque” con una trentina di medaglie acquisite per i riconoscimenti ottenuti dalle Terme Belliazzi partecipando ad esposizioni e fiere in tutta Europa.
Nelle Terme Belliazzi le cure si fanno esattamente come un secolo fa , anche se con tutte le nuove attrezzature di oggi e sotto il controllo dei medici , poiché il prodigio è nell’acqua che sorge proprio sotto lo stabilimento a 90 gradi. Oggi c’è anche uno shop dei cosmetici con l’acqua termale della società “Ischia cosmetici naturali” che produce e diffonde in tutto il mondo le creme per la bellezza e la cura del corpo quasi per unire il passato al presente ed al futuro, la salute e la bellezza.
La nuova vita delle Terme Belliazzi, con una nuova imprenditoria privata, sarà impostata proprio su questo binomio – Salute e Bellezza - per far nascere una nuova “belle èpoque” a Casamicciola per la cui “terza rinascita” l’Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici dell’isola d’Ischia (OSIS) ed il Comitato Colibrì per il recupero del complesso Pio Monte della Misericordia nei “Luoghi del cuore” del FAI (Fondo Ambiente Italiano) hanno presentato al Comune di Casamicciola un progetto di recupero urbanistico con 16 interventi di riqualificazione urbana da realizzarsi nell’ambito del programma dei fondi europei di sostegno del piano 2014- 2020.
A Casamicciola “L’ Acqua è Vita” da almeno 5 secoli e nonostante l’avversità degli elementi naturali e gli errori degli uomini lo sarà per molto tempo ancora.