Il tema dell’infanticidio nella sezione dedicata alle location sociali
[Ischia, 4 Luglio]Focus sulle location sociali all’Ischia Film Festival, unica kermesse internazionale sul cineturismo, giunta alla decima edizione. Dopo il lungometraggio shock sui fatti di Genova, “Diaz”, dalla regia di Daniele Vicari, nella quarta serata spazio a “Maternity Blues” di Fabrizio Cattani. L’opera affronta il difficile tema dell’infanticidio dal punto di vista delle quattro protagoniste (Andrea Osvart, Monica Birladeanu, Chiara Martegiani, Marina Pennafina).
Presenti all’evento per l’occasione le attrici Chiara Martegiani e Marina Pennafina che, attraverso le loro testimonianze, hanno raccontato al pubblico presente all’evento “Parliamo di Cinema”, presso la Cattedrale dell’Assunta, la problematiche di un lavoro psicologicamente tanto complesso.
“La difficoltà non era solo l’interpretazione di un ruolo drammatico, ma anche quella di non aver avuto un’esperienza materna fino a questo momento. Per immedesimarmi ho studiato molto: grazie a Fabrizio (Cattani) abbiamo avuto tutte la possibilità di osservare attraverso filmati reali i racconti di molte donne e attraverso le loro testimonianze sono riuscita a trarre le coordinate giuste per immedesimarmi nel personaggio.” Queste le parole di Chiara Martegiani, la più giovane delle attrici protagoniste, affiancata da Marina Pennafina che ha affrontato l’interpretazione del personaggio in maniera diversa.
“Ho affrontato le difficoltà del personaggio grazie alla meditazione. La riflessione e la canalizzazione dei pensieri negativi di una giornata di riprese in questa pratica ha certamente favorito l’ immedesimazione nel ruolo assegnatomi. Verso la fine delle riprese il mio personaggio era pesante. I movimenti del corpo risentivano della profondità della protagonista.”
Presente alla kermesse anche la produttrice Elisabetta Olmi, soddisfatta del lavoro compiuto con la collaborazione attiva del cast alla produzione dell’opera attraverso le quote fisse del film. “La coproduzione ha reso tutti padroni del film; ognuno ha sentito il lavoro proprio e ha investito tutto l’impegno possibile, manifestatosi nella passione immessa nell’opera, a tutti visibile.”