E’ questo il titolo del nuovo libro di Biagio de Giovanni edito da Marsilio, che è stato presentato sabato scorso 26 settembre alle ore 20,30, nella splendida cornice di Via Marina, alle spalle della Chiesa di San Gaetano in Forio, presso le Cantine Pietratorcia nell’Antica Libreria Mattera. Un altro evento che è andato ad arricchire la lunga collana di incontri culturali prestigiosi, organizzati dal mitico presidente della Associazione Culturale Terra, Franco Iacono.
Insieme all’autore ci sono stati, come pare stia diventando una piacevole tradizione, in questo periodo, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, sincero amico della nostra splendida terra.Abbiamo avuto inoltre la presenza di Michele Dau, direttore generale del CNEL, insieme all’ex delfino di Bettino Craxi, Claudio Martelli, più volte ministro, che doveva essere presente con noi già l’anno scorso, ma fu impossibilitato, facendo comunque sentire il suo sempre piacevole ed autorevole pensiero attraverso un collegamento telefonico. La serata è stata condotta, in qualità di moderatore, dal notissimo giornalista del Corriere della Sera, Paolo Franchi, anche lui gradito abituè del prestigioso salotto culturale, curato con tanto amore dall’amico Franco Iacono. In queste occasioni , rare, si ha la netta sensazione di come il nostro livello culturale sia sceso vertiginosamente, quando vivaiddio, ti trovi davanti persone che ti spiegano come certe cose succedono e perché. Anche chi non si interessa di politica, attraverso la lucida esposizione che riesce a fare un signore che da tanti anni pratica gli ambienti, quale è Biagio de Giovanni, docente delle dottrine politiche , autore di molte pubblicazioni, già eurodeputato, editorialista del Riformista, anche lui grande amico della nostra terra. Il suo ultimo lavoro “ A destra tutta. Dove si è persa la sinistra?”, dove finalmente trovi un perché logico di cosa sia successo nella nostra società dalla fine della cosiddetta Prima Repubblica ad oggi, spaziando nel grande universo della politica, quella che tanti, troppi di noi, non amano più, forse perché non ci sono da tanto tempo grandi leader carismatici capaci di creare interesse per la cosa pubblica.Il libro tratta di tanti aspetti, dalla questione settendrionale, al revisionismo politico e storiografico, arrivando alla nostra Italia, che non si sa quando sia diventata razzista, fascista, e quali saranno gli scenari futuri, con o senza Berlusconi. Il gionalista del Corsera, Paolo Franchi, come sempre, semplice e profondo, metteva in evidenza che i vecchi partiti della Prima Repubblica, o sono scomparsi o sono all’opposizione, e l’unico rimasto, la Lega Nord, riesce a condizionare in modo pesante l’attuale governo. Lucida la esposione del presidente CNEL, Michele Dau, il quale ci ha ricordato la grande importanza delle piccole e medie imprese italiane che sono state la grande ricchezza della nostra nazione, rivalutando, in modo netto quello che tempo fa veniva definito “nanismo industriale”, che era stato negli ultimi tempi visto come un difetto, ma con la realtà attuale, viene ad essere rivalutato, come accennato più volte nel libro di De Giovanni, rivalutando in questo contesto la esperienza di Prodi, che ben conosceva questa realtà, caratteristica della nostra società industriale. Realtà indusrtriale con tante imprese piccole, tante volte sottocapitalizzate, ma che attingevano enormi energie dalla conduzione familiare.E’ stata poi la volta di ascoltare il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, amico di Forio, che ha di nuovo espresso un suo vecchio pensiero, la caduta del muro di Berlino, dove i partiti della sinistra ad iniziare dal vecchio PCI, dovevano cambiare nome, ma soprattutto politica, aggiornandosi con una realtà che avrebbe, come abbiamo visto, sconvolto il mondo intero, perdendo l’occasione per seguire concretamente una modernizzazione che ci proiettava nel futuro. Chiamparino, prende atto della infelice esperienza fatta dal nuovo PD, dove nella pratica non si sono fuse le due componenti cattolica e socialista, perdendo di vista la realtà quotidiana, dando la netta sensazione che il vecchio non riesce a morire, ma il nuovo non riesce a nascere e crescere.Dopo anni, ho riascoltato con vivo piacere , le sagge argomentazioni di Claudio Martelli, giovane delfino del grande Bettino Craxi, e quando ascolti queste lucide menti, ti rendi conto perché un soggetto del genere sia arrivato, ripeto in giovane età, ai vertici della politica nazionale. La sua analisi, lucida e spietata, ha spaziato per un lungo arco di tempo, mettendo in grande risalto la lotta acerba che c’era fra il PCI ed il suo PSI, più vicino alla tradizione centro europea, che andava verso un modernismo che metteva da parte il totalitarismo che aveva caratterizzato tanti partiti comunisti.Martelli insieme a Paolo Franchi, hanno messo in evidenza come in questo piccolo posto si parli ancora di una politica seria, volando un po’ più alto di tanti programmi, soprattutto televisivi, dove ormai non vengono più trattati certi temi, facendo si che la vera politica, diventi sempre più soporifera, ed appannaggio del soliti noti.Bella e significativa la sottolineatura di Paolo Franchi, che evidenziava come sin dall’inizio dell’incontro nessuno aveva lasciato il posto, anzi, tanti altri se n’erano aggiunti, e questo va ad onore e merito di chi ha la caparbietà di organizzare questi incontri tanto interessanti.