«Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici. Uomo o donna, ricco o povero, ognuno può essere felice».
Una breve massima del grande filosofo e naturalista Epicuro vissuto in Grecia tra il 342 a.C. e il 270, a.C. ci porta alla ricerca della felicità che è da sempre la massima aspirazione della specie umana.
L’aforisma creato dal filosofo di Samo, che ha affascinato milioni di seguaci nel corso dei secoli, è sempre attuale.
Ai giorni nostri i dettami epicurei sono stati fatti propri e addirittura assurti a motivo di realtà associative, come l’A.F.E.S., Accademia Foriana Epicurei Sognatori, fondata quasi per gioco lo scorso anno dal giornalista e scrittore Rino Califano. Nessuna assurda pretesa di insegnare concetti o stili comportamentali, solo consigli per “vivere”, gioiendo delle cose semplici. Un’esistenza dove il piacere non sia inteso come continua ricerca del piacere stesso, ma che, spogliato dal dolore, procuri la salute dell’anima.
Seguendo la logica di Epicuro, che, insegnando la filosofia ai suoi allievi nel giardino di casa, ebbe l’appellativo di alleato, compagno, e soccorritore, Rino Califano è alla sua seconda opera letteraria che presenterà presso il Museo Civico “Giovanni Maltese”.
Il titolo del nuovo lavoro è “Arrangia accussì”, che, sulla scia del primo successo: “E chest’è…” , prosegue con la formula del racconto breve riferito a persone, personaggi, fatti, luoghi napoletani e foriani che sollecitino la memoria, il ricordo, il piacere di ritrovare un mondo ormai lontano, che aiutino a capire l’arte partenopea dell’arrangiarsi per campare. Il ricavato, al netto delle spese di stampa, andrà in beneficenza (bambini Down e cerebrolesi) e sarà documentato – come per l’altro libro – su Facebook all’atto della consegna.
Il volume è arricchito di significative immagini che l’Autore ha sapientemente “arrangiato” creando un mixer tra silent book e scorrevole narrativa.
L’Associazione Culturale Radici, affidataria del Torrione, è onorata di poter dar voce a tale meritoria iniziativa, e invita i gentili ospiti e residenti all’evento di mercoledì 22 agosto 2018, al Torrione di Forio d’Ischia ove alle 21.00 saranno letti, alla presenza del Sindaco Francesco Del Deo, alcuni brani e aneddoti e commentate, con l’autore, le ragioni che l’hanno indotto a occuparsi di un tema così delicato quanto soddisfacente.
L’Arte di arrangiarsi, trovare un accomodamento, aggiustare un oggetto, un rapporto, è stata fatta propria dal popolo napoletano ed estesa al meridione e prende spunto dalla lunga frequentazione soprattutto dei militari francesi in varie epoche dal ‘600 all’unità d’Italia. L’etimologia ci riconduce, infatti, al verbo arranger, derivato di rang che, nell’accezione originale ha il significato di organizzare. E quando il proprio tenore di vita non consente larghe possibilità, ci si organizza, ci si arrangia, anche con sottili espedienti, ma che spesso rivelano grande intelligenza, senso di adeguamento e duttilità mentale, tale da superare gli ostacoli, almeno quelli più immediati.
Il termine arrangiare, di primo acchito spregiativo per chi lo esegue, si rivela invece in tutta la sua semplicità organizzativa in musica, ove scrivere un brano adattandolo a strumenti o complessi diversi, richiede elevati doti compositive. Specialmente nel jazz e nella musica leggera, l’arrangiamento armonizza la strutturazione e la composizione di un tema musicale.