William Shakespeare è senz’altro lo scrittore e poeta più importante e influente della letteratura inglese ed è sicuramente il più celebre drammaturgo della cultura occidentale. Le sue opere teatrali sono state tradotte nelle più importanti lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; molte delle sue espressioni linguistiche da lui usate sono entrate nell'inglese quotidiano.
Shakespeare faceva del teatro un’arte “utile” portando sulla scena la vita contemporanea con le sue passioni (la gelosia, la vendetta, l’amore), raccontando l’ordine della famiglia, dello stato, del creato, concentrando il lavoro sul “messaggio” che rimane agli spettatori a fine opera. I personaggi, nei loro drammi, diventano umanissimi.
Harold Bloom, afferma: “Se potessimo concepire un canone universale, multiculturale e polivalente, il suo unico libro essenziale non sarebbe una scrittura, sia essa Bibbia, Corano o testo orientale, ma piuttosto Shakespeare, che è messo in scena e letto ovunque, in ogni lingua e circostanza… Anche per centinaia di milioni che non sono bianchi europei, Shakespeare è un indizio del loro proprio pathos, del loro sentimento di identificazione con i personaggi cui Shakespeare conferì carne e sangue con il proprio linguaggio. Per essi la sua universalità non è storica ma fondamentale; Shakespeare mette sul proprio palcoscenico le loro vite. Nei suoi personaggi, essi contemplano le proprie angosce e le proprie fantasie e con esse si confrontano”.
La storia di William Shakespeare è avvolta ancora di mistero e molti studiosi si chiedono ancora se una sola persona sia veramente in grado di trattare così intensamente temi tanto profondi e complessi. Come abbia fatto e se sia stato davvero lui e soltanto lui, questo non è dato sapersi, ma poco importa.
Prendendo spunto da tutte queste considerazioni,“La Compagnia della Danza”, in collaborazione con “Artù”, mette in scena “Shakespeare on the block” letteralmente Shakespeare del quartiere, e quindi lo Shakespeare più vicino aigiovani ed a noi tutti, con un linguaggio semplice, adatto ai nostri giorni, nel rispetto del suo significato originale.
Lo spettacolo, in un mix di recitazione e danza, rielabora in maniera fantastica, sia nel linguaggio, sia nelle movenze, il momento in cui l’ispirazione di Will entra nel vivo: l’elaborazione del testo.
Una stanza molto disordinata: libri, indumenti, disordine un po’ dappertutto. Will è “spaparanzato” sul divano, sta dormendo e russando. Cominciano a bussare alla porta… Dopo parecchio tempo, Will si desta e con l'aria di chi riemerge dalle tenebre, cerca di capire cosa stia succedendo e si affaccia alla finestra…
Quello che ne viene fuori è un riemergere inconscio di tutti i suoi più importanti personaggi femminili con cui lui discute delle sue opere, delle assurde caratterizzazioni dei personaggi e soprattutto dei suoi affanni quotidiani.
Insomma, uno spaccato di vita quotidiana, divertente e allo stesso tempo introspettivo, tra le ansie e le gioie che caratterizzano la vita di ognuno di noi…William Shakespeare compreso! Un modo per accorciare le distanze, tra noi e uno dei personaggi più grandi di tutti i tempi!
Barbara Castagliuolo: "Ascoltare i miei cuccioli parlar di Shakespeare come se fosse un loro amico più grande, non ha prezzo!!!"