Ischia News ed Eventi - Con ”Un giorno all’improvviso” di Eduardo Cocciardo, Forio si veste di teatro.

Con ”Un giorno all’improvviso” di Eduardo Cocciardo, Forio si veste di teatro.

Teatro
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Una coppia. L’attrice Francesca Stizzo veste i panni di Sara, e lo scrittore, attore, regista teatrale e cinematografico Eduardo Cocciardo interpreta Luca.

Una serie di interrogativi la trascinano in un vortice di amore e psicosi. Dove abita la verità quando si parla d’amore? In quale assurdo baratro s’infila, magari solo per farsi salvare per poi scivolare ancora più in basso? Si trova forse negli occhi della donna o dell’uomo che abbiamo scelto? Seriamente siamo convinti che risieda nella fusione - che diventa spesso confusione – in un girotondo di anime e parole? Oppure vive nelle fratture incolmabili tra uomo e donna come nei messaggi subliminali lanciati in uno scambio durante il rito del caffè la mattina appena svegli? O magari s’incastra nelle pieghe dell’istinto, nel sesso, nella fame e nella sete dell’uno per l’altra, in una miscela imprecisata di sensazioni, umori, paure e timori ed euforie mistiche che s’intrecciano, si aggrovigliano, s’induriscono e, poi, si raffreddano costituendo la coppia? Edoardo Cocciardo ha coraggio.

Lo mostra chiaramente dopo aver scritto «Un giorno all’improvviso» che andrà in scena a Forio, sabato 8 luglio alle 21 (l’ingresso è gratuito). L’ha fatto per giorni, tutte le mattine. Seduto in un bar sul porto di Forio, senza sosta, rapito dalla voglia di coprire di forma e contenuto la massa imprecisa di momenti e ricordi, di energia, di passato vissuto e segnato da ansie, sgomenti e guizzi di felicità e futuro per rinnovarsi. Salta fuori, già a sentire parlare Eduardo, questo coraggio. Coperto da espressioni solo accennate e tensioni in parte superate. La sua sensibilità si svela in tutta l’essenza per affermare, e confermare, la validità di un processo catartico e curativo dopo la rottura tra due persone che hanno vissuto parte della loro vita insieme.

È il coraggio di Cocciardo che si veste di frasi e linguaggi oppure si tratta di parole infuocate che, dopo il processo di purificazione di cui l’autore è vittima e risultato, si ghiacciano in uno spettacolo e si rivelano al pubblico allo scopo di mettere in chiaro la parte profonda e nascosta di ognuno, filo conduttore della storia tra Sara e Luca? L’amore è gabbia e finestra sull’universo dell’altro e si nutre probabilmente in un «non luogo», senza tempo e spazio o punti di riferimento. In cui si scontrano universi paralleli – quello dei due protagonisti- che rischiano di non incontrarsi mai.

E il molo borbonico di Forio diventa lo scenario adatto per uno spettacolo sperimentale che grazie a Cocciardo tenta di razionalizzare il tumulto violento della battaglia quotidiana tra uomo e donna, tra Sara e Luca. Con il patrocinio del comune di Forio, attraverso Gianna Galasso si fa largo l’idea di usare il “nuovo” molo per favorire la cultura per mezzo del teatro. Ed è proprio Cocciardo che lo spalanca e si apre al pubblico, in forma semplice e gratuita, inaugurando una nuova stagione con lo scopo – cita l’assessore Galasso- di mettere assieme cultura ed eventi. Cocciardo è convinto che il teatro possa essere ospitato anche in luoghi diversi dal classico palcoscenico per tuffarsi tra la gente. L’ha già fatto, in passato, proprio a Forio, nel vicolo del Torrione, con la rappresentazione «Le vie per Godot» (da cui è nata l’altra con l’attore Salvio Di Massa «Aspettando Godot»).

Eduardo Cocciardo ha studiato con Dario Fo, Laura Curino, Lello Arena e Carlo Boso e nel 2003 ha vinto il premio per il miglior testo al Festival Nazionale del Cabaret di Torino; inoltre è autore di numerose commedie teatrali (fra le altre, Farina di Bue e Due autori in cerca di Troisi in scena anche al Teatro Petrolini di Roma), di cortometraggi, mediometraggi, documentari e di un lungometraggio. Propone «Un giorno all’improvviso» dopo aver debuttato con la medesima commedia al Teatro San Carluccio di Napoli. Il dramma tra Sara e Luca, dal finale a sorpresa, a luglio approderà nelle province di Avellino e Benevento e a settembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per poi spostarsi in Lazio e in Toscana.

Posti geograficamente precisi si trasformeranno per una sera in un «non luogo» dando ai due protagonisti la possibilità di rivivere e ammettere al pubblico il proprio universo nello scontro tra uomo e donna, a un tempo, superficiale e profondo.