LEGAMBIENTE ISCHIA CHIEDE L’INTERVENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BARANO.
Sono stati resi noti nella mattinata di ieri, presso la Capitaneria del Porto di Napoli, i risultati delle indagini effettuate dai tecnici Legambiente per la Campania circa le condizioni dei nostri mari. Tre i punti campionati ad Ischia, dai Maronti alla spiaggia di Cava dell’Isola, fino alla piccola Chiaia di Forio.
I risultati dei campionamenti non lasciano interdetti chi ormai da anni segue le analisi di Goletta. La foce dell’Olmitello infatti, come ogni anno, risulta fortemente inquinata, testimonianza diretta della leggerezza con cui viene gestita l’emergenza depurazione. “E’ inaccettabile – commenta Giuseppe Mazzara, Presidente Legambiente Ischia – che anche questa volta si continui ad ignorare l’emergenza della zona Olmitello, dove ogni giorno bambini, adulti e ragazzi si recano per divertimento e per godere dell’acqua della sorgente.”
Tra mille difficoltà si vuole continuare ad ignorare il vero potenziale della foce dell’Olmitello, oasi naturalistica per eccellenza, che se bonificata potrebbe rappresentare un’assoluta attrattiva per l’Isola d’Ischia e per il comune di Barano, avendo a disposizione un patrimonio ambientale di estremo e raro interesse.
Legambiente Ischia chiede dunque ancora una volta, la ricerca e l’impegno dell’amministrazione comunale affinché vi sia la reale intenzione di bonificare l’area e offrire ai cittadini e ai turisti una valida alternativa allo scempio ambientale ormai protrattosi per troppo tempo. Ciò attraverso un controllo accurato e metodico di tutte le possibili fonti di inquinamento della zona, a partire dalla parte alta del comune di Barano, fino alla foce.
Entro i limiti i campionamenti delle altre due zone analizzate, Cava dell’Isola e la Chiaia, nel comune di Forio. Non è sfuggito però agli occhi dei tecnici, l’abbrutimento selvaggio dell’ultima spiaggia libera dell’Isola d’Ischia, Cava dell’Isola, ad oggi vittima innocente del cemento e di scelte amministrative completamente incapaci di capire e tutelare il valore particolare dell’area.