La frana, del tipo colata detritica fangosa, ha interessato il versante settentrionale del M. Epomeo, coinvolgendo le case in località Celario.
L'area e/o le aree di innesco, da quanto si è potuto visionare da alcune foto postate, è ascrivibile al cedimento delle pareti dell'alveo ubicato a monte per il decadimento delle caratteristiche geotecniche dei terreni piroclastici in cui si impostano, dovuti alla saturazione e al conseguente annullamento delle forze di suzione (coesione apparente).
La colata originariamente incanalata, seguendo le linee di massima pendenza ha praticamente travolto le case ubicate allo sbocco dello stesso. Dallo studio della carta geologica si evince che la zona delle case interessate è un piano strutturale.
La variazione del gradiente topografico, determina un rallentamento dei flussi e il deposito. Probabilmente, in questo caso, si è trattato di più di una colata incanalatisi nel versante che a un certo punto ha tracimato creando una sorta di onda che ha investito le case.
Se fosse stato un evento con minore magnitudo, cioè meno intenso come quantità di materiale preso incarico, probabilmente si sarebbe fermato a monte.
Intrinseca la pericolosità del sito che già in passato nel 1910, è stato interessato dallo stesso fenomeno come mostrano le immagini di seguito riportate, resta alto il rischio del costruito della Zona.
Si ringraziano per il prezioso contributo la Geologa Filomena Miragliuolo e gli Ingg. Ferdinando Aloi e Michele Di Costanzo