Qui mi trovo nella zona di scorrimento della frana, li dove la frana è passata e ha "pulito" tutto, a circa 150 metri di dislivello dalla zona di innesco, poggio i piedi su delle siltiti argillose che praticamente hanno fatto da scivolo al materiale non coese che poggiava su, materiale derivante da debris avalanche del Monte Epomeo messe in posto durante eventi come il terremoto del 1881-1883 e del 2017 (ci troviamo sopra l'epicentro di questi terremoti).
L'argilla è bene ricordare che è un materiale impermeabile, quindi l'acqua non risucendo a permeare si accumula negli strati superiori, in questo caso composto da materiale poco coeso, giungendo in breve termine al livello di saturazione e innescando così movimenti franosi spinti anche dalla gravità, infatti in questa zona si raggiungono pendenze elevate.
Come ben notate nell'innesco e nella causa dell'enorme frana l'abusivismo paventato non svolge alcun ruolo.
Le cause sono tante e da ricercare nel quantitativo pluviometrico elevato, la natura intrinseca del suolo della zona, si poteva, forse, stando a testimonianze di cacciatori della zona, non sottovalutare le loro segnalazioni riguardo lo stato dei luoghi dei sentieri che erano situate poco più in basso del coronamento della frana.
Il mio pensiero è che l'evento franoso non si poteva evitare ma si potevano limitarne i danni.