I convegni – in qualsiasi modo vengono chiamati anche nel “social english" tra l’ aritmetica e la parola originale forse per catturare l’ attenzione del popolo del web – sono sempre utili. Anche quello svoltosi ieri all’ Hotel Re Ferdinando dal titolo “ 4wardischia-make a change” che forse avrebbe avuto più efficacia se il titolo fosse stato espresso nella lingua di Dante: “ Ischia Avanti, cambiamo le cose”.attava di verificare – con i dati discutibili ma significativi dell’ inferenza statistica cioè il “ campione” – come va l’ economia turistica dell’ isola e come andrà in futuro in questo contesto istituzionale e con questi “ attori” sociali ed economici.
Un incontro del genere – che forse si sarebbe potuto chiamare anche “ workshop” per restare nell’ inglesismo cioè “Seminario di studi qualcosa che il prof. Raffaele Sena, indimenticabile presidente dell’ Associazione degli albergatori dell’ isola d’ Ischia, attuò una trentina di anni fa per incrementare il turismo termale – aggiunge qualcosa di positivo a quanto già si sapeva e rafforza l’ intraprendenza degli albergatori dell’ intera isola d’ Ischia – dai Maronti a Citara tanto per indicarli come “ luoghi” piuttosto che come “ Comuni” - che hanno saputo adeguare le loro strutture ricettive, massimizzare le loro possibilità di espansione unendo la bellezza del luogo alla completezza dei servizi.Il prof. Renato Mannheimer che è il più grande esperto nazionale della inferenza statistica ha reso noto che il 57%gli italiani conosce l’ isola d’ Ischia. Vi ha trascorso un soggiorno e vuole ritornarci. Mentre un tedesco su cinque conosce l’ isola d’ Ischia per il suo paesaggio, il suo mare, le sue terme.Insomma da una indagine per un campione – pare di 400 italiani e 300 tedeschi dell’ Istituto ISPO – emerge che ci sono ampi margini per il consolidamento dell’ economia turistica dell’ isola d’ Ischia e per riconquistare il mercato germanico che ha “ lasciato” l’ isola d’ Ischia sembra solo per motivazioni di carattere finanziario: per i tedeschi Ischia è diventata troppo cara dopo le offerte – favorite dal cambio marco-lira – degli anni ‘ 70 e ‘ 80 dell’ Ischia Reisen e della TUI.Le criticità emerse dall’ indagine statistica: troppo traffico, trasporti marittimi insufficienti, scarsa pulizia. Tutto sommato accettabili per una località turistica “ matura”.Dall’ inferenza statistica è emersa una località sufficientemente conosciuta, dagli ottimi servizi e con un sistema di servizi naturalmente da migliorare. Un po’ di ottimismo non guasta in questo momento di crisi.Ma le statistiche, anche quando sono attendibili, non sono mai un buon sostituto delle idee – lo ricordò Luigi Bruni,dirigente dell’ ufficio studi dell’ EFIM ad un convegno svoltasi ad Ischia nel 1969 mentre il prof. Domenico Piccolo, ordinario di statistica all’ Università Federico II di Napoli, afferma in suo lavoro che la “ statistica è una scienza onnipresente nella ricerca scientifica e nelle analisi sperimentali e che in tutte le situazioni nelle quali occorre assumere decisioni in condizioni di incertezza la statistica è un momento importante ed ineliminabile per la ricerca scientifica, le applicazioni della tecnologia, il monitoraggio e la valutazione dei sistemi complessi, la pianificazione economica o l’ azione politica”.Queste considerazioni statistiche si sono scontrate sui “ tempi della politica” che sono stati annunciati dal senatore Domenico De Siano: il Comune unico dell’ isola d’ Ischia avrà un nuovo referendum consultivo ma non sarà istituito entro il 2015 mentre l’ anno prossima partirà verso ignoti lidi la “ Città Metropolitana di Napoli” al posto della Provincia di Napoli dove ci saranno i sei Comuni dell’ isola d’ Ischia, quello dell’ isola di Procida ed i due di Capri e senza alcun rappresentante di amministratori comunali di secondo livello nel consiglio metropolitano.Partirà anche ,e se partirà,,la legge regionale per il turismo varata dopo 30 anni dal Consiglio Regionale della Campania ma la legge non prevede un ruolo di autentico “ autonomismo” della realtà amministrativa dell’isola d’ Ischia che avrà “ uffici informazioni al turismo” ma non più un Ente o Azienda di diritto pubblico preposti all’ elaborazione ed alla gestione della promozione come accadeva dal 1952 al 1972 con l’ Ente di Diritto Pubblico per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia ( EVI). Ci siamo ormai abituati alla “ promozione della Campania” attraverso “ bandi edalla capacità di imprenditori culturali privati a livello locale. Questo sarà ancora il futuro.Il Presidente della Giunta Regionale della Campania, Stefano Caldoro, ha annunciato un massiccio programma di opere pubbliche nell’ isola ma queste dichiarazioni riconfermano la Regione come “ Grosso Municipio” o “ Grossa Banca” senza alcun protagonismo dei Comuni.E’ qualcosa di molto diverso dalla “Repubblica delle Autonomie”il cui ricordo per i trascorsi socialisti dovrebbe restare nella memoria dell’ on. Caldoro.La nota dolente – ancora una volta – è rappresentata dall’ assenza degli amministratori comunali che nell’ isola d’ Ischia con sei Consigli dovrebbero essere un centinaio ma anche dai rappresentanti delle due più importanti associazioni imprenditoriali – gli albergatori ed i commercianti – e dai rappresentanti del sindacato di almeno 9.500 lavoratori stagionali del turismo con almeno 1500 extracomunitari. Insomma questa è l’ isola con almeno 300 “ associazioni senza fini di lucro” ma senza più partiti politici, organizzazioni imprenditoriali e sociali rappresentative, e senza alcuna Regia istituzionale locale per gestire un “ sistema locale di sviluppo” anche in vista della progettazione dei fondi europei 2014-2020.“ Avanti, cambiamo le cose” ma come? Il quadro istituzionale resta lo stesso e forse ancora più confuso e poiché quello che è fattibile occorre farlo ORA perché è diverso dal “ libro dei progetti”come ha sottolineato il prof. Viganò- l’ unica strada è un rinnovato protagonismo delle Associazioni di Categoria. E’ tempo che gli albergatori, i commercianti, gli artigiani, i lavoratori del turismo, comincino a mettere in atto strumenti di confronto con la Regione, con quella che sarà la Città Metropolitana e con i sei Comuni. Le parole non danno pane ma senza pane non si vive.