Venerdì 15 febbraio alle ore 10.30, al Continental Terme, Luciano Cimmino, candidato della regione Campania con Monti per l'Italia, incontra l'isola d'Ischia. Interverranno in rappresentanza delle categorie Luciano Bazzoli, Marco Bottiglieri, Giuseppe Mazzella, Giovannangelo De Angelis.
La PROPOSTA DI AGENDA ISCHIA
(il continuo dell’agenda Monti)
8. Come sarà Ischia tra 20 anni? Governance di un unicum “A people without a vision will die” – Churchill
Occorre dunque una “visione” la cui definizione e realizzazione non può essere procrastinata. Nello stesso tempo va proiettata nel futuro perchè l’opera deve essere capillare e profonda (‘sustainability’). “Ischia 2030 – Un progetto di governance per l’isola” significa quindi lavorare sin da oggi perfare sì che tra dieci-venti anni l’isola acquisti una nuova identità. Significa adoperarsi pertrasformare in realtà l’Ischia che vogliamo. Significa garantire sostenibilità e tutela del patrimonio naturale, culturale, economico e sociale dell’Isola ed immaginare nuove attività ispirate per esempio dallo sviluppo tecnologico di punta. La governance intesa come sistema di regole omnicomprensivo, in cui sono ben chiari e dinon difficile applicazione lo spazio di azione e di operatività di ciascuno nonché i meccanismidi controllo e di sanzione. La buona governance è fondata sui principi di partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza. A tal fine e’ necessario lavorare sulla nuova identità che l’Isola deve assumere. Un’identità che poggia tra l’altro su alcuni cardini:
• Fare ricorso alla memoria intesa come valorizzazione del patrimonio complessivo che l’isola conserva e che troppo spesso è dimenticato, accantonato, deturpato;
• Ischia come “res omnium”: riconoscere che l’isola è un bene collettivo e individuale, che va tutelato e protetto dalle brutture e dai maltrattamenti sin dalla prima età.
• Ischia come punto di snodo del Mediterraneo, dell’Italia, dell’Europa e del mondo globalizzato.
9. La cultura, il paesaggio, e la storia e la tradizione al centro dell’innovazione turistica E’ molto facile comprendere l’importanza strategica del turismo nell’economia Italiana (10% del PIL) e soprattutto in quella ischitana che dipende nella sua totalità da esso. L’isola da sola produce un terzo del PIL legato al turismo di tutta la regione Campania. Un’economia che ha diritto ad essere valorizzata, incrementata e riconosciuta.Ischia chiede al governo l’istituzione di un Ministero del turismo e si fa portavoce di questa battaglia ponendo l’accento sulla valorizzazione del turismo culturale che ad oggi è rappresentato dal 33% del totale nazionale ma che ha grandi margini di miglioramento. Ischia è Greca, Romana, Partenopea, è mare, montagna, terra, risorsa termale. Il Castello Aragonese, Villa Arbusto, la Colombaia, gli scavi di Punta Chiarito, i sentieri del CAI, sono solo alcuni degli attrattori turistici che il mondo ci invidia, ma che vengono valorizzati al 20% se non di meno. Mettere in rete l’offerta culturale coordinando, promuovendo e programmando innanzi tempo gli innumerevoli eventi che si svolgono durante l’anno è solo un primo semplice passo da attuare nel breve tempo in una visione strategica a lungo raggio. Da non dimenticare l’importanza del paesaggio visto dal mare. Una prospettiva che oltre aguardare verso la terra necessita di guardare anche verso il basso, verso l’area marinaprotetta. Il “Regno di Nettuno”, anche questo un unicum da rafforzare e difendere.
10. Agricoltura, pesca, ecologia (decalogo di Ciro Cenatiempo per Slow Food Ischia eProcida – 2010 – approvato da tutti i Comuni dell’isola eccetto Barano)
• Fermare la sottrazione di spazi utili all'agricoltura. Favorire il recupero attivo delle zone rurali. Difendere e recuperare la «diversità territoriale» nell'ambito di una Rete Ecologica intercomunale, tenendo conto del ruolo centrale della stessa agricoltura nell'assetto del territorio e nella tutela dei Beni, dei valori e delle tradizioni culturali.
• Censire le aree rurali e silvo/forestali produttive e non produttive. Catalogare e accrescere la biodiversità degli orti, dei terreni agricoli, dei boschi, delle selve e degli allevamenti.Particolare attenzione deve essere rivolta alle varietà e specie storiche e/o tradizionali e/oautoctone rare o in via di estinzione, che vanno recuperate e incentivate in termini produttivi, anche attraverso la creazione del marchio d'origine isolana certificata.
• Realizzare l'Albo dei Custodi dell'isola. Dell'Albo fanno parte gli agricoltori, gli allevatori, i pastori pedemontani, i produttori, i raccoglitori (di castagne, funghi; erbe aromatiche e/omedicinali e/o tintòrie, etc.) e gli artigiani rurali. Gli iscritti all'Albo sono abilitati all'uso del marchio d'origine isolana certificata, anche per salvaguardare i saperi e le competenze specifiche individuate nelle tecniche di lavorazione dei cosiddetti «prodotti tipici». Promuovere accordi con gli iscritti all'Albo anche per la fornitura di servizi di restauro ambientale, manutenzione e sistemazione del suolo, regimentazione idrica.
• Accrescere il potenziale attrattivo delle aree rurali. Catalogare il patrimonio architettonicorurale storico (cantine, cellai, case a cupola, grotte, case di pietra, «parracine»),favorendone la conservazione. Creare una rete virtuosa di luoghi e ambienti, quali testimonianze della storia delle comunità isolane, delle rispettive economie e dell'evoluzione del paesaggio, per rafforzare l'identità locale in prospettiva dinamica. Ottimizzare l'offerta turistica orientata alla promozione e valorizzazione di risorseambientali, architettoniche, storico culturali e produttive delle aree rurali.
• Realizzare la mappatura delle aree di particolare rilievo naturalistico e paesaggistico, anche della fascia costiera. Le aree di riferimento sono quelle già catalogate sul pianodella biodiversità (punto 2), allo scopo di creare un adeguato sistema di monitoraggio, individuando le priorità di tutela di specie, ecosistemi e funzioni.
• Realizzare il piano inter-istituzionale per la pulizia dei boschi e dei sentieri. Realizzare lacartografia completa degli stessi sentieri, per promuoverne la conoscenza e la fruizionepubblica sostenibile. Utilizzare la cartografia in un'ottica didattico-divulgativa e/o turisticaanche dei luoghi d'interesse geologico. Promuovere azioni tese a facilitare la fruizione e la comprensione dei siti geologici, per prendere coscienza delle pericolosità geo-ambientalie ridurre la vulnerabilità delle persone esposte.
• Ripristinare gli habitat naturali e seminaturali. Il ripristino esalta la funzione protettiva dellearee boschive in relazione alla difesa del suolo e dell'assetto idrogeologico. Realizzare ilpiano inter-istituzionale per la tutela e la pulizia dei canaloni e dei «rii» collinari, per laprevenzione e/o mitigazione del rischio idrogeologico, attraverso la regolamentazione, conindirizzi tecnici, del deflusso e della regimentazione delle acque per le abitazioni e lerelativa pertinenze; e la sistemazione idraulica forestale degli impluvi pedemontani emontani.
• Realizzare politiche a favore di una corretta e moderna gestione intercomunale del ciclodei rifiuti. Incentivare la corretta riduzione nella produzione degli stessi rifiuti. Ridurrel'impatto sull'ecosistema anche nell'ottica del risparmio di risorse. Favorire la formazione,l'informazione e l'educazione tematica della popolazione. Prevedere azioni di bonifica e diripristino ambientale dei siti inquinati. Mettere in atto azioni di tutela degli aspetti qualitativie quantitativi della risorsa idrica superficiale e sotterranea e di protezione dall'inquinamento delle falde acquifere approvando appositi dispositivi regolamentari ointegrando e/o migliorando quelli in vigore.
• Realizzare il Macello pubblico polifunzionale dell'isola verde. L'obiettivo è favorirne l'integrazione concreta con le azioni previste ai punti: 2, 3, 4.
• Implementare i mercati comunali e/o farmers market, con particolare rilievo alla stagionalità produttiva. Incentivare la calendarizzazione di un numero ristretto di eventi intercomunali di rilievo, in coerenza con il binomio enogastronomia-turismo di qualità.Evitare la dispersione delle risorse in micro-iniziative del tipo «sagra paesana» cherendono rigida, riduttiva e «museale» la percezione e la fruizione dei prodotti.
11. Trasporti e portualità Oggi più che mai si sente il bisogno di una politica dei trasporti marittimi che renda equi econcorrenziali tra di loro i costi per il residente ed il turista, armonizzando l’offerta durante l’arco delle 24 ore. Altrettanto importante è la gestione del trasporto terrestre locale. La viabilità per fasce orarie e tipologia di mezzi, i divieti di sbarco ed i suo controlli, i parcheggi d’interscambio e la mobilità sostenibile pubblica e privata, sono i principali temi da affrontare. La portualità turistica e commerciale necessita di una visione strategica unica, un “Piano Regolatore Portuale” che abbracci tutti i porti e gli approdi dell’isola.
12. Energia L’isola è seduta su una centrale atomica e non è in grado di attaccargli la spina. Spendiamo milioni all’anno per trasportare gasolio e gpl dalla terraferma. Ben venga il metano, ma soprattutto ben vengano i progetti per l’utilizzo intelligente della geotermia, del sole, del ventoe delle correnti marine.
13. Salute, collettività, solidarietà, scuola, infanzia, terzo settore Le varie università presenti sul territorio partenopeo ogni anno promuovono decine di nuovi laureati residenti sull’isola che con le loro Tesi producono un numero importante di studi sulla nostra isola. Diagnosi con risposte alle problematiche dell’isola che abbracciano tutti i settori, da quelli tecnici (architettura, paesaggio, viabilità, energia, ecc) a quelli umanistici (disagiosociale, pedagogia, salute, ecc). Un bacino di risorse che ottimizzato ed affiancato con quellodel terzo settore può essere da ottima guida per le scelte politiche del futuro.
14. Sport Calcio e non solo calcio. Di indubbio valore sociale e didattico, lo sport locale vede primeggiare il calcio. Anche se circondata dal mare, Ischia non ha sviluppato in modo proporzionale sport come la vela, il canottaggio, il nuoto. Attività figlie di una cultura del mare che va coltivata e tramandata. Lo sviluppo degli sport “minori” e l’organizzazione di eventi adessi collegati aumenterebbe anche l’offerta turistica destagionalizzata.