Quel cinquantennio che va dalla metà degli anni ‘ 40 del ‘ 900 fino alla metà degli anni ‘ 90 fu di straordinaria passione civile per l’ isola d’ Ischia. La periodizzazione della storia è sempre discutibile ma fissare un periodo per una riflessione sui fatti di oggi aiuta a capire la società contemporanea per uno “ storico dell’ istante” come deve esserlo un modesto giornalista locale.
L’ Italia aveva già perduto la guerra nel 1943 ed ad Ischia Vincenzo Telese pubblicava un giornale “settimanale d’ interesse pubblico” di 4 pagine per affrontare i problemi della valorizzazione dell’ isola d’ Ischia. “ Al di sopra di ogni tendenza politica noi lavoriamo per il bene dell’ isola e degli isolani” scriveva Vincenzo Telese nel numero 4 anno I 19 dicembre 1943 di “ Ischia Nuova”. Sarà sindaco d’ Ischia per tre volte e per circa 15 anni e presidente dell’ EVI . Rimarrà fedele fino alla morte a quell’ impegno. Morì a 63 anni subito dopo aver aperto la campagna elettorale nel 1970 perché richiamato dall’ intera DC a fare il sindaco d’ Ischia.
Nel 1944 il 20 luglio 8 studiosi ( Onofrio Buonocore, Giuseppe Mennella, Mario Caccioppoli, Pasquale Polito, Giorgio Buchner, Cristofaro Mennella, Paolo Buchner e Biagio Buonocore) fondarono il “ Centro Studi sull’isola d’ Ischia” allo scopo “ di favorire gli studi sulla conoscenza dell’ isola d’ Ischia”. Il Centro Studi diviene una fucina di idee, di ricerche, di proposte e nel 1970 il presidente Cristofaro Mennella cura il primo volume degli “ atti,contributi e memorie”. 738 pagine che diventano il Testo Sacro della problematica civile e culturale dell’ isola.
Nel 1945 vengono ricostruiti i sei Comuni e dopo battaglie anche giornalistiche nel 1952 viene ricostruito l’ Ente per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia ( EVI) con legge dello Stato e con durata ventennale. Si può per analogia ritenere che l’ Ente fu una prima “ Legge Speciale” per l’ isola d’ Ischia perché atipico negli scopi e nelle funzioni. Doveva svolgere le funzioni dell’ Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo cioè azioni di promozione in Italia ed all’ estero ma poteva gestire anche altri servizi di competenza dei sei Comuni. Dal 1958 l’ EVI gestirà la distribuzione idrica dopo la realizzazione dell’ acquedotto sottomarino, una eccezionale opera di ingegneria idraulica e soprattutto dovrà approntare il Piano Regolatore Generale dell’ isola. Sarà un “ supercomune”, la stanza di compensazione dei sei campanili, per una politica di sviluppo unitaria per tutta l’ isola.
Nel 1950 si tiene a Casamicciola nel salone del Pio Monte della Misericordia dal 13 al 15 maggio per iniziativa del “ Comitato Civico Diocesano” il “ Primo Convegno Turistico” ed il Comitato d’Onore è presieduto dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi mentre nel Comitato Esecutivo ci sono i sei sindaci – Vincenzo Telese ( Ischia), Raffaele Monti ( Casamicciola), Vincenzo Mennella ( Lacco Ameno), Giovanni D’Ambra ( Forio), Giovanni Di Meglio ( Barano), Pietro Carlo Mattera ( Serrara-Fontana) ed esponenti del mondo imprenditoriale e della società civile -.
Il prof. Vincenzo Mennella nel suo libro di Memorie pubblicato postumo manifesta “ il suo rammarico di non essere in possesso delle risultanze di quel convegno che rappresentò un primo passo per una seria programmazione per lo sviluppo dell’ isola”.
Otto anni dopo c’è un “ Secondo Convegno Turistico” sempre a Casamicciola nel Pio Monte della Misericordia dal 28 al 30 marzo 1958 organizzato dal comitato di zona della DC che non solo ha i sei sindaci ma ha un consenso elettorale di circa 80% dell’ elettorato. C’ è un documento finale in 16 punti con richieste al Governo ed alla Provincia e perfino al Banco di Napoli affinché “completi la rete dei suoi uffici isolani “.
Quella classe dirigente fu presa dalla voglia di “ fare quello che non si era mai fatto” e seppe cogliere le grandi opportunità che venivano date sia ai Comuni sia all’ imprenditoria privata dagli incentivi della Cassa per il Mezzogiorno.
La “ voglia di fare” continuò anche negli anni successivi anche con la perdita dell’ omogeneità politica perché la DC doveva fare i conti con il “ movimento socialista” di Francesco Scalfati che nel 1968 lanciò la grande battaglia per i Piani Regolatori Generali per i sei Comuni.
Credo che il “ caso dell’ isola d’ Ischia” sia emblematico del “ miracolo economico italiano”.
C’è stata per 50 anni una “ voglia di fare” con una classe politica attenta non solo a conquistare o mantenere il consenso ma a progettare, a “ chiedere al Governo” interventi strutturali ed infrastrutturali capaci di creare sviluppo e lavoro.
Oggi avverto l’ esigenza di una nuova stagione di progettualità, una “rigenerazione” della Politica ed un ritorno alla “ Passione Civile”. Forse ancora più difficile e complessa di quella dell’ avvio della crescita economica. Se prima c’era la Cassa per il Mezzogiorno da oltre trent’anni l’ “ intervento straordinario” ha cambiato forma ma non sostanza con nuove opportunità che si presentavano con le leggi regionali e soprattutto con i fondi europei.
Sul finire degli anni ‘ 90 si presentò l’ occasione dei “patti territoriali” che la classe dirigente non seppe cogliere ma oggi c’è una nuova opportunità dei fondi europei del piano 2014-2020 che deve essere colta perché il sistema economico diventato enorme soffre una grande crisi di liquidità finanziaria e di spasmodica ricerca di nuovi mercati del turismo. Forse sarà necessario avviare una “ finanzializzazione” dell’ economia troppo legata alla piccola impresa e bisogna pensare a sostituire la piccola impresa con le “ public company” di cui ne scrivevo su “ Il Golfo” il 19 dicembre 1993 ed ho raccolto nel mio libro “ Ischia, l’ isola che non c’è” del 1999 ed ancora occorre “ Danaro all’ isola” come scrivevo il 6 novembre 1994 chiedendo un ruolo attivo delle banche che qui operano nel capitale di rischio delle strutture alberghiere non solo operatrici della raccolta di danaro o del prestito di danaro. Forse con altre forme per rilanciare la Programmazione e la Pianificazione “ possibile” si deve chiedere ed ottenere una “ Legge Speciale” per la particolarità dell’ isola d’ Ischia così come fu una eccezionalità l’ istituzione di un “ Ente Autonomo per la Valorizzazione”. Si tratta oggi di difendere uno sviluppo di circa 3mila imprese con circa 10mila lavoratori stagionali.
Credo che queste idee debbano trovare sponde per un dibattito politico “ al di sopra di ogni tendenza” come diceva Vincenzo Telese perché i “ miracoli” avvengono eccezionalmente ed è impossibile ritornare indietro. Usciremo dalla crisi soltanto se ne prenderemo atto con coraggio, se nascerà una classe politica capace di fare confronto con la società civile ed interlocuzione con la Regione, il Governo e l’ Europa e se saremo capaci di percorrere vie nuove.