Ci sono concetti che apprendi in gioventù quando scegli un interesse o una passione che ti entrano dentro come una verità assoluta che non può essere messa in discussione ed anzi è il terreno comune per confrontarsi con gli altri, di diversa opinione, se si pratica il pensiero libero. Ricordo le mie letture giovanili verso i 18 anni.
La passione per i grandi settimanali di allora con la magnifica copertina a colori e dentro le opinioni e le inchieste. Lo splendido "panorama" di lamberto sechi, il giornale che mi era più caro e poi "epoca" di Enzo Biagi e "l'europeo" di Tommaso giglio con le magnifiche interviste di oriana fallaci. Furono questi giornali che mi portarono al libro cioè alla lettura ancora più approfondita. La lettura del trattato o il romanzo d'amore è arrivata in me dopo quella dell'opinione o l'inchiesta su un grande settimanale. Così non ho mai scordato e ripetuto migliaia di volte quel semplice concetto che espresse Augusto guerriero rispondendo ad un lettore nella sua rubrica su "epoca" che si chiamava "le memorie sull'epoca" e che Guerriero firmava con lo pseudonimo "Ricciardetto". Guerriero raccontò della sua esperienza degli anni '50 di una conferenza stampa a Roma alla stampa estera dell' allora presidente della repubblica francese Francois Auriol, il primo dei due presidenti della quarta repubblica francese che durò fino al 1958 e che fu avversata da De gaulle per l'estrema fragilità del parlamentarismo assoluto. Era tempo di guerra fredda. Il caso della Germania divisa in due o meglio in tre con l'ovest e l'est e la spartizione in 4 della ex capitale Berlino. Guerriero domandò ad Auriol: "quando si farà l'unificazione della Germania?". Auriol rispose:"si farà". Ed é qui che guerriero fece l'osservazione che mi diventò indimenticabile e divenne verità assoluta:"signor presidente lei dice sì farà ma quando si farà? Perché fra 10 anni é giusto dire oggi" si farà " ma se fra 20 anni é più esatto dire oggi" non si farà " perché le previsioni in politica si fanno nel giro di una generazione. Quello che accadrà fra 20 anni è come se oggi non dovesse mai accadere". Formidabile. Bisogna indicare tempi brevi e certi per la politica perché questo è il metodo per rendere credibile la politica ed i politici. Le promesse elettorali, i programmi delle classi politiche, debbono avere tempi certi di attuazione. É inutile e dannoso fare voli pindarici o usare la demagogia facendo promesse impossibili che non si possono mantenere. La politica é seria se é concreta perché mentre guarda lontano deve gestire il presente. La politica é gestione e miglioramento del presente per i viventi non per i nascituri. L'esempio di vita di Keynes, il più grande economista del ventesimo secolo, dimostra come è decisivo il "tempo breve perché nel tempo lungo saremo tutti morti". Queste osservazioni non sono a caso. Vivo in un luogo colpito da due tragedie naturali ed occorre una "ricostruzione". Bisogna indicare i tempi. Rispettare i tempi. Realizzare le tappe di una ricostruzione che sta andando lentissima, disordinata, senza un progetto. La politica se non rispetta i tempi che annuncia con i suoi responsabile finisce di perdere completamente la fiducia dei cittadini. G. M.