Caro Direttore, l'articolo pubblicato in data 25 febbraio 2011 a pagina 3 del Corriere del Mezzogiorno, ha richiamato l'attenzione di chi come me, ex consigliere comunale e candidato sindaco del Comune di Forio alle ultime elezioni amministrative, ha combattuto, perdendo su tutti i fronti, diverse battaglie affinché il nostro Comune si dotasse dei necessari strumenti urbanistici per una corretta pianificazione del territorio tesa a salvaguardare e valorizzare il nostro stupendo Paese e nello stesso tempo si dotasse delle necessarie infrastrutture e rispondesse alla domanda di nuove abitazioni. Si è scelta una strada diversa, più che una strada si è optato per una scorciatoia che ha consentito di governare il consenso più che il territorio, ma ha anche esposto i cittadini ad innumerevoli cause giudiziarie che di fatto vengono utilizzate dalla pubblica amministrazione per salvaguardare uno status quo. In effetti la pianificazione del territorio è stata affidata agli esiti dei processi e delle interpretazioni che i diversi Uffici Giudiziari davano alle questioni proposte per poi essere smentite nei diversi gradi di giudizio. Ritengo altresì, senza paura di poter essere smentito, che l'affaire edilizia abbia decisamente determinato l'esito elettorale delle ultime tornate.
Ed ora apprendo dal Suo giornale che il lettiano, moderato, socialista (???) sindaco di Forio, si è autosospeso (???) dal PD, chiedendo al partito una risposta. Ed ancora: dice che il boom dell'abusivismo sarebbe riconducibile agli anni '70 – '80 dimenticando che molti dei fabbricati oggetto di ordini di demolizione sono decisamente più recenti e non possono non riguardare la Sua responsabilità visto che ricopre incarichi di governo dal 1998 ed infine lamenta che "... lo Stato non ha mai posto regole certe per costruire su quest'isola", per poi essere accusato dal dott. De Chiara circa Sue gravissime omissioni. Soprassiedo volentieri sulla definizione del profilo politico del Sindaco di Forio, si commenta da solo, ma non mi chiedete di essere complice silente delle Sue grandissime responsabilità e della sua parte politica in ordine a tutto il resto. Andando oltre la banalità delle motivazioni della "autosospensione" dal partito riconducibili alle dichiarazioni di un Senatore che sono vecchie e ripetute, per serietà ed amore della verità ci si dovrebbe chiedere perché il Sindaco di Forio non si sia autosospeso all'indomani della posizione della Giunta Bassolino sul condono 2003 che ha di fatto determinato le situazioni oggetto delle discussioni di questi giorni. All'epoca non solo non si autosospendeva ma addirittura faceva di sovente il "paggetto" alle escursioni bassoliniane sulla nostra Isola. La verità è che ancora una volta, facendo leva e strumentalizzando il dramma che tanti nostri concittadini stanno vivendo, il Sindaco di Forio, che ha di fatto fornito gli strumenti per la esecuzione degli abbattimenti, ha colto la occasione per alzare il prezzo della sua permanenza o per prendere le distanze da una parte politica che ha tarpato le ali delle Sue legittime ambizioni prima trombandolo da una candidatura certa alle ultime elezioni provinciali e poi non riconoscendogli un ruolo di interlocutore privilegiato sulla nostra Isola dopo il Suo grande (vedi Napoli ???) successo alle primarie del partito. A questo vanno aggiunti i grandi fallimenti a cominciare dalla Sanità come rappresentante dei Comuni dell'isola in seno all'Asl NA2.
Ma sull'edilizia mente, la verità è un'altra. Non è "lo Stato che non ha mai posto regole certe per costruire su quest'isola". Il Sindaco spieghi perché non ha mai voluto che si approvasse il Piano Regolare del Suo Comune quando si era ad un passo per licenziare in via definitiva uno strumento fondamentale e strategico per il nostro territorio ed oggi si trincera dietro ennesime bugie attribuendo la responsabilità ad altri Enti o, se proprio vogliamo credergli, perché in alternativa non ha messo mano al Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.), o ancora perché sulle concessioni in sanatoria, evase peraltro solo in minima parte, ha preferito la scorciatoia dell'art. 9 esponendo i cittadini e l'Ente finanziariamente e giudizialmente, a quella più sicura e lecita che prevedeva una corretta interlocuzione con la Soprintendenza avendo però anche qui gli strumenti indispensabili, quali il piano di dettaglio, al quale solo in questi giorni si starebbe mettendo mano e solo su specifiche e formali sollecitazioni pensando di "scopiazzare" quello del comune di Ischia ed aprendo un nuovo "sportello" per acquisire "suggerimenti" per la stesura. Ed ancora spieghi perché non ha messo mano ad un serio piano legato alla edilizia economica e popolare riparando così alle gravi responsabilità dei suoi alleati di ieri e di oggi che a suo tempo avevano scientemente determinato la perdita di cospicui contributi già stanziati per garantire una casa, ed a costo zero, a tanti nostri concittadini oggi costretti a subire le spietate conseguenze di una politica sconcertante. Se non lo vuole spiegare Lui, se non ha il coraggio di spiegarlo lo posso spiegare io del come la bieca e spietata logica del consenso ha determinato nel tempo scelte aberranti che hanno fatto vivere la nostra gente, soprattutto quella più debole, in un continuo stato di bisogno mettendo a repentaglio la sicurezza e la qualità della vita di tante nostre famiglie oltre che a contribuire alla rovina del territorio e del tessuto sociale falcidiato da continui contenziosi e conflitti. Ed allora invece di sospendersi dal partito alla ricerca di posizioni politiche più comode e funzionali alle Sue ambizioni era il caso si sospendesse da Sindaco, d'altronde aveva promesso che si sarebbe dimesso se fosse stato costretto a concorrere agli abbattimenti delle case di necessità ed a Forio sono già due!!! Ed allora convochi un consiglio Comunale sulla questione specifica, attivi un tavolo tecnico bipartisan, dia risposte concrete a chi rivendica il diritto alla casa, si attivi per offrire prospettive reali alle future generazioni, ai giovani. Faccia quello che deve fare o ... vada via.