Fino al 3 ottobre la nona edizione della Premio Internazionale di Architettura: workshop, concerti e convegni, tra i premiati l’archistar Joao Nunes
Dalla Casa della Musica di Porto al Museo MAXXI di Roma, passando per “La Grande Arche à la Defense” di Parigi e la Pergola fotovoltaica del Forum del Barcellona: la città contemporanea si racconta attraverso gli occhi di Santo Eduardo Di Miceli, a cui sarà consegnato il PIDA Fotografia 2020 nell’ambito del Premio Internazionale di Architettura in programma a Ischia dal 28 settembre al 3 ottobre.
Premiato per aver “raccontato ed esaltato attraverso le sue immagini il lavoro dell’architetto in questi 20 anni di attività”, Di Miceli succede a nomi di primo piano, da Giovanni Chiaramonte a Mimmo Jodice, da Matteo Piazza ad Alessandra Chemollo.
“Gli spazi urbani che verifichiamo nella sua ricerca fotografica – sottolinea Francesco Pagliari, architetto e critico di architettura, redattore di “The Plan, che ha coordinato i lavori della giuria, composta anche da Luigi Prestinenza Puglisi e Luca Gibello - si propongono come possibili ‘scenari’, come luoghi in cui, nell’osservazione, vale la capacità di individuare forme di una propria immedesimazione, di creare un senso di appartenenza, nella costante interrelazione fra eccezionalità e quotidianità, per tendere a costituire l’abitudine a vivere la contemporaneità delle architetture”.
Una personale di Di Miceli, dal titolo “La Città Contemporanea”, sarà inaugurata venerdì 2 ottobre alle 20.00 al Castello del Piromallo di Forio, con i saluti di Giovannangelo De Angelis, presidente dell’associazione PIDA, che organizza l’evento con la forte collaborazione dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia: le foto saranno qui in esposizione fino al 6 ottobre e successivamente, fino all’8 novembre, all’Atelier delle Dolcezze di piazza degli Eroi, a Ischia.
Di Miceli è nato in Francia, da genitori originari di San Cataldo in Sicilia, ha iniziato a fotografare all’inizio degli anni ’90 durante i suoi studi alla facoltà di architettura di Palermo dove ha incontrato il suo maestro Giovanni Chiaramonte (già premiato dal PIDA), che lo ha formato dentro un percorso genealogico nella fotografia di architettura italiana. La sua ricerca fotografica approfondisce i temi della fotografia di architettura e di paesaggio ed ha come tema principale il rapporto tra i luoghi dell’abitare dell’uomo e il loro destino in una civiltà sempre più alla deriva.
“In Italia – sottolinea Di Miceli - progettare e costruire l’architettura contemporanea ci è stato in qualche modo negato politicamente per un paradigma che vuole che l’antico sia più bello del contemporaneo. Le mie immagini mostrano come il contemporaneo sia invece cifra fondamentale della città europea: i cittadini del mondo devono poter vivere pienamente la propria epoca”.
E sarà, questo, uno dei fili conduttori della nona edizione del PIDA, che abbraccerà una settimana di workshop, lectio magistralis, concerti e laboratori ispirati alla “LandEscapeTherapy”, un gioco di parole che sintetizza l’esigenza di trovare nella sintonia con l’ambiente una strategia d’uscita, terapeutica, ai mali della contemporaneità
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