Mercoledì 5 ottobre l’inaugurazione della personale alla tenuta del Piromallo di Forio, sede di talk, convegni e di una intrigante Summers School
Ha raccontato l’architettura, negli ultimi venticinque anni di attività, attraverso il colore, restituendo scatti straordinari in grado diventati celebri in tutto il mondo: a Ernesta Caviola, socia fondatrice di "Architettrici", che si occupa di veicolare il contributo femminile in architettura, sarà assegnato il Premio Ischia Internazionale di Architettura (PIDA) per la fotografia.
Per l’occasione, alle 18.00 di mercoledì 5 ottobre presso il Castello Piromallo di Forio, sarà inaugurata “Flirt”, una personale di fotografie analogiche di grande formato eseguite in banco ottico che parlano d'amore per l'architettura e la città. E proprio il banco ottico, la scelta di continuare a lavorare in analogico, le stampe eseguite ed opacizzate a mano dal maestro Arrigo Ghi hanno permesso a Caviola di operare attraverso scelte cromatiche sofisticate ed efficaci che hanno reso gli oggetti della sua rappresentazione apprezzati a livello internazionale: attraverso il colore le architetture antiche sono tornate alla luce e quelle contemporanee hanno indossato una vera e propria livrea, per certi versi inconsueta.
Caviola è stata scelta dalla giuria, coordinata da Luigi Prestinenza Puglisi, presidente dell'Associazione italiana di Architettura e Critica, “per aver saputo, attraverso l’immagine fotografica, far trasparire il mondo altrimenti nascosto dei sogni e dei desideri che muovono l’architettura”.
“Da architettrice, Ernesta Caviola progetta città e paesaggi attraverso il banco ottico. Questo progetto per frammenti ed immagini, appunto, è un dialogo di immaginazione con il tempo e la sua egemonia irrinunciabile. Il tempo e la verità dei luoghi, progettati, sono la grande sfida e il grande mistero – sottolinea l’architetto Gianluca Peluffo, fondatore dello Studio Peluffo & Partners- Non si tratta di ricerca di immortalità o di eternità, ma piuttosto di una metafisica della tenerezza e dell’umanità, come se per conoscere i luoghi fosse necessario un atteggiamento di pìetas che renda la tecnica fotografica qualcosa di sentimentale e condivisibile, andando oltre il visibile immediato. Parliamo di pietas intendendo l’astratta figura divina romana, invece che praticata nei confronti dei genitori e degli dei, qui declinata e dedicata agli esseri umani e ai loro luoghi di vita, piacere, dolore, desiderio, felicità. E futuro. Perché c’è più futuro progettuale in una visione fotografica o filmica emozionale, ri-composta da frammenti percettivi e fenomenologici”.
Con l’avvio dei lavori alla Tenuta Piromallo, il PIDA proseguirà fino al 10 ottobre con dibattiti aperti e una Summer School dedicata alla progettazione partecipata del borgo di Terra Murata, a Procida, in omaggio alla Capitale Italiana della Cultura 2022.
“Spazio ai neuroni” è il filo conduttore dei lavori, mercoledì alle 16 è previsto un talk sui rapporti tra psicologia e architettura, con gli interventi degli psicologi Giorgio Nardone e Stefano Bartoli, che esploreranno gli intrecci tra spazi e mente.
Il Premio Internazionale sarà invece assegnato lunedì 10 ottobre all’architetto giapponese Kengo Kuma, titolare dello studio KKAA, celebre per la sua poetica, che declina i materiali in funzione della loro capacità emotiva, connessa agli insegnamenti della tradizione giapponese.
BIOGRAFIA / Ernesta Caviola
Architettrice e Dottore di Ricerca con una tesi dal titolo “Il destino dell’architettura. La rivista Casabella 1930-1936. L’invenzione di un linguaggio per immagini”. Il suo lavoro di ricerca si svolge attraverso la regia e la fotografia analogica a banco ottico. Le sue immagini fotografiche sono state pubblicate sulle maggiori riviste di settore e non, in Italia e all’estero. I suoi cortometraggi d'architettura, prodotti da AGI e da The Piranesi Experience, sono stati selezionati nei festival internazionali. “Senza Orfeo” ha vinto la sezione Architettura del Athens International Short Film Festival Psarokokalo. Ha collaborato come consulente scientifico alla mostra Lina Bo Bardi in Italia “Quello che volevo era avere Storia” a cura di Margherita Guccione tenutasi al MAXXI di Roma dal 19-12-2014 al 03-05-2015, suo è il corto “LINA” cuore della mostra. Ha curato una decina di monografie a carattere architettonico ed ha scritto articoli e saggi sulle trasformazioni dei codici in architettura. È socia fondatrice di "Architettrici" che si occupa di veicolare il contributo femminile in architettura.
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