Giovedì 13 settembre ore 20:30 al Castello Aragonese inaugurazione della mostra dal titolo "SPAZI ALLO SPECCHIO"
La giuria composta da Luigi Prestinenza Puglisi, Luca Gibello e Francesco Pagliari ha assegnato tra i premi speciali 2018 quello dedicato alla fotografia di architettura e paesaggio all'Arch. Alessandra Chemollo.
Nella prima serata delle tre previste in calendario alle 20:30 è prevista l'inaugurazione della mostra personale intitolata "Spazi allo specchio". A seguire, diversamente da quanto comunicato nelle scorse giornate, ci sarà la Lectio Magistralis dell'Arch. Atsushi Kitagawara.
Nata a Treviso nel 1963, si è laureata presso l'Università di Architettura IUAV di Venezia nel 1995, con una tesi sulla relazione tra architettura e fotografia.
La riflessione sulla rappresentazione dell'opera architettonica si sviluppa nel suo lavoro professionale e nei progetti autonomamente prodotti, senza soluzione di continuità.
Ha realizzato progetti fotografici a illustrazione di numerosi testi monografici, approfondendo specifiche modalità di lettura dell'opera architettonica a partire da assunti documentari, grazie alla stretta collaborazione con gli storici dell'architettura - a partire dall'esperienza con Manfredo Tafuri .
Nella sua trentennale esperienza professionale, spazia dall’architettura storica a quella contemporanea e sviluppa ambiti teorici con finalità didattica e curatoriale.
Vive a Venezia.
SPAZI ALLO SPECCHIO
Gli spazi sono quelli in cui ci rifugiamo, che ci ospitano, che visitiamo, che percepiamo col corpo e con gli occhi quando li attraversiamo.
Generati dal lavoro di un architetto quale rappresentazione del suo pensiero, oppure esito di stratificazioni nel tempo, in cui le tracce delle intenzioni si perdono. Spazi che nascono da ricerche di un linguaggio, ma anche da logiche di necessità, di controllo sociale, di profitto; spazi infranti da un'intervento violento della Natura.
Lo specchio ne restituisce un'immagine bidimensionale, una sintesi che ci invita a immaginarci il resto. Un "frammento del concetto", per dirla con le parole di Alvaro Siza.
E' lo specchio della nostra percezione, la nostra restituzione del mondo: un incontro tra un interno e un esterno che diventa figura.
Una fuggevolezza congelata al suo apparire che rimane a interrogarci sulla natura di questo incontro.