La Biblioteca Comunale Antoniana, dal 21/11 all'8/12, nei consueti orari di apertura al pubblico (riportati in calce) ospita la mostra di pubblicazioni edite ed inedite di Giovan Giuseppe Cervera.
L'esposizione che rientra nel ciclo di manifestazioni del Centro Studi sull'isola d'Ischia e che nasce dalla fattiva collaborazione e disponibilità della famiglia Cervera, è strutturata in 8 teche contenenti articoli, raccolte poetiche, romanzi, guide, saggi, monografie storiche, dattiloscritti, quaderni di lavoro, fotografie, comizi, testi teatrali e foto. Due bacheche, inoltre, contengono 3 carte schematiche recanti gli itinerari meno conosciuti dell'isola (da CERVERA, Giovan Giuseppe, Guida d’Ischia, Ischia, Edizioni Di Meglio, [1955]) nonché una mappatura delle secche e degli scogli più importanti del litorale, con i relativi toponimi (CERVERA, Giovan Giuseppe, Questa è Ischia!, Napoli, Arti Grafiche Dott. Amodio, 1955). L'allestimento prevede anche la proiezione di alcuni dattiloscritti contenuti nelle teche e pertanto fruibili attraverso la lettura in digitale che in tutta comodità avviene nella sala conferenze della biblioteca.
Il percorso è altresì agevolato dalla presenza di guide o dal supporto di una brochure informativa.
La mostra di Giovan Giuseppe Cervera tende a rispolverare non soltanto la personalità di un illustre cittadino d'Ischia, ma a svolgere, attraverso la valorizzazione del suo patrimonio di opere edite ed inedite, un'azione di sensibilizzazione alla ricerca storica, alla cittadinanza attiva nonchè all'amore verso il territorio e le potenzialità che esprime.
Un'isola che, nella poliedricità dei mezzi che il Cervera ha magistralmente utilizzato, ha saputo porsi da musa e che oggi, grazie all'azione di questo suo figlio, riscopre una via per quel senso di appartenenza che la Biblioteca Comunale Antoniana attraverso la sua azione intende perseguire, al fine da indurre l'individuo al rispetto della propria e pertanto dell'altrui cultura.
Giovan Giuseppe Cervera era uno scrittore, un poeta ed un regista – come annuncia la brochure del Centro Studi – ma era anche uno storico dell’isola d’Ischia, un pubblicista ed un politico.
La sua guida dell’isola d’Ischia – la cui prima edizione è del 1955 – è un testo fondamentale per conoscere l’isola d’Ischia come la guida del Frenkel del 1934 e costituisce poi una fonte di notizie preziose per lo storico che vuole poi narrare lo sviluppo economico e sociale.
La mostra delle opere edite ed inedite di Cervera alla Biblioteca Antoniana curata dalla direttrice Lucia Annicelli e dal figlio Moreno pone in luce questa attività culturale e politica così vasta mentre la personalità di Cervera sarà illustrata dal prof. Agostino Di Lustro e dal prof. Pasquale Balestriere venerdì 25 novembre con inizio alle ore 18 nella navata dell’Arciconfraternita di S. Maria di Costantinopoli ad Ischia Ponte. Di Lustro parlerà dell’uomo e dello storico mentre Balestriere del poeta e dello scrittore.
Credo che ci saranno anche altre testimonianze di ricordo soprattutto di quelle degli amici e dei compagni socialisti che con Cervera vissero la nascita e l’affermazione del Partito Socialista Italiano che aveva proprio ad Ischia Ponte la sua sezione più viva.
Il Centro Studi ha voluto concludere il ciclo di manifestazioni con una cena che si terrà al ristorante Cocò e non poteva esserci epilogo migliore.
Giovan Giuseppe aveva una casa sempre aperta agli amici per una cena che diventava occasione per un dibattito politico o culturale di alto spessore.
Ho ricordi personali indimenticabili. Quando all’inizio della mia attività giornalistica dovevo attingere notizie storiche sull’isola Giovan Giuseppe mi dava sempre la sua completa disponibilità così come ricordo la sua tolleranza nel confronto politico interno al Psi in quegli anni infuocati di durissime polemiche interne sul retto cammino che dovevano fare i socialisti per distinguersi dalla DC. Giovan Giuseppe infatti non era nato socialista ma cattolico democratico e si avvicinò al PSI proprio per una “alternativa di costume”a quello che riteneva il decadentismo dei democristiani. Non faceva politica per interesse personale. Non chiese mai niente al partito né ai suoi dirigenti nazionali in tempo di lottizzazioni partitiche.
Mi ricordo una cena a casa sua nel 1979 per la candidatura al Senato di Marcello Vittorini con la sua capacità di preparare una cenetta in poche ore e con il piacere di stare fra amici.
Qual era la sua concezione dell’amicizia? Me ne parlò una volta passeggiando per Ischia Ponte con Peppino Iacono e Peppino Gamboni, suoi grandi amici e coetanei: “l’Amicizia – mi disse – è come un fiore che deve innaffiato ogni giorno”.
E’stata per me la sua più Grande Lezione.
Casamicciola, 24 novembre 2011-11-25