Mi sono spesso domandato: ma fra i miei Maestri, quelli che hanno influenzato il mio pensiero cioè la mia concezione della vita civile cioè della Politica, chi mettere al primo posto?
Ma in fondo: chi sono? Qual è la mia “identità” politica ieri ed oggi? Sono un liberale oppure sono un socialista? In oltre 40 anni non sono riuscito a risolvere l’enigma. La Verità è che io sono l’uno e l’altro e le due cose sono perfettamente compatibili. E’sembrato assurdo – soprattutto negli anni della formazione giovanile che furono quelli indimenticabili del ‘68 - conciliare il liberalismo con il socialismo poiché il primo era collocato a “destra”ed il secondo a “sinistra”ed allora come essere l’uno e l’altro?
Era difficile ma necessario. Questo il punto. Hanno cominciato a lavorare su questo Piero Gobetti, Noberto Bobbio, Ugo La Malfa e Riccardo Lombardi. Perfino Croce nella polemica con Einaudi faceva addirittura la differenza tra “liberismo”e “liberalismo”.
Quello che meglio di tutti aveva capito che nella sfida del mondo tecnologico che uccideva la destra e la sinistra bisognava arrivare ad un “liberalsocialismo”era Guido Calogero ( 1904-1986) di cui oggi è uscito allegato al “Corriere della Sera” il suo libretto “Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo”.
Leggevo Guido Calogero su “Panorama”negli anni ‘60. Teneva una rubrica settimanale che si intitolava: “I Tempi”. Conosco il suo pensiero da quegli articoli e ne restai innamorato da allora.
Quando cominciai ad “atteggiarmi”da “editorialista”locale sul “settimanale d’Ischia”e poi su “Il Golfo”di Domenico Di Meglio volli chiamare la mia rubrica come quella di Calogero.
Oggi sono ancora più convinto – di fronte alla rivoluzione industriale dell’informatica e della telematica, la terza rivoluzione industriale della storia, alla seconda globalizzazione della Storia dopo la caduta del comunismo, che è durato 70 anni, alla “finanzializzazione”dell’economia che mette in crisi il dollaro e l’euro e l’Europa, che non è quella di Altiero Spinelli, e l’America che non è quella di Kennedy – che non c’è via d’uscita verso un mondo civile migliore se non nel “liberalsocialismo”.
Ecco finalmente quello che sono: un liberale-socialista o un socialista-liberale”che sono la stessa cosa.