Ischia News ed Eventi - Lettera alla stampa locale

Lettera alla stampa locale

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Ho letto con interesse e con sorpresa, la tua "lettera alla stampa locale". L'interesse è ovviamente suscitato dall'argomento che ci accomuna, dai riferimenti legislativi e dalle citazioni giornalistiche. La sorpresa nasce dal fatto che anni fa ti dissi che sarebbe stato opportuno e interessante riesumare l'Assostampa, considerata la crescita del numero di giornalisti locali e di testate. Mi dicesti che non ne valeva la pena, che "il golfo" aveva concentrato in sè il maggior numero di giornalisti e di aspiranti. Ora la "svolta" che condivido ovviamente. Capisco che il motivo della tua sollecitazione nasce dall'appello lanciato dalla Federazione Nazionale della Stampa "affinché il Parlamento  italiano approvi una legge sulla versione del “ Freedom of Information Act”, la legge sul diritto d’ accesso ai dati della pubblica amministrazione istituita in Svezia e in Finlandia dopo la Seconda guerra mondiale, adottata dagli Stati Uniti nel 1966 ed ora diffusa in oltre settanta paesi di tutto il mondo compresa l’ India" e dalla necessità di "sensibilizzare l’ opinione pubblica sull’ importanza di un rapporto paritario tra cittadino e pubblica amministrazione... per una revisione della legge sul diritto all’ accesso che risale al 1990 ( n.241) che è stata “ in pratica vanificata e elusa”. Appello che sottoscrivo.

Ma aggiungo che "il bisogno" di dare di nuovo vita all'Assostampa delle isole di Ischia e Procida e se permetti, ad una Assostampa delle cinque isole (Ischia, Procida, Capri, Ponza e Ventotene) nasce dal fatto oggettivo che sono aumentate le testate, è cresciuto il numero dei giovani che scrivono ed ambiscono a "diventare" giornalisti, è nata l'idea di un Distretto turistico-industriale scaturita proprio da alcuni lavori che hanno impegnato te in primo luogo e poi il sottoscritto. Quale occasione migliore dunque? Non ti aggiungo che un'altra necessità, che per me è di base, è quella di mettere insieme delle persone che operano nello stesso settore e che dovrebbero essere stimolate a confrontarsi, a discutere, a dibattere, a scontrarsi per verificare il proprio lavoro, per migliorare.

Un motivo che andrebbe ad aggiungersi a quello più mondano di rivedersi tutti insieme attorno ad una pizza, in una festa specifica, nell'allestimento di un programma di iniziative culturali aggreganti e indispensabili in questa nostra isola, che non riesce ad affacciarsi al mondo nuovo della laicità, delle conoscenze, del confronto civile, in un'isola che ha affidato, in maggioranza, "la cultura" alle comunità catecomunali, in un'isola dove persino la scuola, non si è accorta che certe posizioni  sono state superate nel resto dell'Italia e del mondo (vedi gli ultimi simposi storico-politici che alcuni docenti propinano ancora, agli studenti, alla Biblioteca Antoniana) ai danni evidentemente, di nuove generazioni condannate a vivere nelle sabbie mobili dei luoghi comuni, di concetti retrivi, di principi obsoleti, di costumi che un tempo caratterizzavano il profondo sud.  E in questo senso, caro Peppino, se teniamo al futuro dei nostri nipoti e perchè no, anche dei nostri stessi figli che pur sono adulti, la nascita di un'Assostampa mi sembra davvero "doverosa".

Mi pare che nel tuo appello tu ti rivolga ai giovani, invitandoli a "riprendere" il discorso. Conosci il mio modo di concepire l'operatività e sai che per me, le idee se non hanno gambe, sono solo fumo. Pertanto, suggerisco: impegnamoci in prima persona, tu, io e se vuoi qualche altro collega, ad organizzare e "promuovere" la rifondazione (il termine è in uso, no?) dell'Assostampa, "mettiamo" poi i remi nelle mani dei giovani disponibili a continuare il nostro discorso, interrotto alcuni anni fa, diamo una spinta alla barca perchè prenda il largo e...vento in poppa! Con affetto e stima, Gianni