Presentazione del progetto di finanza di progetto e marketing territoriale “I Percorsi delle Therme” per il rinascimento della più antica stazione termale dell’isola d’Ischia (1604) a cura del Comitato “Colibrì” nei “Luoghi del Cuore” del FAI
In collaborazione con l’Osservatorio sui fenomeni socio-economici di Ischia (OSIS), la Banca delle Risorse Immateriali, Innovatori Europei ed “IschiaNews & Eventi – Magazine e Webnews”
Sabato 13 aprile 2013 ore 10.30
Hotel Marina 10 Piazza della Marina
Casamicciola Terme
“Gli uomini e le donne si dividono in due categorie: quelli che vedono le cose come stanno e si chiedono: perché?
E quelli che vedono le cose così come non sono mai state e si chiedono: perché no?”
Per parlare, scrivere e discutere sulla trasformazione urbana di Casamicciola, la più antica stazione turistica dell’isola d’Ischia dove il “termalismo sociale” fece la sua apparizione nel 1604 con l’ospizio del Pio Monte della Misericordia “primo in Europa”, della quale ci siamo fatti promotori nell’ambito della campagna “I Luoghi del Cuore” del FAI con il Comitato Colibrì – la goccia d’acqua nel lungo becco dell’uccellino che vuole spegnere l’incendio - presieduto dall’arch. Caterina Iacono e costituito dall’ing. Angelo d’Abundo, dal prof. Gianni Vuoso, dal dottor Franco Borgogna, dalla dott.ssa Lucilla Monti e da chi scrive questa ennesima nota sull’argomento,bisogna partire dal passato. Bisogna conoscere il passato. Ha ragione Simone Weil ne “la prima radice” (1949): “Fra tutte le esigenze dell’anima umana nessuna è più vitale di quella del passato”. La decadenza di oggi, la crisi economica, sociale, civile, politica di oggi è una conseguenza dei Grandi Fatti avvenuti soprattutto nel XIX secolo perché è in questo secolo che questa cittadina conosce la sua massima espansione e notorietà e la sua massima distruzione con sei terremoti – 1828, 1841,1863, 1867,1881, 1883 – di cui il più terribile fu quello del 28 luglio 1883, XI grado della scala Mercalli, 2333 morti, 762 feriti, 537 abitanti crollate, 134 danneggiate gravemente, una sola illesa, su un totale di 672 unità.
Bisogna conoscere il passato, studiarlo, per cercare di capire e spiegare il presente e da qui progettare il futuro. Non ci sarà mai abbastanza gratitudine per gli autori della monumentale monografia “Il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell’isola d’Ischia” pubblicata nel 1999 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali e che presentammo il 6 marzo dello stesso anno all’Hotel Manzi con il compianto Presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, nel corso di una manifestazione irripetibile e che avrebbe dovuto essere di portata storica.
Quel gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato dal prof. Giuseppe Luongo e del quale facevano parte oltre 10 studiosi di chiara fama fra i quali Ilia Delizia, Elena Cubellis,Ugo Leone,Ugo Vuoso con il direttore del Servizio Sismico Nazionale, Roberto de Marco,finalmente ricostruiva “la cronaca, il contesto fisico, storico e sociale, i soccorsi, la ricostruzione e le fonti documentarie del primo grande terremoto dopo l’unità d’Italia”. Quel testo divenne la allora una Bibbia per me, da leggere, rileggere, ricercare, approfondire per cercare di ricostruire la Storia del mio paese che non aveva più Storia Antica né Medio Evo ,né Rinascimento né Risorgimento perché tutto cancellato nei luoghi e nei segni dal terribile terremoto. Se non ci sono in un luogo i segni della Storia – le case, i palazzi, le chiese - essa scompare anche nelle coscienze delle generazioni future e non c’è “Memoria collettiva ”. L’altra Bibbia è il libro di Ilia Delizia, “Ischia, l’identità negata” del 1987 ed i due testi li ho usati e li uso come un “dizionario ischitano”.
Ma quel gruppo di studiosi non si è fermato alla monografia , quasi coinvolto emotivamente nel ricordo di una distruzione naturale con riflessi tragici sulle popolazioni,ed ha continuato.
Nel 2008 a 125 anni dal terremoto Giuseppe Luongo, Stefano Carlino, Elena Cubellis, Ilia Delizia, Raffaello Iannuzzi, Francesco Obrizzo danno alle stampe un altro lavoro: “Il terremoto di Casamicciola del 1883: una ricostruzione mancata” allegando al volume una mappa catastale del Comune di Casamicciola precedente il terremoto del 1883 trovata negli archivi dell’Agenzia del territorio di Napoli. Presentano “l’ambiente costruito prima del 1883”, il “Patrimonio edilizio ed i beni monumentali” esistenti prima della grande catastrofe,” e spiegano “gli effetti del terremoto” con l’interrogativo: “Ricostruzione o Rifondazione?”. Avanzano osservazioni critiche sulla “Ricostruzione”, sul sistema dei Rioni baraccati nati provvisoriamente e diventati definitivi, su una “rifondazione” di una cittadina la cui popolazione viene “spostata” dal Majo alla Marina o relegata in baraccopoli e così anche i suoi nuovi alberghi “scendono” dalla Sentinella alla Marina con il grande complesso del Pio Monte della Misericordia terminato nel 1895, 12 anni dopo il sisma, nell’area della Marina “in più ferma sede” come diceva una lapide.
Fu una ricostruzione imposta dal Governo Centrale con un piano regolatore approvato dal solo Genio Civile, un anno dopo il sisma, del 1884, ed esautorando il Consiglio Comunale. Si poteva fare meglio – è forse il messaggio del libro - e quella “ricostruzione mancata” forse è la causa di un mutamento antropologico del cittadino di Casamicciola alla ricerca di una nuova identità abituandosi all’“eterno provvisorio” oltre ad incentivare una edificazione disordinata perché bisogna aspettare il 1983, cioè un secolo, per avere approvato dalla Regione Campania un nuovo Piano Regolatore che fra l’altro non è mai andato in vigore o messo in esecuzione per il sopraggiungere della Legge Galasso del 1984. Quel gruppo di studiosi non si è fermato. Anzi si è accresciuto.
Giuseppe Luongo,Stefano Carlino, Elena Cubellis, Ilia Delizia, Francesco Obrizzo nel 2012 danno alle stampe “Casamicciola, milleottocentoottantre, il sisma tra interpretazione scientifiche e scelte politiche” (Edizioni Bibliopolis), che abbiamo presentato lo scorso anno a Casamicciola,dove raccontano la vita, l’opera e l’incontro con Casamicciola del Ministro Francesco Genala, del vulcanologo-fotografo Henry James Johston-Lavis, del vulcanologo Luigi Palmieri, dello scienziato Michele Stefano De Rossi, dell’inventore della “scala”, Giuseppe Mercalli, dell’autodidatta triestino Giulio Grablovitz, fondatore dell’Osservatorio Geofisico sulla Gran Sentinella nel 1885.
Questi tre libri danno un quadro d’insieme fondamentale ed imprescindibile per qualsiasi dibattito, qualsiasi programma, qualsiasi classe dirigente.
Nello spazio di un secolo – dove il 24 ottobre 1910 c’è una terribile alluvione che distrugge La Rita e Piazza dei Bagni con 13 morti ed altri 4 a Lacco Ameno – Casamicciola rinasce e cresce con il suo termalismo, i suoi alberghi – 15 nel 1949 dei 27 di tutta l’isola d’Ischia - e la nuova fondamentale struttura del Pio Monte della Misericordia, il più grande edificio industriale-ricettivo-civile di tutta l’isola d’Ischia fino agli anni ‘ 70 del ‘ 900 quando tutte le altre località isolane vanno avanti e scoprono l’importanza del turismo termale grazie agli investimenti del comm. Angelo Rizzoli negli anni ‘ 50 e ‘ 60 a Lacco Ameno e la realizzazione dei “giardini termali” a Forio con i Poseidon del dottor Walde .
Negli anni del boom economico – i favolosi anni ‘ 60 – Casamicciola “cresce meno” della Città d’Ischia, di Lacco Ameno e di Forio mentre si sviluppano S. Angelo ed i Maronti a Serrara-Fontana e Barano fino a perdere il “primato” turistico che aveva fin dal XVII secolo , nonostante i terremoti, e che dura fino alla metà del secolo XX.. Negli anni ‘ 70 perde il complesso Pio Monte della Misericordia, negli anni ‘ 80 perde le due discoteche, negli anni ‘ 90 il Cinema, negli anni 2000 la libreria e le strutture termali tradizionali del Bacino di La Rita. In compenso nasce l’“opera perpetua” a metà degli anni ‘ 60 del porto commerciale e turistico non ancora completato e per fortuna grazie all’iniziativa privata anche Casamicciola ha i suoi “giardini termali” con il Castiglione ed il Bagnitiello ma sul piano politico a partire dal 1975 c’è una enorme instabilità amministrativa fino ad arrivare dal 1993 in poi alla scomparsa dei partiti politici. E’scomparsa anche la squadra di calcio dopo le brevi ed esaltanti stagioni degli anni ‘ 60 e ‘ 70 con la vittoria del campionato di seconda divisione dilettanti dei giocatori locali con la maglia viola, come quella della Fiorentina.
Ce ne è abbastanza di cose non fatte o fatte male, di occasioni perdute ,come quelle del gruppo Imprevist-Fiat per il porto turistico negli anni ‘ 80 e di opportunità non colte, come quella di esser stata esclusa dall’ultimo piano della legge 44 sul Mezzogiorno alla fine degli anni ‘ 80, di un terribile impoverimento della classe politica, della classe dirigente dell’economia, della stessa società civile, per proporre oggi una grande e necessaria Trasformazione o Riqualificazione Urbanistica che diventi una “Pianificazione Possibile” promossa dalla società civile ed avviata dall’Amministrazione Comunale che oggi è in pieno collasso finanziario con la giunta-monca senza alcun colore politico del sindaco Ferrandino Arnaldo che ha massimizzato l’imposizione fiscale in un sistema economico e sociale allo stremo quasi assegnandosi il compito di un “curatore fallimentare” di una azienda fallita.
Il progetto “I Percorsi delle Therme” redatto dal Comitato Colibrì presieduto dall’arch. Caterina Iacono prevede 16 interventi strutturali ed infrastrutturali attraverso la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana ai sensi dell’art.120 del Testo Unico sugli Enti Locali nel quadro dei fondi strutturali dell’Unione Europea per il piano 2014-20020 ancora in redazione dal Ministero per la Coesione Territoriale e di altri fondi attinti da leggi regionali anche con l’assistenza di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti.
E’un piano possibile di programmazione economica e territoriale, di finanza di territorio e di progetto, di marketing territoriale. Si tratta di cambiare il volto ad una cittadina riutilizzando una superficie coperta di circa 100mila Mc. perfettamente in linea con il Piano Urbanistico Territoriale dell’isola d’Ischia in vigore. Il progetto deve essere discusso ed approvato in Consiglio Comunale, deve essere istituito un TAVOLO DI CONCERTAZIONE fra gli enti pubblici e privati, deve essere istituito un ASSESSORATO AD HOC allo sviluppo economico con un Ufficio Comunale o Intercomunale per la Programmazione Economica e Territoriale perché bisogna vedere e vivere l’isola d’Ischia nella sua UNITA’.
Questo progetto – che sarà illustrato, sabato 13 aprile 2013 all’Hotel Marina 10 in Piazza della Marina a Casamicciola nel corso di un Seminario, nei dettagli alla cittadinanza ed alla classe dirigente perché ogni punto merita un approfondimento poiché TUTTO a Casamicciola è reso difficile da una montagna di liti giudiziarie – è più di un tentativo di “rinascimento”. E’l’unica strada per arrestare il declino e per avviare un nuovo modello di sviluppo per Casamicciola e l’isola d’Ischia.
Essendo la strada giusta è in salita.
Casamicciola, 7 aprile 13