Stiamo vivendo un'epoca nell'isola d'Ischia dove la politica non ha progettualità. E' in fondo lo stesso scenario nazionale - che è preoccupante al massimo grado perché prefigura una vera e propria crisi istituzionale con la minaccia da parte di Berlusconi di proporre lo scioglimento in caso di crisi di una sola Camera - ma qui da noi vengono inseriti nello scarso dibattito temi da “specchietto per le allodole” come la fusione di tre Comuni o la costituzione di un sol Comune che rientra nelle cose che l'Ente Regione ”potrebbe” fare così come “potrebbe” fare anche il Comune nuovo di Lago Patria spezzettando quelli di Pozzuoli e Bacoli mentre non si discute di quello che l'Ente Regione – la grande delusione del decentramento amministrativo della Repubblica auspicato con la prima riforma del 1970 – “può” o forse “deve” fare applicando semplicemente le leggi regionali che sono in vigore.
Così i Consigli Comunali dell'isola d'Ischia sono stati chiamati ad esprimere un “parere” obbligatorio ma non vincolante sulla proposta del consigliere regionale del Partito delle Libertà, Domenico De Siano, anche vice sindaco di Lacco Ameno, anche consigliere provinciale ed anche deputato al Parlamento, per unificare i Comuni di Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno alimentando schieramenti che hanno risvegliato queste assemblee ormai ridotte a poco più o poco meno di assemblee condominiali.
Dovrebbe essere noto che non c’è una legge regionale di “indirizzo” o come si dice in gergo giuridico “legge quadro” per la ridefinizione delle circoscrizioni comunali – allo stato 92 nella Provincia di Napoli - mentre esistono solo proposte da tutte le parti politiche per l'abolizione delle Province che appariva perfino nel programma di Governo del centro-destra.
Non essendoci una legge di indirizzo che favorisca da un lato la fusione dei Comuni e che dall'altro impedisca la nascita di nuovi Comuni l'iniziativa di proposta di legge è data a tutti i consiglieri regionali di presentare sia l'una che l'altra soluzione per i casi che il singolo consigliere regionale ritiene utile. Spetta al Consiglio Regionale della Campania legiferare ma i tempi di questi tempi – cioè con queste permanenti emergenze dalla sanità alla raccolta e smaltimento dei rifiuti – saranno necessariamente biblici tenendo anche conto che una prima proposta di legge per il Comune unico dell'isola fu presentata nel 1987, cioè 23 anni fa, dal compianto Enzo Mazzella, così come ce ne sono state altre negli ultimi vent'anni presentate da consiglieri regionali ed ancora ci sono stati tentativi di proposte di legge regionali di iniziativa dei Consigli Comunali e degli stessi cittadini.
In questo contesto parlare e far parlare di unificazione di soli tre Comuni rappresenta una manovra per non far discutere di quello che oggi e non domani la Regione Campania può e deve fare.
Deve fare la legge di riordino degli Enti Provinciali per il Turismo e delle Aziende di Cura, Soggiorno e Turismo – ed anche in questo campo ci sono stati diversi disegni di legge di cui l'ultimo dell'ex-assessore Marco Di Lello – che è attesa da almeno trent'anni mentre tutte le altre Regioni di sono dotate di una organizzazione turistica pubblica sub-regionale costituendo le Aziende di Promozione Turistica ed i Distretti Industriali Turistici.
Per una località di turismo ipermatuto come Ischia l'Ente di Promozione Turistica è fondamentale soprattutto in una stagione di concentrazioni alberghiere che causano la distruzione, di fatto, della piccola impresa uccisa dalla competizione mondiale e dalle offerte last-minute all'infinito ribasso.
La Regione Campania attraverso la Giunta e su indicazione dell'assessore al turismo, Giuseppe De Mita, esponente dell'UDC, soltanto alcuni giorni fa ha nominato gli ennesimi commissari regionali per la gestione “ordinaria” degli enti turistici scelti fra funzionari regionali e non dagli esperti dall'apposito elenco approvato dalla stessa Regione. Provvedimento “tampone” come avviene da trent’anni.
I Consigli Comunali o assemblee condominiali mentre sono alle prese con i veri problemi finanziari di riequilibrio di bilancio, di trovare risorse per il mantenimento delle stesse strutture burocratiche e delle cosiddette “partecipate”, hanno dedicato tempo alla scontro politico sul Comune Unico o sul comunello senza affrontare invece i problemi di sviluppo e di investimento che competono assolutamente e pienamente all'assemblea elettiva a norma del Testo Unico sugli Enti Locali.
La progettualità per il Comune di Casamicciola è affrontare e risolvere l’ultradecennale problema del complesso del Pio Monte della Misericordia che non è di proprietà del Comune ma del quale il Comune ne dispone “a mero titolo di detenzione” destinandolo a mercato provvisorio, parcheggio provvisorio, sversatoio provvisorio, in un contesto indegno, incivile ed antigienico senza avviare una Società di Trasformazione Urbana, prevista dal Testo Unico sugli Enti Locali, per acquisire l'area dismessa e dargli una corretta, civile, necessaria, destinazione urbanistica per il riassetto di tutto il territorio di Casamicciola colpito anche dall'alluvione del 10 novembre 2009.
Analoga cosa avrebbe dovuto fare il Comune di Lacco Ameno per il recupero dell'ex-complesso La Pace.
Come avviare queste Società di Trasformazione Urbana previste dall'art.120 del Testo Unico sugli Enti Locali che riporta integralmente l'art.17. comma 59, della legge 15 maggio 1997 n. 127? Come impostare gli espropri o le acquisizioni “volontarie”? Come coinvolgere nel capitale di rischio gli altri Enti – Provincia, Regione, società pubbliche e private, banche, Unione Europea - che attendono le decisioni del Comune per poter intervenire?
Infine insieme i tre Comuni di Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno ed i due Comuni di Forio e Serrara-Fontana avrebbero dovuto avviare un sistema portuale dell'isola d'Ischia disegnando una organica portualità turistica ed organizzandola in una sola gestione anche alla luce di quanto hanno fatto o intendono fare l'isola di Capri e perfino le isole ponziane di Ponza e Ventotene ed il Comune di Napoli per il porto di Mergellina e del nascente di Bagnoli Futura.
Insomma la polemica politica dovrebbe ritornare sulla progettualità concreta allo stato delle leggi vigenti e della trasformazione del sistema economico e questo – logicamente – senza escludere un dibattito sul migliore assetto istituzionale futuro.
Casamicciola Terme, 15 novembre 2010-11-15