Ischia News ed Eventi - Rubriche

E' l'unico fra i sei Comuni dell'isola che ha un Commissario Prefettizio e cioè non è capace di avere una "amministrazione ordinaria" nonostante la legge sull'elezione diretta del sindaco. Dal 1975 cioè con l'introduzione del metodo proporzionale di elezione e fino al 1993 ha avuto un numero incalcolabile di "crisi amministrative" con decine di formule e decine di sindaci ed assessori.

Viene, due volte all’anno sempre nel mese di dicembre, per circa 10 minuti e per 18 giorni, nella mia casa – che prima ancora è stata la casa dei miei nonni e dei miei genitori – da oltre 50 anni – mezzo secolo – a suonare la sua zampogna accompagnata da un pifferaio che fa anche il cantante. E’ un uomo discreto, di poche parole, dignitoso ed umile e prima di cominciare la sua novena dell’Immacolata porta in casa una “cucchiarella” di legno quale suo dono. Il piccolo concerto si deve tenere di fronte ad una statuina dell’Immacolata per la prima novena ed ad un presepe per la seconda di Natale che comincia il 14 dicembre. Prima di cominciare si accende la candela e per pochi minuti tutta la famiglia ascolta il canto e la musica e si raccoglie in una preghiera silenziosa a Dio comunque venga concepito da ogni persona.

E’ un rito o una tradizione orale che si tramanda di generazione in generazione, che si ripete per durare e che ferma il tempo e la Storia. Per anni, nella fretta della vita, non ho curato il rituale. Era compito di mio padre e di mia madre e non avevo assolutamente tempo per soffermarmi su queste tradizioni che ritenevo di una ritualità eccessiva io laico ed anticlericale, figlio della contestazione giovanile del ‘68, in aperto dissenso con la religiosità dei miei genitori.

“L’isola nel sole” di Geoffrey e Kid nel 1930 – Le sorgenti di Jasolino nel 1588 – l’oasi luminosa di Mennella nella stagione grigia nel 1967 – il bagno di Florian e Diana oggi

Ad ogni minima scossa sismica, come quella dell'altro giorno a Casamicciola, si ripropone il problema dei terremoti. Scelse la stampa estera l'allora sottosegretario italiano alla Protezione Civile, Guido Bortolaso, che è laureato in medicina con specializzazione per le malattie tropicali, nell'aprile 2010 per annunciare al mondo che l'area vulcanica più pericolosa situata nel territorio italiano non è quella del Vesuvio ma quella dell'isola d'Ischia. "Il vulcano che potenzialmente ha il colpo in canna peggiore di tutti è l'isola d'Ischia.Nel ventre dell'Epomeo si sta caricando una camera magmatica che potrebbe esplodere con conseguenze drammatiche" dichiarò Bertolaso come riportarono le agenzie ed i quotidiani.

E' interessante conoscere il pensiero della " Comunità Scientifica", cioè professori universitari e direttori di centri di controllo sismico, quella stessa molto " divisa" sui piani di evacuazione dell'area vesuviana in caso di eruzione del Vesuvio (una evacuazione biblica che coinvolgerebbe un milione circa di persone!) e facilmente disposta alla " richiesta di monitoraggio dei territori vulcanici" salvo poi a non intervenire concretamente – cioè con personale ,quattrini e roventi polemiche con i sindaci di Casamicciola di ieri per la piena utilizzazione richiesta dal prof. Cristofaro Mennella (1907-1976) nel lontanissimo 1944 dell'Osservatorio Geofisco di Casamicciola.

E’ stato un giorno indimenticabile per me e per mio genero Francesco. Io con la mia agenda per gli appunti e lui con la macchina fotografica e la cinepresa ultramoderne capaci di mettere la foto immediatamente su Facebook ed il video su youtube.

Ho cominciato a fare l'addetto stampa a 26 anni e l'ho fatto per altrettanti 26 dal 1975 al 2001. All'inizio, io che venivo dalla piccola stampa locale di un'"isoletta", perché tale è la considerazione di Ischia nelle righe della contrattualizzazione giornalistica, mi sembrava di aver toccato il cielo con un dito nella bella stanza al primo piano del palazzo della Provincia di Napoli in Piazza Matteotti. In quegli anni il lavoro di ufficio stampa non veniva neanche considerato un lavoro perché non era previsto negli accordi del contratto di lavoro giornalistico se non legato ad una impresa editoriale. Veniva considerato un incarico "politico" perché l'addetto stampa veniva ritenuto un microfono del potere chiamato a divulgare tutto quanto faceva di buono la Pubblica Amministrazione mentre doveva tacere su quanto faceva di male o non faceva. Proprio in quegli anni '70 invece cominciò un'azione per professionalizzare quel lavoro nell'ambito del giornalismo e ricordo che aderii immediatamente al Gruppo Ufficio Stampa (GUS) di cui si fece promotore Claudio Azzolini che allora era il capo ufficio stampa dell'ATI, la compagnia per i voli nazionali dell'ALITALIA. Ma fu una battaglia vana. I giornalisti degli uffici stampa non erano tutelati né dall'Ordine dei Giornalisti né dalla Federazione della Stampa. Non è bastata nemmeno una legge nazionale la n. 150 del 2000 che ha istituito la "Comunicazione Pubblica" per una regolamentazione degli uffici stampa nell'applicazione del contratto di lavoro giornalistico.

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