C’è una guerra dei Manifesti cioè delle “dichiarazioni solenni”, di quello che si dovrebbe fare nelle più importanti località turistiche della Campania al tempo della nuova globalizzazione, della competizione o concorrenza turistica mondiale, della recessione dell’economia. E’ una guerra del tutto similare a quella che i vari candidati fanno durante le campagne elettorali imbrattando, attraverso i loro attacchini, i muri delle città e dei paesi. Belle parole, grandi slogan, molto fumo poco arrosto.
Anche Capri, l’isola Azzurra, ha il suo Manifesto programmatico. Lo hanno commissionato nientemeno che al Censis, il più importante Istituto di ricerca negli studi sociali, i due Comuni, Capri ed Anacapri, dell’isola Azzurra – cara a Munthe e Malaparte ed a tanti altri intellettuali che hanno creato il Mito di Capri - in collaborazione con 4 associazioni di categoria e con la Fondazione Capri Excelence costituita da facoltosi imprenditori locali con l’obiettivo di realizzare Grandi Eventi.