Mercoledì 27 settembre alle ore 19.00 Piazza Pontile, Lacco Ameno si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Angelo Petrella dal titolo “OPERAZIONE LEVANTE” (Baldini & Castoldi).
All’incontro, moderato dal giornalista Paolo Valentino, prenderanno parte l’autore per discutere di sicurezza, terrorismo, politica estera e del conflitto siriano: il tutto intrecciato sul filo del thriller internazionale che parte dai terribili fatti del Bataclan per arrivare alla vittoria di Donald Trump, penetrando le attuali dinamiche storiche e rimanendo perfettamente fedele alla cronaca.
SINOSSI: Stanley Kavanagh, ex militare alcolizzato ed esperto di informatica, è in cerca di vendetta dopo aver perso moglie e figlia nell’attentato al Bataclan.
Robert O’Malley è il vicedirettore della CIA. Teme un nuovo attacco negli Stati Uniti e ha bisogno di Kavanagh per scandagliare il deep web in cerca di ulteriori prove.
Dick Meyer scrive i discorsi del presidente Obama: ed è solo quando il suo mandato sta per scadere che Nadwa Musamih, bella giornalista piena di inquietanti segreti, preme per incontrarlo.
E quando Miša Bogdanov, ex agente russo finito a contrabbandare armi e petrolio in Siria, viene rapito dai jihadisti dell’ISIS, iniziano a delinearsi i contorni del più grande attentato mai compiuto sul suolo americano… Ma una task force si muove nell’ombra per prevenirlo. Nome in codice: Operazione Levante.
Tra agenti doppiogiochisti e interessi contrapposti, messaggi in codice nascosti in videogame e rapporti d’intelligence, questo thriller ci porta dentro le operazioni occulte che giorno per giorno salvaguardano il nostro mondo da chi vorrebbe portare l’inferno sulla terra.
FATTI REALI A CUI IL ROMANZO SI ISPIRA:
All’indomani della notizia dell’istituzione di un nuovo Hub nella zona di Lago Patria (Napoli) per la raccolta e condivisioni di informazioni nell’area del Magreb e del Medio Oriente, torna di attualità il tema del controllo e dello spionaggio. Uno dei punti trattati nel romanzo è il programma Echelon di monitoraggio satellitare di tutta la comunicazione globale, formalmente dismesso da anni ma in realtà implementato secondo le rivelazioni dell’ex agente Snowden: ho immaginto che l’Nsa e la Cia utilizzassero un computer quantistico sperimentale (non ancora messo in commercio, ma verosimile) per controllare le comunicazioni in tutto il globo, incluso il mondo arabo, e per decrittare codici e password in modo da infilarsi in ogni andito della rete. Il nome del supercomputer è ZEUS: Sistema Zero di Elaborazione Unificata (pag. 78 e seguenti del romanzo)
Sima, uno dei personaggi del romanzo, è la leader dell’YPJ, ovvero l’Unità di Protezione delle Donne con base nella regione autonoma curda siriana del Rojava, al nord: una forza militare le cui fila vengono ingrossate dalle tante donne liberate dai campi di detenzione e dalle “case di tolleranza” (in realtà vere e proprie case di tortura e stupro) dell’Isis. Assieme all’altra costola curda dell’YPG, l’Unità di Protezione del Popolo, l’YPJ è la vera forza che tiene a bada l’Isis e lo sconfigge militarmente sul campo, molto più di russi, turchi, alauiti siriani pro-Assad.
L’idea progettuale dell’intero romanzo nasce dal paradosso saudita di fomentare gli animi, infuocare il pensiero wahabita di cui è infarcito il terrorismo jihadista dell’Isis e parallelamente il complotto ordito da una parte dell’Arabia Saudita, precisamente da una parte della famiglia reale, per colpire gli Stati Uniti e allentare i legami in modo da proseguire autonomamente la propria politica economico-energetica eppure al contempo mostrarsi alleati degli Stati Uniti e gestire la produzione/diffusione/esportazione di petrolio in accordo con l’America.
Il personaggio di Francesca Sharif, che parte da Torre Annunziata e arriva a ingrossare le fila dell’Isis nella terribile brigata femminile a-Khansaa (la cosiddetta ‘polizia etica’ dell’Isis), è ispirato in parte a un personaggio realmente esistente, una ragazza nativa di quelle zone, cresciuta in Lombardia e all’improvviso fuggita da casa per raggiungere Raqqa e trasformarsi in una delle più terribili guerrigliere terroriste.
10 MOTIVI PER CUI LEGGERE “OPERAZIONE LEVANTE”
1. Perché è un thriller internazionale scritto da un autore italiano. Ricco di ritmo e colpi di scena degni della migliore letteratura internazionale, sa spostarsi sapientemente tra America, Europa, Russia e Medio Oriente.
2. Perché è AMBIENTATO AI NOSTRI GIORNI. Partendo dai terribili fatti del Bataclan parigino e arrivando alla vittoria di Donald Trump nelle elezioni statunitensi, il romanzo riesce a penetrare le attuali dinamiche storiche, rimanendo perfettamente fedele alla cronaca.
3. Perché i PROTAGONISTI SONO MOSSI DA SENTIMENTI FORTI E UNIVERSALI. La sete di verità di un soldato che vuole vendicare la famiglia uccisa dai terroristi, il senso di colpa di una spia araba che tradisce il suo paese per salvare la propria figlia, la voglia di una vita diversa di un soldato sfuggito a Putin per il suo credo antimperialista ed ecologista.
4. Perché parla di DONNE E CORAGGIO. In particolare delle guerrigliere curde e yazide che si battono per difendere il loro territorio a nord della Siria e per liberare le tante donne tenute prigioniere dalla violenza dell’Isis.
5. Perché descrive la VIOLENZA SULLE DONNE PERPETRATA DALL’ISIS. In particolare quella della terribile Brigata Al-Khansaa, ovvero la “polizia morale” dell’Isis, interamente gestita da donne che sorvegliano sull’assoggettamento delle altre donne ai voleri degli uomini. Sovrintendendo spesso anche alla cattura di quelle ritenute “infedeli”, alla loro trasformazione in schiave del sesso e al traffico di sangue e organi.
6. Perché descrive LA VITA QUOTIDIANA NELLE CITTA’ DOMINATE DALL’ISIS. Come vive una comunità assoggettata alla sharia, quali spazi esistono per la libertà di opinione e di informazione, quali pene severissime tocchino a chiunque trasgredisca anche solo inavvertitamente le leggi.
7. Perché fa capire COME LA GUERRA MEDIORIENTALE SIA COMBATTUTA PER IL PETROLIO. Spesso si dimentica che il suolo siriano è quello attraverso cui passano i gasdotti e gli oleodotti che trasportano nel Mediterraneo e in Europa sia il carburante proveniente dall’Arabia Saudita e dai Paesi limitrofi, sia quello invece esportato dalla rivale Russia.
8. Perché mette in scena in maniera convincente IL SOTTOMONDO DELLE SPIE, DEI TRADITORI E DEI SERVIZI DI INTELLIGENCE. Dalla CIA al MOSSAD, dal MABAHITH alla FSB, l’odierno spionaggio si basa soprattutto sulla tecnologia digitale, tra intercettazioni, sorveglianza come non la si vedeva dai tempi di Echelon e codici nascosti tra computer e PlayStation.
9. Perché DESCRIVE CON ACCURATO REALISMO IL MONDO ARABO. I suq, il tè, l’odore di gelsomino, le rovine nel deserto, le città bombardate, le case damascene, i saponifici di Aleppo, i venditori in riva all’Eufrate, i cedri del Libano, i colori ambrati di Gerusalemme…
10. Perché lo stile ha un RITMO SERRATO COME QUELLO DELLE SERIE TV. Le scene di guerra sul suolo della Siria, la caccia all’uomo tra Washington e Chicago, i viaggi segreti in Israele e Turchia, le sparatorie, i colpi di scena e i falsi bersagli lasciano senza tregua il lettore.
Al termine della presentazione l’autore sarà lieto di trattenersi con quanti interverranno per un aperitivo.
Angelo Petrella è nato a Napoli nel 1978. Il suo esordio narrativo diventa subito un caso letterario, sia per la giovane età dell’autore che per la potenza espressiva della sua prosa. Ha scritto i romanzi Cane rabbioso (2006), Nazi Paradise (2007), La città perfetta (2008), Le api randage(2012) e Pompei. L’incubo e il risveglio (2014), tradotti anche all’estero. Come sceneggiatore firma soggetti e script per il cinema e la televisione.