C’è un vecchio piano Bösendorfer, c’è la filosofia Kantiana, ci sono strade trafficate, il jazz e un ritorno al medioevo. Ci sono personaggi curiosi, insoliti, affetti da malattie lontane eppure più vicine di quanto uno immagini. Lo spettacolo teatrale “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” degli Uomini di Mondo è in scena il 13, 14 e 15 marzo alle ore 21:00 al teatro Polifunzionale per l’Ischia Teatro Festival. Lo spettacolo dà vita alle figure, alle azioni, alle parole dell’omonimo saggio di Oliver Sacks.
L’adattamento di Corrado Visone regala una panoramica su un mondo di personaggi assurdi, vittime di malattie neurologiche, eppure profondamente umani. Il dottor Sacks offre la doppia immagine di medico e drammaturgo, in un dialogo continuo con il suo pensiero. Egli racconta la bellezza del cervello, la sua infinita capacità di modellarsi agli eventi, con stupore e meraviglia. I personaggi rivelano un mondo di malattie dai contorni indefiniti, e di difficile comprensione da parte dei “sani”. Lo spettacolo teatrale accoglie questo mondo di disperazione e redenzione, di incredulità e di capacità di adattamento, con il sottofondo di una partitura jazz. La regia di Valerio Buono gioca con le ombre, con una vetrata che fa da sfondo e confine tra normalità e anormalità. Un racconto in atto unico, di emozioni, sentimenti, reazioni, meraviglia per la straordinaria molteplicità dell’universo. Tutti noi viviamo di certezze. A volte sono inconsce, altre sono scontate. La memoria, la vista, le percezioni sensoriali fanno parte del nostro essere. Ma cosa accade quando si perde la capacità di riconoscere, di ricordare, di “essere” nel vero senso della parola? Lo spettacolo “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” indaga sul vuoto che crea la malattia neurologica all’interno della persona. I personaggi presentano storie vere, raccolte in anni di ricerche da Oliver Sacks, l’autore dell’omonimo libro. Il suo interesse va soprattutto a come la persona affronta la malattia e combatte per sopravvivere. Si è immaginato il suo studio, con una vetrata aperta sul traffico di New York, negli anni ottanta. Lo spettacolo mette in scena corpi di persone affette da patologie neurologiche di diversa natura, con un sottofondo jazz per piano solo.
Sono corpi estremamente comici, se non fossero anche e soprattutto drammatici. Si cerca di fondere insieme il romanzo, la narrazione, il teatro, la musica, per scoprire che sono esattamente queste cose qui che regalano alle persone una fondata speranza di salvezza.
Lo spettacolo è in abbonamento e andrà in scena il 13, 14 e 15 marzo alla Sala Teatro Polifunzionale in via delle Ginestre – Ischia.