ISCHIA, CIBO, CLIMA, AGRICOLTURA FAMILIARE E BIODIVERSITÀ Ischia è un’isola complessa dal punto di vista geografico, geologico, botanico, climatico. Mi piace definirla: ISCHIA un’isola di terra, 5 Continenti in un pugno di mano. In passato illustri scienziati si sono impegnati a studiarne le caratteristiche, valorizzando gli aspetti originali e unici di questa terra in mezzo al mare ricchissima di biodiversità. Ma gli abitanti, in particolare gli agricoltori e i pescatori, hanno sempre conosciuto queste peculiarità, grazie alla loro esperienza quotidiana. Generazione dopo generazio - ne, praticando la piccola pesca, hanno accumulato i saperi fondamentali per navigare con il vento propizio e cattura - re i pesci, anche lontano dalla costa. Ma, soprattutto, han - no tutelato e valorizzato l’ambiente insulare e il paesag - gio dedicandosi all’agricoltura familiare. Hanno imparato a coltivare l’orto nelle zone più fertili e ricche d’acqua; a realizzare i vigneti lungo i crinali delle colline, seguendo il percorso del sole e calcolando la diversa piovosità delle stagioni, producendo milioni di ettolitri di vino, e scavan - do cellai e ventarole per conservarlo nel modo migliore. Queste abilità, consolidate nell’arco di secoli, da un po’ di tempo sembrano perdute. Dimenticate.
Ma è arrivato il momento di riprenderci questo tesoro di conoscenze fondamentali. Proprio grazie all’agricoltura familiare. Essa rappresenta il futuro, non è vincolata ai ceti sociali, e ap - partiene a tutti. E tutti possono riscoprirne il valore, gior - no dopo giorno. Avete mai pensato che la memoria della nonna, le tradizioni, le tipicità non avrebbero alcun senso, in mancanza di questa spontanea e domestica attività pro - duttiva, su piccola scala, densa di significati necessari alla nostra esistenza? Se è vero che il Pianeta sembra febbri - citante, la cura migliore per guarirlo comincia da un gesto semplice: riscoprire il profumo della terra. E’ l’unico mezzo per difenderci dai Cambiamenti Climatici. Come dire che la medicina siamo noi stessi! E se un gior - no ci diranno: «Va’ a zappare!», dobbiamo considerarlo come un augurio da condividere. Per il bene della comuni - tà. Abbiamo cominciato questo percorso con una serie di lezioni. Dopo la teoria è il momento di passare alla pratica. Seguiteci!