Sabato 20 ottobre convegno di archeologia: verranno mostrati anche gli ultimi straordinari reperti trovati nella baia di Cartaromana.
Un terremoto? Un’eruzione? Cosa ha sommerso quella piccola Atlantide che è Aenaria, l’antica Ischia d’epoca romana, la cui struttura portuale, ricoperta dalla posidonia, sta venendo fuori nella baia di Cartaromana?
La domanda ha contorni affascinanti: tra il 130 e il 150 dopo Cristo un evento di natura geologica, evidentemente legato all’atavica turbolenza dell’isola, ha spazzato via tutto, inducendo la popolazione ad abbandonare il porto. Dove la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Napoli, l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” e la cooperativa Marina di Sant’Anna, nata dalla passione di un gruppo di pescatori e barcaioli, ha trovato preziosi e monete.
“E il forte sospetto è che la gente non abbia fatto in tempo a scappare”, spiega l’archeologa subacquea Alessandra Benini. Per rispondere a una questione millenaria si riuniscono a Ischia esperti di archeologia e geologia per una conferenza di spessore in programma sabato 20 ottobre, a partire dalle 10.30, nella sala multimediale Aenaria di Ischia Ponte e inserita nell’ambito della “Settimana del pianeta terra”.
Un dibattito stimolante, che potrebbe aggiungere nuovi tasselli al composito mosaico della storia, affascinante, di un fazzoletto di terra che rappresenta un vero “unicum” e dove ancora oggi colonnine di anidride carbonica, i cosiddetti “vents”, testimoniano il vulcanesimo attivo del sottosuolo di Ischia.
I lavori inizieranno alle 10.30 con i saluti istituzionali del sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino. Tra gli interventi in programma: Alessandro Sbrana, ordinario di Geochimica e Vulcanologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa e docente di Geotermia e Geologia del Vulcanismo, che parlerà dell’evoluzione vulcanologica dell’isola d’Ischia e in particolare del campo orientale vulcanico emerso e sommerso; Alfredo Trocciola, geologo di ENEA - Agenzia nazionale energia, nuove tecnologie e sviluppo economico sostenibile, che si soffermerà sulla Valorizzazione sostenibile dei siti geoarcheologici sommersi; Alessandra Benini, che illustrerà il contributo dell’archeologia subacquea allo studio delle variazioni geomorfologiche della linea di costa: Aenaria e la baia di Cartaromana.
Il convegno è aperto a tutti; è prevista anche un’escursione nella baia a bordo di una barca con fondo trasparente (il servizio è ancora attivo per turisti e interessati; info 081 984854). Nel corso della giornata saranno per la prima volta presentati al pubblico gli ultimi reperti, tra i quali una preziosa anfora per il vino di età repubblicana, recuperata negli ultimi giorni nel mare dell’antica Aenaria.