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La batteria ecologica: maggiore è il tono di voce usato, più si ricarica

Kim-Sang Woo, l'ideatore del prototipo della batteria ecologica

Tecnologia e ambiente
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Geniale idea quella di Sang-Woo Kim, dell'Università di Sungkyunkwan a Seul, in Corea, che ha creato una batteria ecologica.

Dopo le mattonelle che ricaricano batterie grazie al camminare delle persone, poste sotto al suolo, e le torce che si illuminano con l'energia umana, fa il suo ingresso nel mondo hi-tech la batteria che si ricarica sfruttando la forza della voce, in particolare le onde sonore emanate conversando tramite cellulare, trasformate in energia elettrica, grazie alla particolare struttura interna.

Si calcola che con un rumore da 100 decibel, si ottengono 50 millevolt di velocità. Un risultato non del tutto soddisfacente, ma che già è stato messo a punto da un prototipo che include ogni tipo di smartphone, sia gli Android che gli iPhone, fino ad arrivare ai nuovissimi feathurephone, raggiunto grazie alla presenza di due elettrodi, uniti da speciali filamenti di ossido di zinco, al di sotto di uno strato fonoassorbente che, stimolato dalle onde sonore, genera vibrazioni e successiva compressione, con rilascio, dello zinco; questo, a sua volta, permette, tramite una reazione chimica, la produzione di energia elettrica.

Una scoperta certamente innovativa, che apre le frontiere ad un nuovo modo di discutere: mentre in tutti i mezzi di trasporto, come i treni ad alta velocità, aumentano le norme per ridurre di fastidiosi rumori, dovuti all'uso dei telefoni cellulari, Sang-Woo Kim pensa di creare energia grazie ad essi.

Una valida alternativa alla mancanza di educazione e rispetto altrui, in una società dove i cellulari sono usati già all'età scolare. Uno sfruttare un'usanza, quella del tono di voce alto, in discussioni sia private che in ambito lavorativo, che comporta un effetto benefico sulla preservazione dell'ambiente.

Basti pensare alle numerose batterie, divenute inutilizzabili, che devono essere opportunamente raccolte in appositi centri, spesso predisposti dalle stesse aziende, e che sovente sono causa d'inquinamento.

Con la speranza che questa scoperta scientifica possa trovare ampia applicazione anche altrove, o sfruttare altri suoni e rumori , considerato l'elevato livello d'inquinamento acustico a cui si è sottoposti quotidianamente.

 

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