Chiunque abbia provato almeno una volta l’esperienza di una piacevole scampagnata alla ricerca di funghi, si sarà reso conto che la raccolta è solo uno degli aspetti gradevoli che donano all’escursione un fascino particolare. L’osservazione e l’ammirazione degli ambienti dell’isola d’Ischia, soprattutto per chi sappia veramente “guardarli” ed apprezzarli con la dovuta attenzione, offre l’immagine di un mondo che si concede generosamente per dispensare al visitatore innumerevoli piacevoli sensazioni. Pecore al pascolo sul Monte Epomeo, profumi nell’aria della recente vendemmia, case di pietra testimoni di antica e dignitosa civiltà contadina, conigli selvatici nascosti lungo i sentieri, fiori spontanei, tappeti di castagne che attendono di esser raccolte per trasformarsi in caldarroste e mille altre gustose ricette, macchie boschive caratteristiche sono solo esempi di cui il cercatore potrà rallegrarsi uscendo dai soliti circuiti turistici isolani.
E accanto ai luoghi particolari si ripropone anche qui l’invito a riscoprire, in un susseguirsi di sorprese direi rinnovate, tutti gli aspetti paesaggistico-ambientali e culturali dell’isola, con la gioia di assaporare manifestazioni di tradizione locale che si sprigionano dall’ambiente rurale. Esiste certamente un tratto comune che unisce le genti e l’ambiente della campagna, dove ogni angolo ha proprie peculiarità vantando una tradizione contadina, nella quale la raccolta dei funghi rappresenta da sempre un aspetto non marginale, forte della naturale predisposizione ambientale che mette l’area in questione tra le più favorevoli alla produzione fungina, e che si ripercuote inevitabilmente sulla tradizione gastronomica ischitana, nella quale i piatti a base di funghi sono un’invitante particolarità. Basta fermarsi in una delle trattorie della zona e ristoranti, per assaporare appieno le prelibatezze di una cucina “rustica” ricca di sapori e profumi altrimenti dimenticati, completando nel modo migliore una giornata dedicata alla raccolta dei funghi.
Dunque, questi preziosi doni del bosco, con poche calorie ma ricchi di sali minerali e vitamine, ben si prestano per l’alimentazione di chi vuole mantenere la linea senza rinunciare ai piaceri della tavola. Ogni specie di funghi commestibili si presta a ricette genuine, nate dall’antica saggezza popolare isolana e dal desiderio di migliorare i piatti di benestanti e meno abbienti. Raccolti al momento giusto e cucinati con amore i funghi sono “… alimento di primissimo ordine per il loro altissimo potere nutritivo, ma anche per il loro graditissimo gusto delicato, specie se con cura ed intelligenza usati nella mescolanza più accorta di specie che esaltano il profumo, la digeribilità e la bontà di essi” notava alla fine dell’Ottocento il professor Saccardo dell’Università di Padova.
Concludendo, per chi “di campagna” non è, l’andar per funghi deve essere un momento naturale di conoscenza dei luoghi e della gente che lo “ospitano”, poiché è solo con la conoscenza che rafforzerà il rispetto per l’interesse per ciò che lo circonda rendendo la campagna o più precisamente il bosco, in fondo, un po’ anche suo.