“Lascia che la pace della natura entri in te come i raggi del sole penetrano le fronde degli alberi. Lascia che i venti ti soffino dentro la loro freschezza e che i temporali ti carichino della loro energia, allora le tue preoccupazioni cadranno come foglie in autunno”.
Queste emozionanti parole del naturalista John Muir ci invogliano a scoprire la natura prodiga di doni con tutti i nostri sensi… Ed ecco che diventiamo esploratori a “caccia” di tesori ischitani. Qui, il territorio rappresenta un interessante studio nell’ambito dell’ecologia delle isole mediterranee, in quanto racchiude una diversità biologica di eccezionale valore. Piante ed animali che vi abitano hanno subito millenni di selezione naturale. Percorriamo un sentiero al centro della spiaggia dei Maronti che si snoda in una gola fra fiancate di tufo, dove la stupenda macchia mediterranea e silenzi da fiaba affascinano lo sguardo. Ci troviamo alla sorgente naturale dell’Olmitello, famosa fin dall’antichità per le proprietà curative. Nell’ascoltare i suoni che ci circondano, percepiamo la preziosa acqua che sgorga ricca di movimento e di vita irrompendo sulla nuda roccia tufacea, esclusiva dell’isola. E’ in questo microcosmo pullulante di vita che la piccola fauna ha collocato il suo nido. In particolare, l’unico anfibio delle isole campane, il Rospo Smeraldino (Bufo viridis) si stabilì nelle calde acque per riprodursi, ma non è possibile ancora datarlo storicamente. La limitrofa zona del Testaccio, infatti, era chiamata dagli ischitani “ o’ paese de’ ranognole ”, in particolar modo la località “é chianule” , dove vivevano migliaia di rane. Fino a circa vent’anni fa, esse erano catturate per uso terapeutico nella cura di dolori reumatici ed altre affezioni. Negli ultimi anni è rimasta una sola donna anziana che prepara “l’olio dei ranocchi”, adoperato per curare il fegato. Qui, ad Ischia, annoveriamo l’esistenza di altri siti riproduttivi: Ischia Porto, Sorgeto, Cavascura, Cava dell’Isola e La Rita. Mentre ripercorriamo a ritroso i sentieri delle rane, ci emozioniamo ancora una volta nel vedere i nostri piccoli anfibi fondersi con il tufo verde. Specialmente in questi mesi estivi una sinfonia allieta le nostre orecchie: sono i maschi delle rane in coro che, con il loro gracidare, compongono una bellissima serenata e ci deliziano in un concerto insolito e raro.