La parossistica eruzione, riferita da Plinio il Vecchio (Nat. Hist. II, 203 oppidum haustum profundo, alioque motu terre stagnum emersisse), che inghiottì un villaggio e con successivo moto formò un lago, terminò con la nascita, nel porto d’Ischia, del conetto centrale di scorie laviche, cioè l’attuale TONDO.
Questo straordinario elemento del paesaggio portuale, è al centro di un episodio del 140 d.C. quando il principe Marco, futuro imperatore Marco Aurelio, occupato nella compilazione di esercizi retorici, chiede al suo maestro Frontone il significato di una isoletta in mezzo ad un lago a sua volta contenuto in una isola più grande: Aenaria (come i Romani chiamavano Ischia).
Frontone non ebbe difficoltà a proporre al principe una bella immagine: allo stesso modo come l’isola grande ripara l’isolotto dalle tempeste marine, così l’Imperatore padre tiene lontano dal principe ereditario le preoccupazioni del governo.
Nei secoli successivi il TONDO oltre a stimolare la mitologia e la discussione filosofica ha captato l’attenzione e la fantasia di pittori come Philipp Hackert Veduta del lago d’Ischia 1792, Federico Mancini I lavori di apertura del porto, Gabriele Smargiassi Vendemmia a Ischia 1845, Giacinto Gigante Porto d’Ischia 1855.
Attualmente il TONDO è cinto da una muratura di mattoni, in parte diruta dalle collisioni dei mastodontici traghetti in transito. Inoltre è mutilato della sua insularità da un pontile costruito, con molta leggerezza, in occasione di Italia ’90.
Andatelo a vedere ora perchè sta per sparire di nuovo è il tondo di Marco Aurelio, l’isola nell’isola. L’assessore regionale vetrella, del partito della “spesa pubblica”, ha deciso la ricostruzione dell’inutile pontile 2, nell’indifferenza delle autorita’ locali.
E' in atto un colpo di mano del potere pubblico! Senza permesso di costruire, senza autorizzazione sismica, senza parere dei beni culturali.
Il comitato Porto … Salvo
ischia, 10 marzo 2013