Ho già avuto modo di sostenere che nell’isola d’Ischia “l’economia privata è molto più avanti del sistema istituzionale pubblico”. Lo scrissi in un intervento su “Il Golfo”commentando i dati della stagione turistica 2005 ed ho riportato la considerazione anche nel cap. VI del mio libro “Ischia, luci e ombre sullo sviluppo”dedicato alla globalizzazione ed i nuovi mercati.
Il sistema economico dell’isola d’Ischia fondato sul turismo con una capacità ricettiva di almeno 40mila posti letto e con una rete di 3mila imprese ha saputo affrontare la sfida della globalizzazione e della rivoluzione dell’informatica e della telematica. Il sistema ha retto anche con l’introduzione della moneta unica europea ed ha saputo mantenere complessivamente tutto l’armamentario economico e sociale anche perdendo la “rendita di posizione”del turismo tedesco che per almeno trent’anni ha caratterizzato l’espansione economica eccezionale dell’isola d’Ischia. L’indicatore più importante della tenuta del sistema è rappresentato dal mantenimento dei livelli occupazionali.
Sostanzialmente l’occupazione stagionale – di almeno 6 o 5 mesi – è rimasta stabile e l’INPS ha licenziato 9.500 pratiche di indennità di occupazione nel 2010. In tempo di recessione mondiale si può essere moderatamente ottimisti anche perché essere pessimisti non serve a molto. Naturalmente accanto alle luci ci sono le ombre e sono ombre pesanti. Sia il mondo imprenditoriale sia il mondo del lavoro non hanno una rappresentatività adeguata e forte e regna un individualismo o egoismo dall’una e dall’altra parte e così è impossibile avviare una “programmazione strategica”anche perché ormai l’ordinamento istituzionale pubblico con sei Comuni è assolutamente obsoleto rispetto ad un sistema economico e sociale unitario che richiede una sola Autorità di Governo che allo stato delle leggi è il Comune. Sull’inadeguatezza istituzionale dell’isola d’Ischia abbiamo già scritto molto ed ogni altra osservazione sarebbe ripetitiva.
Quello che oggi vogliamo rimarcare è che abbiamo una Comunità sociale molto viva che è capace di organizzarsi anche con sei Comuni divisi e spezzettati e senza sufficienti mezzi finanziaria per la gestione dei servizi e per la promozione. Soprattutto senza un’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo e cioè l’Ente di Promozione promesso dalla Regione Campania da almeno 30 anni ed il nuovo assessore regionale al turismo, l’ex-dc ed attuale UDC, Giuseppe De Mita, non ha saputo fare altro che presentare l’ennesimo disegno di legge per la riorganizzazione dell’organizzazione turistica pubblica anche con una “vacanza politica”che si è concessa per alcuni mesi per questioni di equilibri politici nella Giunta di centro-destra guidata da Stefano Caldoro con un passato di dirigente regionale e nazionale del vecchio PSI.
Il calendario degli eventi che abbiamo faticosamente preparato e diffuso in questo mese di dicembre con il nostro numero di Ischianews è ricchissimo di manifestazioni, sagre,percorsi, in ogni frazione oltre la divisione in sei Comuni. A parte Ischia Jazz Festival allestito dalla Regione Campania tutti gli altri eventi sono legati al Natale con un interessantissimo percorso presepistico e con l’evento decisivo del presepe vivente di Campagnano. Questi eventi sono stati organizzati da associazioni volontaristiche per mero impegno civile e culturale e questo testimonia una Comunità Isolana molto viva, attenta e custode delle proprie tradizioni millenarie. Questo Natale con i colori dell’isola esprime una cultura endogena e non esogena. Serve molto più al turismo di una manifestazione di attrici e attori del cinema perché il turista intelligente è alla ricerca del colore locale, delle tradizioni del luogo che si visita, delle usanze e del patrimonio ambientale,artistico ed architettonico. Così come serve al turismo la riscoperta della viticoltura e dei prodotti tipici che fanno di Ischia un’isola capace di diversificare la sua monoeconomia turistica. La valorizzazione del Borgo di Celsa come “centro commerciale all’aperto”in risposta ai centri commerciali al chiuso con un Consorzio di 60 operatori è una strada da estendere anche ad altre località isolane in modo da difendere il Commercio che più di tutti avverte la recessione finanziaria. Competiamo anche con il nostro moderno turismo termale con centri benessere di alta qualità resi ancora più prestigiosi dalla bontà delle nostre calde acque termali conosciute da almeno 5 secoli.
Certo anche su questo settore del “turismo culturale”bisogna lavorare per incrementarlo e per potenziarlo. Bisogna portare a regime un sistema museale dell’intera isola d’Ischia aperto tutto l’anno e proprio nei Musei bisogna incrementare il calendario degli eventi. E’nei Musei Civici che si dovrebbe fare sintesi della cultura indigena con quella importata dal Continente
Appare sempre più necessario un Ente Turistico Pubblico per il Coordinamento perché l’iniziativa privata – anche con la nostra di “Ischianews”sia con il web sia con il nostro Magazine – non può fare di più ed ha bisogno di un concreto sostegno pubblico così come il volontariato civile e culturale non può dare di più.
Per concludere l’isola si mostra in questi giorni natalizi come Comunità civile viva scarsamente interessata alla politica ed alle sue alchimie di questa decadente seconda Repubblica tanto da sperare in una Terza ma con scarso entusiasmo.
Niente è nuovo sotto il sole.
Casamicciola, 28 dicembre 2011